A scuola le cose vanno malissimo. La mancanza di sonno rende tutte le lezioni terribilmente pesanti da seguire. La mia testa è altrove e si rifiuta di collaborare. Come faccio poi a concentrarmi su quello che dicono i professori se ogni volta che mi giro, sorprendo William a guardarmi?
Al momento dell'uscita, il ragazzo mi si avvicina e, dopo avermi dato un affettuoso buffetto sulla spalla, mi dice: «Allora, andiamo a prendere quello schifo di treno?»
«Come? Lui viaggia con te?» chiede Desmond. Aggrotta le sopracciglia come quando è arrabbiato per qualcosa. A quanto pare, il fatto che William possa essere interessato a me lo turba. é forse geloso di me?
«Sì, prendiamo lo stesso treno ogni giorno, ma non c'eravamo mai incontrati prima di questa mattina. Curioso, no?» rispondo. Intanto, però, noto che i due giovani si stanno fissando l'un l'altro come due belve pronte ad azzannarsi.
«Ok, sarà meglio andare... Se torno tardi, mia madre mi uccide.» dico per stemperare la tensione che alberga nell'aria.
Mi avvio verso il cancello arrugginito della scuola e William si mette subito al mio fianco. Desmond, invece, ci segue con uno sguardo torvo che non promette nulla di buono.
«Un po'nervoso il tuo amico...» dice William.
«Si chiama Desmond» rispondo allungando il passo. Quasi fatico a stargli dietro.
«E in che rapporti siete voi due?» mi incalza William. Da vero cavaliere, mi apre la porta della stazione ferroviaria.
«Siamo amici, tutto qui» rispondo mentre armeggio con la chiusura della borsa. «è un bravo ragazzo» aggiungo.
«Ok...» dice lui sospirando.
Mi piacerebbe sapere perché si interessa tanto al rapporto fra me e Desmond. Già, mi piacerebbe davvero capire a cosa sta pensando in questo preciso momento ma il suo sguardo è così enigmatico. Non so se posso veramente fidarmi di questo strano ragazzo dalla chioma fulva. Ma una cosa è certa: mi attrae. Mi attrae in un modo che non riesco a comprendere.
Saliamo insieme su un treno vecchio e sporco fermo al primo binario. Prendo posto vicino al finestrino, anche se ci sono talmente tanti graffiti sopra che non si vede nulla.
William si siede davanti a me.
Evidentemente vuole continuare la nostra conversazione. Invece no. Apre la zip dello zaino e tira fuori un libro. Subito dopo comincia a leggere, con aria assorta.
Non posso fare a meno di osservarlo. Vi è una grazia aristocratica nei suoi movimenti e nel suo portamento. Persino l'orribile divisa della scuola, che comprende, per i maschi, una camicia bianca, un maglioncino nero con il collo a v, e jeans neri, addosso a lui sembra un abito da gran serata. Il colore nero poi, gli sta particolarmente bene: fà risaltare la sua pelle diafana, i suoi magnifici occhi azzurri e i suoi stupendi capelli rossi.
Ad un tratto William sposta lo sguardo dal libro che sta leggendo ed io guardo subito altrove imbarazzata. Forse si è accorto che lo stavo fissando imbambolata e la cosa gli ha dato fastidio. A me lo avrebbe dato. L'espressione di William, però, non è per niente fastidio. Chissà, magari gli piace essere ammirato.
«Stavo pensando che, invece di andare in giro da sola la notte e ficcarti nei guai, potremmo uscire insieme qualche volta» mi dice.
Rimango senza parole. William mi ha appena proposto di vederci. Io e lui. Sta succedendo davvero o lo sto sognando? Sono tentata di darmi un pizzicotto sul braccio ma, forse, non è una buona idea. Potrebbe prendermi per scema. «Sì, ok...» Rispondo invece.
Mi immagino già la faccia felice di Beverly quando glielo racconterò. Subito dopo, però, penso a mia madre, alla sua ansia, a suoi divieti e il mio entusiasmo scompare. Se mi scopre, mi sigilla in casa.
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Dannato
General FictionWilliam è bellissimo e misterioso. Danielle se ne innamora subito. Ma lui non è chi pensa che sia... Buona lettura.