Jojo Characters x Reader - Oneshot / Richieste chiuse

Pt. 2 - Risotto Nero (LEMON) x Reader

Ci tengo fare un breve avviso:

In questa lemon sarà presente una scena spinta (Risotto sarà tendente al daddy, vi ho avvisato) che non include l'utilizzo di un contraccettivo ben specificato (ho scritto tutto sull'onda del momento e mi sono accorta solo alla fine della sua assenza). Ora, so che siete tutti bimb* intelligenti e mi sento la mamma chioccia di turno nel ritrovarmi qui a scrivere queste righe per ribadire l'ovvio, ma sono dell'idea che sia meglio dire le cose una volta in più, nonostante la loro banalità. Utilizzateli sempre 'sti benedetti contraccettivi! ;) Vi si vuole bene! <3

Buona lettura!

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Intravidi con mio enorme fastidio una ragnatela quasi invisibile collocata nell'angolo della mia stanza particolarmente buia data l'ora tarda e mi persi nel chiedermi da quanto tempo si trovasse lì e sul perché non l'avessi affatto notata prima di allora. Ero sdraiata sul letto mentre dalla finestra entrava una leggera brezza estiva a cui fortunatamente quell'inverno rigido ormai trascorso aveva lasciato il posto da un po' di tempo, ed osservavo con fare annoiato il soffitto della mia stanza. L'orologio ticchettava lento scandendo i secondi e mi ritrovavo immersa nei miei pensieri sempre rivolti a Risotto da ormai quasi un mese.

Era partito insieme ad alcuni membri della sua squadra per sgominare definitivamente la gang rivale protagonista della mia vendetta che avevo avuto il dispiacere di incontrare nuovamente quello stesso inverno. Era la missione definitiva per eliminare il problema alla radice e, nonostante fossi consapevole delle incredibili capacità di Risotto temevo comunque per la sua salute. Sarebbe dovuto tornare a giorni ma non avevo ancora ricevuto alcuna notizia fino ad allora e con il trascorrere delle ore la mia preoccupazione aumentava sempre di più. Fortunatamente avevo preso i contatti con un elemento della sua sezione che era rimasto in città e mi teneva aggiornata sugli sviluppi, ma ero ben consapevole di non poterlo tartassare di telefonate ogni tre ore per chiedergli se avesse novità e cercavo di tenere a bada la mia irrequietezza.

Nemmeno a farlo apposta, in quell'istante il telefono ormai collocato permanentemente sul mio comodino squillò, e afferrai la cornetta alla velocità della luce.

"Prosciutto, sei tu?" chiesi.

'Non credevo fossi una sensitiva, T/N.' rispose lui.

"Certo, certo. Hai novità?"

'No, purtroppo.'

"Posso sapere perché hai chiamato allora?" sospirai.

'Non riuscivo a dormire, e dato che so quanto tu sia una tipa notturna ho ben pensato di chiamarti.'

"Capisco."

'La cosa ti infastidisce?'

"No, affatto. Come stai?" sorrisi sedendomi sul letto.

'Esattamente come stavo sei ore fa quando ci siamo sentiti l'ultima volta, ma ho qualcosa in più questa volta.'

"E sarebbe?"

'Una bottiglia di ottimo vino.' rispose. 'E stavo proprio pensando di condividerla con qualcuno. Ti andrebbe?'

In quel lungo mese trascorso lontana da Risotto avevo imparato ad apprezzare la compagnia di Prosciutto ed ero arrivata al punto di considerarlo un ottimo amico. Era gentile e sembrava che riuscisse a comprendere come mi sentissi, portando spesso qualcosa da bere in modo da far passare il tempo chiacchierando tra di noi; mi aiutava a distrarmi con una facilità disarmante.

"Certo, ci sto!" risposi. "Vuoi venire da me?"

'La temperatura è davvero ottima questa notte, proporrei di bere la bottiglia all'aria aperta. Se ti va potremmo incontrarci nello spiazzo verde sotto casa tua. Porta i bicchieri, dieci minuti e sono lì.'