"Tutto bene Morty?" Il professor Sammy, che avevo iniziato a chiamare Sam per comodità, aveva un tono abbastanza preoccupato. Mi porse quella domanda con interesse vero, e quello mi rese al quanto felice, visto che moltissime persone con me si comportavano in diverso modo davanti e dietro alle mie spalle, ma lui no.
"Si professore, non si preoccupi, è solo un momento abbastanza delicato in famiglia. Niente di cui rimurginare troppo." "Cosa ne dici allora se dopo scuola andiamo a berci un caffè? Così mi puoi spiegare meglio la situazione." Oh merda... era un- UN APPUNTAMENTO?
"Bhe si, mi farebbe molto piacere" risposi con un tono incredibilmente calmo.
"Benissimo, allora dopo le lezioni aspettami sul retro della scuola, non ci può vedere nessuno. Soprattutto perché sei ancora minorenne." "E suo studente..." replicai con sguardo gentile.
Sam mi osservò per pochi secondi. Un non so che di estremamente dolce era intriso nei suoi occhi. La pausa finì, e Sam ed io, che eravamo rimasti in classe da soli, vedemmo arrivare una massa di studenti dentro la classe. Mi diede un ultimo sguardo e improvvisamente, mentre girava la testa per avvicinarsi alla cattedra, mi fece l'occhiolino. Le mie guance si tinsero immediatamente di rosso e abbassai lo sguardo sul banco per non farmi vedere. Fortunatamente nessuno lo notò e la lezione poté iniziare senza intoppi.
Si erano fatte le 13:30 e quindi uscii da scuola e mi misi immediatamente nel retro di quest'ultima ad aspettare il professore.
Dopo svariati minuti lo vidi arrivare correndo, i suoi folti capelli ricci ondeggiavano nell'aria e gli occhi incontrarono la luce del sole, facendosi brillanti come le stelle.
A quella vista rimasi a bocca aperta... era stupendo.
"Scusami per il ritardo, Wilston mi teneva prigioniero. Ma, stai bene? Sei rosso, non avrai mica la febbre?"
Dopo quelle parole Sam mi tirò dal braccio e avvicinò la sua faccia alla mia. Eravamo a pochi millimetri di distanza per toccarci le labbra, ma all'ultimo, il professore sviò la strada, e poggio le sue morbide labbra sulla mia fronte.
"No, non hai la febbre, stai benissimo Morty, ora andiamo. Beviamo qualcosa così ti rinfreschi un po'"
Era passato pochissimo tempo dal nostro incontro, eppure avevo già una strana eccitazione addosso che mi portava alla disperazione.
Arrivammo pochi minuti più tardi, in un bar poco conosciuto, per non dare nell'occhio. Ci sedemmo nel tavolo più appartato possibile e ordinammo una coca cola con ghiaccio per me, ed un cappuccino per lui.
"Allora Morty, raccontami un po' di te. Hai fratelli o sorelle? Qual è il giorno preciso del tuo compleanno? So solo che è tra meno di due mesi. Cosa ti piace fare nel tempo libero."
Quante cazzo di domande doveva farmi ancora? Non vedeva che ero estremamente nervoso? Lui non stava aiutando affatto. Non volevo risultare scortese perciò risposi con calma a tutte le domande.
"Bhe... il 18 aprile è il mio compleanno. Vivo con mia madre Beth e la mia unica sorella, Summer. Da poco è arrivato anche mio non-" ma che stavo dicendo... a nessuno importava di quell'uomo. Tanto meno al mio professore.
"Si... dicevo, abito con mamma e Summer. Non adiamo molto d'accordo ma riusciamo a cavarcela. Nel tempo libero invece mi piace stare in camera mia a leggere, oppure andare nei parchi abbandonati."
"Perché proprio quelli abbandonati?" mi chiese Sam. In effetti, potrebbe esser risultato strano il mio intervento. Che imbecille.
"Bhe, semplicemente perché mi piace la tranquillità." Era vero. Ho sempre preferito la solitudine e la tranquillità agli ambienti da festa. Ero fatto così. Decisi di continuare il discorso senza un motivo valido, ma fui felice di farlo. "Sa professore, non sono mai stato uno di tante parole. Non ho mai avuto molti amici, soprattutto da quando feci coming out. Li si azzerarono proprio. Non mi da fastidio parlarne, perché non mi pesa il rimaner solo. So che a molti può sembrare una sensazione fredda, ma a me, quel freddo, piace..."
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RomanceUn'anima vacilla sull'orlo della sua stessa dimenticanza. Una salvezza porterà al cambiamento della vita di quest'ultima. Giocate con la mente, amate con il cuore