Capitolo 2

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"Morty!" sentii gridare dal piano di sotto. Era mia madre che urlava. Quella donna aveva il vizio di urlare per qualsiasi cosa, soprattutto quando beveva tanto. Ma non mi sembrava quello il caso, dalla voce si capiva che fosse lucida.

Scesi le scale con una lentezza estenuante, pensando a cosa dovesse dirmi di così tanto importante per alzare la voce in quel modo quasi disperato.

"Dimmi mamma" dissi appena entrato in cucina.

Mia madre, Beth, una donna ancora troppo giovane per riuscire a mantenere due figli ed una casa tutta da sola, era la tipica donna che non si truccava mai, non toccava mai vestiti costosi e non metteva mai una gonna se non per un matrimonio. Quel giorno lei, indossava una veste di colore lilla, che le arrivava fin sopra il ginocchio. Era truccata come una ragazzina di sedici anni al primo appuntamento e indossava delle scarpe con il tacco di un orribile colore arancione.

"Mamma... ma che cazz-" " Linguaggio signorino! Non parlare e ascoltami, devo raccontarti una cosa molto importante."

Ci sedemmo al tavolo della cucina, io con sguardo ancora allibito dalla situazione aspettai e dopo molti secondi di pausa, mamma iniziò a parlare.

"Morty, tesoro, oggi ha chiamato una persona al telefono di casa. Tu lo sai che solo poche persone hanno questo numero e proprio per questo motivo mi chiesi subito chi fosse. Risposi alla chiamata e bhe, quello che successe fu incredibile. Risentii la sua voce dopo anni Morty, ti rendi conto?"

Mamma parlava quasi con le lacrime agli occhi. Io non riuscivo a capire la situazione. Non aveva messo nessun soggetto nella frase e mi era completamente impossibile formulare un discorso sensato, cosi decisi di rimanere in silenzio e vedere fin dove volesse arrivare.

Mamma con tono più calmo riprese a parlare e continuò il suo pietoso spettacolo.

"Mi ha detto che gli mancavo. Che dopo essersene andato non riusciva ad andare avanti e che voleva ritornare da noi."

Il primo pensiero che mi raffiorò la mente fu che quel coglione di mio padre voleva far parte di nuovo della famiglia ma poi, un campanello interruppe i miei pensieri.

"Oh mio Dio è qui!" Mamma si alzò con fare scattante e nervoso dalla sedia della cucina e si diresse a passo veloce verso la porta d'entrata. I suoi fastidiosi tacchi risuonavano per tutta casa ma nonostante questo, decisi di seguirla, mantenendo le distanze di qualche passo.

La scena che di li a poco si presentò davanti ai miei occhi fu un misto di disgusto, ribrezzo, rabbia e malinconia.

Dopo che mamma aprì la porta, da quest'ultima ne sbucò fuori un cespuglio di capelli di colore insolito. Un deciso e malinconico blu.

Lui era li, con le sue grandi mani reggeva mamma dai fianchi e la abbracciava con gli occhi strizzati.

Lui era li. Mamma piangeva e continuava sommessamente a ripetere la parola papà.

Lui era li. Mio nonno Rick era li. 

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