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Era ormai notte fonda quando mi ritrovai sveglia nel mio letto a pensare. Cercai di riaddormentarmi ma i miei tentativi di ricadere in un sonno profondo furono inutili quasi come quelle stupidissime lezioni di Divinazione, mi chiedevo perché Silente non le avesse ancora tolte di mezzo. Erano ormai le quattro di mattina quando decisi di alzarmi per una passeggiata. Uscii di nascosto dalla Sala Comune e andai verso il passaggio che avevo segretamente creato per uscire ed entrare a mio piacimento. Appena uscii respirai a pieni polmoni quell'aria che sapeva di notte e cominciai a correre più velocemente possibile verso la Foresta Proibita. Ormai ero nella parte più viva della Foresta e decisi di sdraiarmi sulle radici del mio albero preferito: un Salice che si affacciava ad un lago nero come la pece.
Ero appoggiata al tronco da ormai qualche minuto quando sentii un rumore provenire dalla parte più interna del bosco.
«C'è qualcuno?» chiesi con la speranza che mi rispondesse qualcuno, ma questo non successe.  Pensai di essermelo immaginato e mi riappoggiai stancamente al tronco dell'albero.
«Artemisia?» chiese una voce dietro di me e io per lo spavento cominciai ad urlare.
«Zitta, vuoi che ci senta tutta Hogwarts?» mi chiese tappandomi la bocca, mi lamentai contro di essa chiedendo in modo incomprensibile di essere liberata.
«Promettimi di non urlare, okay?» gli feci di sì col capo e a quel punto mi lasciò, quando mi girai pensai di star sognando, non poteva essere lui. Non poteva essere Sirius.
«Cosa ci fai qui?»
«Questo non dovrei chiedertelo io, non credi?» mi chiese con quel suo ghigno sarcastico.
«Ero uscita per prendere un po' d'aria, tu invece?»
«Come sei uscita? Il portone d'ingresso è chiuso e non ti ho vista uscire per nessuno dei passaggi segreti che conosco»
«Nessuno di quelli che conosci, appunto»
«Quante cose mi nascondo cara Artemisia?» chiese sospirando e appoggiandosi accanto a me sul tronco del Salice.
«Troppe.» dissi infine io, guardando il cielo di quel blu talmente scuro da sembrare nero e completamente spoglio di stelle.

Stavo uscendo dalla classe di Pozioni quando sentii il professor Lumacorno chiamarmi.
«Artemisia cara, non te l'ho chiesto negli anni scorsi perché eri troppo piccola ma non posso più aspettare per chiedertelo, vorresti entrare nel mio club, il LumaClub?» mi chiese sperando che accettassi, al che io non resistetti e gli risposi che sarei venuta al prossimo incontro. Quando oltrepassai la porta della classe mi sentii afferrare e chiesi mentalmente chi mi avesse presa con così tanta foga da farmi quasi cadere per pensare che sarebbe rimasto intero.
«Artemisia»
«Severus»
«Scusami...»
«Non credi che ormai ti ho perdonato ormai fin troppe volte?»
«Pensi che io stia bene?»
«Non lo so, non ci vediamo da molto, vero?»
«Con questo vorresti dire che è colpa mia? Pensi che per me sia stato facile venire da te praticamente strisciando e chiedendoti perdono?» sembrava non aspettare una risposta, infatti continuò a parlare.
«Sei praticamente una mancata Mezzosangue, ti comporti come una di loro, hai anche la loro stessa intelligenza, pari a zero»
«Sei venuto qui a dirmi questo?» chiesi impassibile a quelle parole taglienti come solo delle lame possono essere.
«Sono venuto solo per dirti che non dovrai rivolgermi la parola mia più, non ti voglio vedere, sparisci completamente dalla mia vita.»

E ancora una volta ero sola e abbandonata ai miei pensieri. Dopo quel giorno non ho più rivisto Severus, pochi giorni dopo, mentre ero con Lily abbiamo incontrato James e Sirius che appendevano per aria il mio caro amico, e mentre Lily cercava di aiutarlo egli le disse che era una sporca Mezzosangue. Da lì l'abbiamo evitato entrambe per ovvie ragioni. In questi due mesi ho incontrato molte volte Sirius, specialmente di notte. Non so come ma riusciva sempre a trovarmi nella Foresta Proibita, credo che non saprò mai come faccia, ma dopotutto fa parte dei Malandrini. Insieme a Sirius ho cominciato a legare anche con James, che è risultato più simpatico di quel che pensavo.
«Ehi Misya, ti va di andare a passeggiare?» sbucò dal nulla Mr. perfezione alias Sirius Black.
«Certo, come mai?»
«Niente di che, volevo parlare un po' con te»
«Uhm, okay» dissi incerta, seguendolo fuori dalla Biblioteca. Camminammo per un po' fino ad arrivare fuori, dove c'erano alcuni studenti, chi leggeva e chi stava con i propri amici.
«Cosa volevi dirmi?»
«Beh, niente di che in realtà» e subito dopo quella frase sentii la pelle bagnarmi e i vestiti azzeccarsi al corpo.
«Chi... È... Stato» chiesi cercando di non urlare per il stato in cui mi trovavo. Appena guardai Sirius lo vidi trattenere una risata, fallendo miseramente dato che poco dopo scoppiò in una risata fragorosa.
«Non dovevi farlo» dissi minacciandolo e correndo verso il castello, cercando di non farmi vedere da nessuno.

Sono passate ore. Sei dannatissime ore a cercare di togliere quello schifoso liquido di dosso, ma ovviamente ho fallito miseramente. Non mi presentai ne a pranzo ne a cena, rimasi nella in camera mia per ore a provare tutti i contro incantesimi che conoscevo. Ormai era notte fonda così decisi di andare nella Sala Comune di Grifondoro nella camera di Sirius per torturarlo fin quando non mi avrebbe detto come togliermi quella roba da dosso. Per la parola d'ordine non c'era alcun problema, avevo terrorizzato un primino che me l'aveva subito rivelata.


~
aaaaaa, scusatee
non pubblico da un secolo i know, ma non avevo idee e ho sparato la prima cosa che mi è venuta
lo so che il capitolo è a metà ed è pure corto, ma volevo pubblicare qualcosa
non so ma non mi convince tanto questo capitolo ma vabbè AHAHA
se vi piace la storia lasciate una stellina
~𝑙𝑖𝑙𝑦

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