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~1 settembre, stazione di King's Cross
Ero in cerca del binario 9 e 3/4 da circa dieci minuti e rischiavo di perdere il treno, sempre se quello esisteva, quando vidi due ragazzi spettinati e con i miei stessi bagagli correre verso un muro e dato che io ero a pochi passi da loro decisi di prendere per il braccio uno dei due.
«Volete andare a sbattere contro un muro o cosa?» chiesi con una nota d'indecisione nella voce, lui notando che avevo il biglietto del binario 9 e 3/4 in mano, all'improvviso mi prese per il polso e cominciammo a correre verso quel muro insieme al suo amico, fu un secondo, e mi resi conto che non eravamo spiaccicati contro il muro ma l'avevamo attraversato. Con ancora mano nella mano salimmo sul treno e cercammo uno scompartimento vuoto. Passarono i minuti e nessuno dei due aprì bocca, così decisi di prendere l'iniziativa di parlare, mentre iniziai entrarono nello scompartimento due ragazzi.
«Possiamo sederci qui? Tutto il treno è ormai occupato» disse il ragazzo più magro dei due con in mano dei libri.
«Sì sì, certo! Sedetevi pure» dissi subito, senza pensarci due volte, ma uno dei ragazzi che era con me, mi guardò male, per sdrammatizzare incominciai a ridere.
«Allora, qui vi conoscete già tutti?» ci chiese il ragazzo in carne timidamente.
«No» rispose subito il ragazzo che mi ha trascinata fino al treno.
«Uhm! io sono Peter, Peter Minus!» disse il ragazzo in carne. Il ragazzo magrolino dei libri rispose:«Sono Remus Lupin»
«Io sono Sirius, Sirius Black e lui è James Potter» disse infine il ragazzo che avevo incontrato fuori dal passaggio del binario 9 e 3/4.
«Grazie amore ma so presentarmi anche da solo» disse con fare teatrale James, e poi mi presentai io. Passammo il resto del viaggio a parlare del più e del meno e non mi resi neanche conto che eravamo ormai arrivati. Quando uscimmo dal treno notai che c'era un grosso omone che gridava per fasi sentire da tutti gli studenti del primo anno, quando raggruppò tutti ci condusse verso un lago che ospitava delle piccole barche su cui ci accomodammo tutti. Dopo un po', guardandomi in giro notai che mi ero seduta vicino a una ragazza da capelli rosso fuoco e gli occhi verdi come smeraldi.
«Ciao, mi chiamo Lily» mi disse lei dopo qualche minuto notando che la stavo fissando.
«Piacere Artemisia» risposi sorridendo e sperando di esserle sembrata un minimo simpatica da diventare amiche, ma i miei pensieri furono interrotti dall'improvviso movimento delle barche che cominciarono a dirigersi verso il castello. Quando fummo abbastanza vicini da poterlo vedere meglio restai a bocca aperta: era qualcosa di spettacolare e quello che avevo immaginato dai racconti della mia famiglia non raggiungeva neanche un po' la bellezza del castello. Con tutti quei pensieri che mi occupavano la mente non mi ero neanche resa conto che eravamo ormai arrivati, camminammo fino ad arrivare a una donna che ci aspettava davanti al grande portone del castello: aveva un grande cappello a punta che le copriva per la maggior parte i capelli messi ordinatamente sotto di esso e indossava un lungo abito da strega viola.
«Benvenuti a Hogwarts, io sono la professoressa McGrannit. Il banchetto per l'inizio dell'anno scolastico avrà luogo a breve, ma prima di prendere posto nella Sala Grande verrete smistati nelle vostre Case. Lo Smistamento è una cerimonia molto importante, perché per tutto il tempo che passerete qui a Hogwarts, la vostra Casa sarà un po' come la vostra famiglia. Frequenterete le lezioni con i vostri compagni di Casa e passerete il tempo libero nella sala comune della vostra casa.
«Le quattro Case si chiamano...» smisi di ascoltare dopo qualche minuto, anche perché non avevo bisogno di tutto quel discorso inutile dato che i miei genitori mi avevano spiegato ogni cosa su Hogwarts, compresa tutta la sua storia che secondo me era anche molto affascinante. Dopo qualche minuto la professoressa McGrannit uscì dalla stanza in cui ci aveva portati dicendo che sarebbe tornata più tardi per chiamarci per lo Smistamento. Aspettammo qualche minuto quando la professoressa entrò in quella piccola stanzetta e ci fece segno di seguirla silenziosamente. Quando entrammo nella Sala Grande cercai subito con lo sguardo tra il tavolo di Serpeverde e quando trovai la persona che stavo cercando notai che mi stava sorridendo con fare incoraggiante. Quando arrivammo al tavolo degli insegnanti la professoressa alzò un vecchio cappello pieno di toppe da uno sgabello e ci disse che appena avremmo sentito il nostro nome ci dovevamo sedere sullo sgabello e lei ci avrebbe posato il cappello sulla testa dando inizio così alla cerimonia. Dopo un po' dall'inizio dello Smistamento chiamò tutti i ragazzi che avevo conosciuto sul treno, smistandoli in Grifondoro e la stessa fine fece la ragazza che avevo conosciuto sulla barca. Quando arrivò al mio nome notai che la maggior parte della Sala Grande mi stava fissando e che la maggior parte erano Serpeverde, ma con mia fortuna vidi che dal tavolo delle Serpi c'era anche mio fratello che mi stava sorridendo, dandomi più coraggio. Appena la professoressa posò il vecchio cappello sulla mia testa sentì una strana voce come se fosse nella mia testa.
«Oh vediamo un po', mh un'altra giovane White. Sai la tua famiglia è una bella famiglia di maghi potenti, ma tornando a noi. Dove ti metto? Vedo un grande coraggio e un'enorme desiderio di farsi conoscere dal mondo, ma vedo anche molta furbizia. Bene ho trovato la Casa perfetta per te. SERPEVERDE!» urlò l'ultima parola cosicché tutti potessero sentire. Lentamente tutti i Serpeverde si alzarono ed esultarono a gran voce, con il sorriso scesi dallo sgabello e corsi verso il mio tavolo andando ad abbracciare mio fratello. In quel momento pensai che i nostri genitori sarebbero stati fieri di me dato che tutta la casata dei White è stata Serpeverde. Appena seduta al tavolo alzai lo sguardo verso Grifondoro e notai che tra tutti quelli che avevo conosciuto, Sirius sembrava avere lo sguardo più deluso.

Neve Nera𖧷Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora