Darkstar

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"Nyarlathotep, che nome difficile da pronunciare!" esclamai.
Ero in compagnia delle mie amiche Chiara e Rossella, io sono Giusy.
Eravamo in spiaggia, era dicembre, ci eravamo sistemate nella casa estiva dei genitori di Chiara per passare il week end.
Quella serata sarebbe stata speciale perché era previsto l'avvistamento di una grossa cometa, quella di cui ho poc'anzi pronunciato il complicato appellativo.
"Che esperienza stupenda!" esclamò Rossella "Siamo sole qui, a goderci lo spettacolo."
Non avevamo voluto accendere il fuoco per riscaldarci poiché le fiamme avrebbero fatto troppa luce; la forte umidità penetrava il tessuto dei cappotti.
Sentivamo il mare lambire pigramente la riva, il cielo era nero e puntinato di stelle, sfondo ideale per assistere al passaggio dell'astro.
"Eccola! Eccola!" esclamò Rossella, indicando una luce in lontananza.
La cometa diventava sempre più visibile, sempre più grande, ero estasiata da quella visione, una luce bianca attorniata da un alone bluette, e si poteva distinguere la polvere di stelle che sbrilluccicava nella coda.
Per un attimo ci guardammo interdette; c'era qualcosa di strano, la parte centrale era completamente nera. Sentimmo un sibilo sconosciuto, l'astro diventava sempre più grande.
"Ma è entrato in orbita!" esclamai "Non doveva passare a chilometri di distanza dalla terra?" chiesi.
"Così avevano detto!" replicò Chiara.
"Ho paura!" aggiunse Rossella.
In lontananza udimmo dei cani ululare disperatamente. "Rientriamo?" propose Rossella.
Il cielo si illuminò a giorno, fu come se un secondo sole fosse sorto all'improvviso, seguì un boato assordante.
Ci buttammo a terra, vidi dei frammenti di roccia fiammeggiante, scendere in picchiata giusto dietro un'ansa, tra gli scogli poco lontano da noi.
Quando l'apocalisse parve terminata e ritornò il buio, ci risollevammo da terra.
Gli ululati continuavano.
"Ragazze vado a vedere se trovo un frammento di meteorite tra gli scogli." avvisai.
Accesi la torcia a pile:
"Prima vi accompagno alla casa."

***

"Ho trovato un pezzo della meteora sulla riva!" dissi mostrandolo alle mie amiche.
Era carbonizzato; l'avevo scorto subito quando ero arrivata poiché era ancora incandescente.
Posammo il "trofeo" sul tavolo e ci infilammo al calduccio, sotto le coperte nella camera da letto.
Ancora non dormivo per l'eccitazione, udii il cigolio della porta che si apriva, poi all'improvviso, sbattè violentemente.
Ci sedemmo tutte e tre sul letto.
"Sarà stata una corrente d'aria?" chiese Rossella.
Le dissi che sarei andata a controllare se c'era una finestra aperta; tentai di aprire la porta ma, seppur non fosse chiusa a chiave, non ci riuscivo; era come se qualcuno dall'altra parte la stesse bloccando.
Dal corridoio giunsero risatine.
Mi voltai a guardare le mie amiche.
"Chi c'è?" urlai.
Suono di passi che correvano, allontanandosi. L'uscio si aprì da solo, mi diressi verso la cucina da cui proveniva un lucore verdognolo emanato dalla pietra; attorno ad essa erano riuniti degli esseri mostruosi, emaciati, le orbite vuote, nere, la pelle sottile che aderiva alle ossa. Tutti avevano un sorriso maligno, lo sguardo cattivo.
"Abbiamo distribuito sulla terra i frammenti del portale del mondo astrale inferiore, anime malvagie e demoni si dia inizio alle danze!"

Santa Chtulhu Is Coming To Town Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora