𝐋𝐨𝐯𝐞 𝐬𝐨𝐧𝐠

Cap 11- Addio.

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Quelli qua sopra sono Skull

e Christian, ho voluto disegnarli, spero vi piaccia💖✨

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Era una calda notte di maggio, la scuola era quasi finita e non rimaneva che il tempo degli esami. La città era tranquilla e tutti al college dormivano sereni, tranne uno.

Skull correva senza sosta per le vie più strette e buie della città trasportando la borsa piena di buste contenenti droga  e scappando dalla polizia che lo aveva beccato infragrante mentre spacciava.

I suoi respiri si facevano sempre più corti ed affannati nonostante fosse ben allenato a correre e a scappare.

Si arrampicò su un muretto per passare al di là della strada riuscendo a seminare, per ora, la polizia; sapeva di essere spacciato. Sulla busta che aveva venduto c'erano le sue impronte quindi lo avrebbero sicuramente rintracciato. Corse al college da Christian bussando senza sosta alla porta che però non si aprì.

"CHRIS! CHRIS TI PREGO!"

Le bussate si facevano più veloci e più potenti ma era come se non ci fosse nessuno a casa; non gli rimaneva che correre e cercare un altro posto dove andare, anche se non sarebbe mai stato in un posto davvero sicuro dove la polizia non potesse trovarlo.

***

Erano ormai le 6 di mattina quando Christian si sveglio, si affacciò alla finestra guardando fuori, come suo solito, per ammirare il meraviglioso panorama della quale poteva godere.

Sorseggiando la sua tazza di te poggiò lentamente lo sguardo su una scenetta al quanto interessante, una macchina della polizia in mezzo al giardino del college!

"Che cosa curiosa, chi sa cosa sarà success-"

Il suo cuore si fermò per un istante, sgranò gli occhi sperando che la vista lo avesse ingannato, ma non era così; quei poliziotti erano lì per Skull, lo avevano preso e sbattuto sul cofano dell'auto per venire ammanettato ed essere portarto via.

Christian non si mise nemmeno le scarpe, corse fuori dalla stanza rischiando di scivolare cadendo più volte per le scale fino ad arrivare davanti all'auto della polizia.

"Cosa diavolo sta succedendo qui?!"

"Stia indietro signore"

Lo rispinse il poliziotto non facendolo avvicinare a Skull che non poteva far altro che non opporre resistenza, sperando in cuor suo di riuscire a scomparla come aveva sempre fatto.

"Lasciatelo! Ora!"

"Non credo sia possibile signore, questo ragazzo è stato colto infragrante mentre spacciava cocaina a un ragazzo ed ha opposto resistenza alla legge"

Christian non riusciva a crederci, non al fatto che Skull fosse un poco di buono, quello lo sapevano tutti, ma non si aspettava che prima o poi lo beccassero dato che era sempre stato bravo a cavarsela.

"V-vi prego... Non portatelo via..."

Lui era l'unico a sapere del perché Skull facesse questo, non lo faceva per lui, per arricchirsi... Lo faceva per la sua famiglia, così tanto povera che raramente arrivava a fine giornata.

"Dovrà venire in tribunale se vuole testimoniare in suo favore"

"Vi prego! Lasciate che gli parli!"

Gli occhi di Christian erano rossi e pieni di lacrime, non voleva perdere la persona che amava, non poteva;

"

Prima si deve identificare"

"Sono Christian Druville! Il rappresentante degli studenti! Studio legge quindi so di cosa stiamo parlando."

"Allora ci lasci fare il nostro lavoro"

"Avete ragione... Ma voglio parlargli... Vi prego..."

"... Bene. Avete 5 minuti"

Concluse il poliziotto allontanandosi leggermente da loro.
I due ragazzi si guardarono negli occhi, entrambi stavano come per piangere ma si trattenevano solo per non sembrare deboli.

"Ti avevo detto che non sarebbe finita bene!"

Sussurrò Christian con la voce tremante e singhiozzante, era furioso! Aveva sempre ripetuto a Skull di fermarsi e di smetterla di fare cose illegali, ma lui era troppo testardo per dargli ragione.

"Lo so... Christian mi dispiace!"

"Verrai arrestato idiota!!!"

Gli gridò contro Christian ormai piangendo definitivamente e rosso in viso dalla rabbia.

"Sistemerò tutto Christian!"

Provò a giustificarsi cercando di calmare il ragazzo che non riusciva a smettere di singhiozzare.

"Tempo scaduto"

Disse freddamente il poliziotto spegnendo il timer di 5 minuti del suo telefono e rimettendoselo in tasca. E avvicinandosi a Skull facendolo entrare con la forza dentro auto della polizia.

"Sei un idiota!"

"Lo so hai ragione! Mi dispiace io.... Io.... Ti amo!"

Christian spalancò gli occhi con il cuore a pezzi, quella fu l'ultima cosa che si dissero.
La macchina della polizia si allontanò velocemente e nell'auto le lacrime di Skull iniziarono a scendere velocemente, nessuno lo aveva mai visto piange, nemmeno Christian; la loro storia era finita, finita per sempre.

***

Gabriel aprì la porta di camera sua trovandosi davanti a se Christian in lacrime; il ragazzo si buttò subito fra le sue braccia piangendo sulla sua spalla.
Il biondo spalancò gli occhi sorpreso e strinse a se l'amico cercando di consolarlo inutilmente, sembrava che niente riuscisse a calmare i suoi singhiozzi.

Christian raccontò tutta la storia a Gabriel, sapeva che era l'unico che avrebbe potuto capirlo davvero e stargli accanto in un momento del genere.

"Arrestato? Davvero?"

Non riusciva a crederci; fece accomodare Christian nella sua stanza sedendosi con lui sul letto.

"Gli avevo detto di smetterla! Glielo ripetevo sempre"

"Calmati Christian, andrà tutto bene"

"Non andrà tutto bene! Lo metteranno in prigione da 6 a 20 anni!!!"

Christian non riusciva a smettere di piangere nell'immaginare di non poter più rivedere il suo Skull.

Gabriel lo strinse a se senza più dire nulla, non poteva consolarlo con le parole sapeva che non avrebbe avuto senso mentirgli, quindi lo strinse a se, nel silenzio più colpeto, distubato solo dai singhiozzi disperati del moro.

Ormai non si poteva fare più nulla, Skull sarebbe finito in prigione e ci sarebbe rimasto anni fino a scontare la sua condanna e i due non si sarebbero più rivisti.