Severus' Pov
Ero nella mia cella ad aspettare un qualsiasi segno che mi facesse capire che era tutto un sogno, ma purtroppo il tempo passò e nessun segno divino arrivò. Passarono minuti, forse ore, non me me accorsi nemmeno. Fino a quando arrivò finalmente qualcuno a portarmi via da quell'orribile stanza.
«Seguimi, non voglio vederti neanche fiatare.» mi disse con voce intimidatoria che mi fece fare quello che mi aveva chiesto quasi involontariamente. Arrivai nella stanza in cui la mia vita fu segnata, quella in cui mi venne "tatuato" quel teschio.
«Bene. Puoi andare» disse una voce fredda che riconobbi subito, appena l'uomo uscí, Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato riprese parola.
«Ci ricontriamo»
«Co-cosa ci faccio qui?»
«Prima di lasciarti andare devo verificare se posso fidarmi veramente di te»
«S-sí, certo»
«Sei pronto a fare la spia per me? Devi dirmi tutti quello che succede a Hogwarts, nei minimi dettagli. Per una settimana verrai controllano da uno dei miei Mangiamorte per assicurarmi che dica il vero e che non mi riporti false notizie»
«Cer-certo, sono pro-pronto a fare qualunque cosa Signore»
«Portatela dentro» sorrise malvagiamente. Dopo poco entrarono dei Mangiamorte che trascinavano una donna per il collo. La riconobbi subito, era mia madre.
«Come puoi vedere abbiamo portato con noi un regalino per te, avresti dovuto sentire la tua adorabile madre mentre urlava di dolore mentre la stavo torturando, chiedeva pietà, chiedeva di essere uccisa.»
«Perché?» chiesi con le lacrime agli occhi.
«Oh, ma questa donna non era la stessa che ti frustava per puro divertimento? Oppure mi sbaglio?» mi disse con un sorriso folle. Guardai la donna che fin dalla mia nascita avevo chiamato "mamma" e parlai.
«Sappi mamma, che io ti ho perdonato. Ti ho perdonato per tutto, so che mi odi, so che non mi hai mai voluto, ma io ti ho perdonata. Sono pronto ad amarti come tu non hai mai fatto» le dissi tra le lacrime e i miei singhiozzi.
«Sei un disonore per tutta la famiglia, non saresti mai dovuto nascere, avrei dovuto ucciderti quando ho potuto. Sei solo un mostro che non merita di vivere» disse infine lei con disgusto. Era come ricevere una pugnalata al cuore e speravo profondamente che quelle parole non le avesse mai dette. Tutta la rabbia repressa venne all'improvviso, tutto quel dolore provato per tutti quegli anni mi arrivò in un solo istante.
«Avanti, uccidila. Vuoi lasciarla in vita dopo quello che ti ha detto? Vuoi che quella donna rimanga in vita solo perché tua madre? Avanti uccidila. Dici la parolina magica»
«Avada Kedavra» dissi non provando nessun sentimento quando vidi il lampo verde colpire la donna che mi aveva provocato tanto dolore.
«Bene, puoi tornare al castello. Chiamami Signore Oscuro» mi disse infine con un luccichio di pazzia negli occhi.Ero arrivato da poco a Hogwarts e stavo correndo per tutti i corridoi del castello cercando l'unica persona che in quel momento non avrebbe dato del tutto di matto.
Artemisia' Pov
Stavo aspettando una risposta degna dello stato in cui era conciato Severus, ma quella non venne.
«Rispondimi»
«Severus»
«Ti ho detto di rispondermi»
«RISPONDI» gli urlai contro alzando la voce più che potevo.
«VUOI SAPERE PERCHÉ? BENE»
«HO UCCISO MIA MADRE, SEI FELICE ORA?»
«Sev-»
«Mi disgusto da solo, non c'è bisogno che tu mi faccia provare altro schifo verso di me ulteriormente» gli saltai addosso abbracciandolo.
«Qualunque sia il motivo, mi fido di te. Non avresti mai potuto farlo senza una motivazione logica» sussurrai talmente piano al suo orecchio che non mi sentii quasi neanche io. Dopo un po' si stacco da me e si alzò la manica della maglietta. Appena vidi il disegno sul suo braccio strabuzzai gli occhi alla vista di quel marchio.
«Sev-Severus»
«Non ho avuto scelta» disse guardando altrove.
«COME HAI POTUTO?!»
«Mysia, per favore»
«Come puoi far parte di quel branco di idioti?» parlai con le lacrime che scendevano silenziosamente sulle mie guance.
«L'ho detto. Non avevo scelta»
«C'È SEMPRE UNA SCELTA»
«AH SI? E COSA AVREI DOVUTO FARE? FARVI MORIRE? CI TIENE TUTTI SOTTO CONTROLLO, NON POSSIAMO SFUGGIRGLI»
«Non possiamo» ripetei
«Non possiamo oppure non vogliamo? Avresti potuto perfettamente non accettare. Avremmo trovato una soluzione» dissi guardando fuori dalla finestra: c'era la luna piena e sentii un ululato che riempí il silenzio che era calato in quella stanza.
«Avrei dovuto farvi ammazzare?»
«C'è sempre una soluzione, non a tutto, ma c'è sempre.»Erano passati due giorni da quando avevo "litigato" con Severus e in quel lasso di tempo ci eravamo attentamente ignorati. Decisi che quel giorno sarei andata dal professor Silente a riferirgli tutto. Sapevo che era azzardato dato che non avevo nemmeno chiesto il permesso a Severus, ma sentivo che era la cosa giusta da fare. Ero nella Sala Grande che facevo colazione e intanto osservavo nella direzione del tavolo degli insegnanti. Quando il banchetto finí mi sbrigai ad andare verso Silente.
«Professor Silente» urlai leggermente per farmi sentire mentre correvo verso la sua direzione andando contro corrente, dato che tutti gli alunni andavano nella direzione opposta alla mia. Quando si girò finalmente mi fece segno di seguirlo fino al gargoyle di pietra davanti all'ufficio del preside.
«Liquirizia alla fragola» disse Silente con quella voce indecifrabile facendo aprire il passaggio. Quando arrivammo nel suo ufficio finalmente parlò.
«Allora, come mai qui?»
«Sono venuta a dirle una cosa»
«Di cosa si tratta»
«Di Severus» dopo aver pronunciato il suo nome il preside si fece improvvisamente serio.
«Cos'è successo?»
«Non credo di poterglielo dire, ma credo che sia la scelta migliore per tutti»
«Attenta mia cara Artemisia a scegliere per gli altri, questo tuo modo di fare potrebbe ritorcersi contro di te un giorno» cantilenò lui.
«È diventato Mangiamorte» dissi tutti d'un fiato.
«Questo sì che è un problema bello e grosso. Sai cos'è successo precisamente?»
«Voldemort gli ha ordinato di uccidere sua madre per diventare uno dei suoi scagnozzi, se non l'avrebbe fatto ora saremmo morti» lui sembrò visibilmente sorpreso.
«Non hai paura di pronunciare il suo nome?»
«La paura di un nome non fa che incrementare la paura della cosa stessa» dissi con voce decisa.
«Dopo cos'è successo?»
«Non lo so» dissi sinceramente e il preside sembrò pensieroso.
«Credo che gli abbia chiesto di essere la spia di Hogwarts»
«Come fai a saperlo?» mi chiese visibilmente confuso.
«Dimentica che vengo da una famiglia purosangue che rispetta ancora le vecchie credenze e tradizioni» gli sorrisi leggermente.
«Stai dicendo di avere parenti che sono diventati Mangiamorte?»
«Non no nè negato nè confermato» dissi scherzosamente.
«Allora è deciso»
«Cosa?» appena feci quella domanda la porta dell'ufficio si aprí rivelando la figura esile di Severus.
«Cosa mi sono perso?» chiede dedicandomi uno sguardo infuocante. Il preside intanto spiegò tutto quello che gli avevo detto a Severus che in quel momento sembrava non importarsene di niente.
«Quindi è cosi?» chiede guardandomi.
«Ho dovuto farlo»
«Non me l'hai neanche chiesto!»
«Non me l'avresti permesso!»
«Pensavo di potermi fidare di te»
«Questa è la soluzione migliore per tutti»
«Non puoi saperlo»
«Intuito» dissi semplicemente.
«SUL SERIO? FAI SUL SERIO? HAI RIVELATO QUESTO SCHIFOSISSIMO SEGRETO FIDANDOTI E TUTTO QUESTO PER PURO INTUITO?!»
«Dovresti cominciare a fidarti un po' di più.» e così me ne andai da quella stanza dando le spalle a Severus.~
hey gente, come va?
sorratemi se non publico spesso ma non è colpa miaa
scusatemi in anticipo per gli errori grammaticali
spero che vi sia piaciuto il capitolo e se volete votate con una stellina☆
al prossimo capitolo𓀡
lily
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Neve Nera𖧷
Fanfiction[sᴏsᴘᴇsᴀ] Artemisia White era una ragazza con un potere particolare: riusciva a vedere cose che gli altri non vedevano, questo grazie al suo occhio azzurro e quello marrone. All'età di undici anni le arriva la lettera per la scuola di Hogwarts e lì...