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Sirius' Pov
«La prego, devo vederla!» dissi per l'ennesima volta sbattendo le mani sulla scrivania.
«Signor Black! I modi per favore!» disse la professoressa McGrannit indignata dal mio modo di fare, ma in quel momento non ci feci caso, ero solo impaziente di vedere Misya.
«Come le ho già detto signor Black, in questo momento non è assolutamente possibile» mi
rispose fermo Silente, come se a lui non gliene importasse niente dei suoi studenti.
«Per favore! Io devo vederla!»
«Mi dispiace ma non è possibile, la signorina White al momento è sotto la guardia dei Guaritori» spiegò per la millesima volta Silente.
«Bene! Allora ci andrò da solo!» dissi uscendo furioso da quella stanza. Non riuscivo a credere che non mi lasciassero andare da lei, non hanno voluto lasciarmi andare con le buone, bene, allora me ne sarei andato con le cattive. Percorsi tutte le scale dall'ufficio del preside fino a un corridoio vuoto, estrassi la Mappa del Malandrino pronunciando la magica frase "Prometto di non avere buone intenzioni" facendo così apparire la piantina di tutto il castello. Seguii il percorso disegnato sulla mappa e finalmente uscii dal castello, riponendo la Mappa del Malandrino nella tasca. Corsi a per di fiato superando i cancelli di Hogwarts e mi trasformai in Felpato correndo a più non posso non riuscendo quasi a respirare: io dovevo vederla.

Artemisia' Pov
Nero. Era tutto nero.
Non riuscivo a vedere nient'altro che il buio intorno a me.
Sentivo il canto degli usignoli che richiamavano a sé la loro adorata Morte, ma in fondo non avevano torto. Che senso avrebbe la Vita se non ci fosse la Morte?
Riuscivo a sentire l'odore della terra bagnata dopo la pioggia, degli alberi, della natura.
Pensai di essere morta, lo pensai sul serio, ancora di più quando vidi una luce accecarmi.
«Artemisia Evelyn Athena White?»
«Cosa s-»
«Non c'è più tempo.
Quando la Profezia si sarà avverata,
gli Oceani frantumeranno la loro calma,
i grandi Alberi rivendicheranno i loro simili,
il Cielo si colorerà di blu vivido,
e solo allora la Exiwire tornerà in questo mondo.
Sarà solo la Prescelta, l'unica a poter usare a pieno tutto il suo potere.» disse l'uomo per poi accasciarsi su se stesso, come in preda a un forte dolore.
«In che senso non c'è più tempo? Cosa sta succedendo?!»
«È tutto nella tua testa Misya, prendi questo. È una Pietra di Zolo, quando avrai bisogno di risposte basterà dire il mio nome e io arriverò» disse l'uomo andando verso una luce.
«MA NON SO IL TUO NOME!» urlai sperando che mi avesse sentita anche da quella distanza.
«Il mio nome è...»

Buio.
Mi risvegliai in una stanza completamente bianca, accorgendomi solo della piccola pietra che avevo in mano, la portai vicino agli occhi per osservarla meglio quando improvvisamente la porta della stanza “morta” *, come l'avevo soprannominata io, si aprii.
«Black?» chiesi stranita dalla sua comparsa in scena.
«Siamo ritornati ai cognomi?»
«Eravamo mai passati ai nomi?»
«Beh... Sì» disse ragionandoci su qualche secondo.
«Allora hai ragione» gli risposi sorridendo. Si avvicinò al letto appoggiandosi sopra, guardò il soffito, chiuse gli occhi e sospirò sorridendo.
«Pensavo che eri morta»
«Non penserai davvero che io muoia per così poco?» chiesi spintonandolo scherzosamente, ma lui si alzò improvvisamente mettendosi le mani nei capelli e sospirando pesantemente, per poi fare un piccolo grido soffocato.
«Sei stata colpita da cinque cruciatus. Dannazione, ma lo sai da quanto sei rinchiusa in questa stanza? Beh te lo dico io, sei qui da ben sei mesi. Avevamo perso le speranze dopo il terzo mese, ma poi ecco che la Guaritrice che ti aveva sotto osservazione chiama Silente dicendo che aveva rilevato dei movimenti. Eravamo tutti preoccupati per te, ho pensato seriamente che ti avrei persa» disse infine risedendosi sul letto.
«Mi dispiace» sussurrai per poi saltargli addosso abbracciandolo.

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*
“ stanza morta nel senso del colore bianco, secondo me il bianco è un colore che ti fa uscire di testa, che fa impazzire le persone semplicemente. ”

Neve Nera𖧷Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora