Sono un giornalista, come ogni anno, è toccato a me assistere al tradizionale concerto di natale che si svolge nell'aula di Paolo VI° a Città del Vaticano.
Dieci cantanti lirici, molto famosi, si sarebbero esibiti.
Niente di nuovo da commentare, sino a che non è entrato il quinto cantante.
Un tenore, dall' eccezionale estensione vocale.
A metà canzone il suo tono è cambiato a basso, poi, la sua voce è diventata lugubre, gutturale e l'orchestra seguendo la sua performance, ha iniziato a suonare note dissonanti.
Il cantante, sovrastando la musica, ha lanciato una risata demoniaca e con voce cavernosa ha detto:
"Sono Lucifero, questa notte porterò molte delle anime qui presenti, all'inferno, con me."
L'uomo, chiaramente, era vittima di una possessione demoniaca.
Dopo aver pronunciato queste parole, tra le file delle poltrone, è salito un odore acre di zolfo che si è diffuso per la grande sala.
La gente, allarmata, si è alzata, diretta all'uscita.
C'era chi gridava, chi spingeva; i componenti dell'orchestra, anche loro, avevano abbandonato gli strumenti per allontanarsi in tutta fretta, molto spaventati.
Io assistivo all'ecatombe e continuavo a filmare, ero davanti alla prima fila di sedie, ma ho dovuto spostarmi; mi sono nascosto, con la telecamera in mano, in un angolo, ben riparato dalla follia della gente, sempre mantenendo la mia proverbiale freddezza.
Ho inquadrato il cantante: un rivolo di sangue scendeva da una narice, sgocciolando sul pavimento candido, macchiandolo di rosso; in quel momento è svenuto, accasciandosi al suolo.
Il papa, che era assiso a poca distanza dall'indemoniato, era già stato tratto in salvo.
Alla fine di tutto, avevo fatto un ottimo scoop; come aveva predetto il cantante, quella sera, sono morte diverse persone; chi a causa di un infarto, chi schiacciato dalla folla impazzita.
Ero proprio soddisfatto.
Ero l'unico ad aver filmato l'avvenimento; avrei fatto pagare a peso d'oro questo video.
La gente ama assistere alle tragedie, ed io sarei stato considerato un eroe, per aver mantenuto la calma, in quella disastrosa esperienza.
E bravo, il mio amico cantante! La metà dei soldi se li è guadagnati con merito.
Sono bastati pochi accorgimenti, piccoli trucchetti, come la vescica piena di sangue nel naso, delle fialette puzzolenti svuotate per terra, la voce cavernosa del mio amico e la forte immaginazione degli spettatori.
Uno spettacolo straordinario.
Sì, quest'anno mi sono proprio concesso un bel regalo di natale!