Fugo Pannacotta x Reader

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Era ormai notte inoltrata quando udii lo squillare del telefono sul comodino a fianco del mio letto. Mi stropicciai gli occhi e raccolsi il cellulare scoprendo che Fugo mi stava chiamando. Non era tipo da fare qualcosa del genere, doveva quindi trattarsi di qualcosa di importante.

"Hey, Fugo? È successo qualcosa? " risposi sbadigliando.

"Scusa l'ora, T/N..." sentii parlare il ragazzo intento a respirare profondamente, come se stesse cercando di riprendere fiato. "Posso... Posso venire da te?"

"Intendi adesso?"

"Si... Se possibile."

"Ma certo, nessun problema!" risposi mettendomi a sedere sul letto.

"T-Ti ringrazio."

Erano ormai giorni che non vedevo Fugo, era sparito nel nulla di punto in bianco, ma data la nostra amicizia mi ero sempre resa disponibile per lui a qualunque ora del giorno e della notte. Mi era stato parecchio vicino durante i miei periodi bui e quello era l'unico modo che conoscevo per poter ricambiare almeno in parte.  Nonostante mi fossi resa conto di essermi innamorata di lui parecchi mesi prima, non avevo mai avuto il coraggio di confessarglielo dato il nostro particolare legame, ma non potevo ignorare il fatto che in sua presenza provassi ancora quelle piacevoli fitte allo stomaco, segno che i miei sentimenti non fossero ancora del tutto scemati nonostante i miei innumerevoli sforzi.

Nel giro di pochi minuti lo sentii bussare alla porta e, dopo aver indossato un paio di pantaloni corti per nascondere la mia tenuta notturna composta da maglia e mutande, andai ad aprire.

A colpo d'occhio mi parve di non riconoscerlo. Era pallido, con delle chiazze di sangue probabilmente non suo sui vestiti ed il suo volto pareva segnato da lunghi pianti e da un profondo malessere. Lo feci entrare in casa e non accennò nemmeno per un istante ad alzare lo sguardo.

"Fugo..." lo chiamai avvicinandomi alle sue spalle una volta chiusa la porta di casa. "Cosa è successo?"

Il ragazzo non rispose e si voltò di scatto per poi abbracciarmi facendo sprofondare il volto nell'incavo della mia spalla. Le sue braccia tremavano leggermente sopra le mie spalle e mai mi sarei aspettata di vedere Fugo in quello stato, non era proprio da lui.  Mi accorsi anche che puzzava particolarmente di alcool e anche questo non faceva parte del solito carattere di Fugo; perdere il controllo del proprio corpo non era un qualcosa rientrante nei suoi interessi. Gli lasciai tempo per sfogarsi e, quando mi liberò dall'abbraccio, lo afferrai per le spalle cercando di mostrargli il sorriso più dolce possibile.

"Ti va di parlar..." tentai di chiedere, ma il ragazzo mi interruppe.

Sentii i muscoli congelarsi all'istante quando Fugo posò le sue labbra sulle mie trattenendomi a lui dopo avermi afferrato le guance. L'odore di alcool che emanava arrivò con ancora più forza al mio cervello e non avevo idea di come reagire a quella situazione. Era un qualcosa che avevo sempre desiderato, ma non riuscivo a comprendere il perché fosse avvenuto in quel modo così diretto.

Poco dopo, il ragazzo sbarrò gli occhi e si allontanò facendo qualche passo indietro completamente nel panico.

"Oddio, oddio, oddio..." biascicò tenendosi la testa tra le mani. "Che ho fatto?! P-Perdonami, perdonami davvero, T/N! Sono un idiota! Oddio, oddio..."

Pensai che probabilmente era l'alcool a parlare al suo posto e mi intenerii davanti a quella visione. Con ancora il cuore in gola per quanto appena avvenuto, mi sforzai di far finta che non fosse successo nulla per cercare di farlo calmare. Mi avvicinai a lui e gli posi una mano sulla spalla.

Jojo Characters x Reader - Oneshot / Richieste chiuseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora