15• panico ed agitazione

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..Vado in panico.
Mi rimetto in sesto, inizio a sedermi composta e lo osservo venire verso di me. Ha un sorriso fantastico non smetterò mai di dirlo.
Mi guarda e in men che non si dica me lo ritrovo accanto.
Eravamo seduti vicini e nell'aria regnava l'imbarazzo.
Voglio dire.. ci sono un sacco di posti dove sedersi e lui si è appostato proprio qui vicino a me.
Sto guardando lo studio, cerco di evitare il suo sguardo.
Sento i suoi occhi fare uno scanner  del mio corpo fino ad arrivare alla mia faccia dove ci si sofferma per un po' ..
Vedo con la coda dell'occhio che incurva le  labbra per poi abbassare la  testa continuando a sorridere.
Mi alzo i capelli da davanti alla faccia e li butto all'indietro.
Sento un tocco leggero su quest'ultimi. Una mano, con mossa leggera, mi stava sistemando i piccoli ciuffetti ancora volanti e spettinati.
Mi girai verso Cesare con un piccolo sorrisetto imbarazzato e mi spostai i capelli dietro l'orecchio (tipico gesto da persona imbarazzata).
Mi guardò e sorrise.
Spostò la mano dai capelli e me la mise attorno alle spalle, avvicinandomi a se.
Mi avvicinai e mi rannicchiai accanto a lui. Stavo bene.
Il cuore mi ballava nel petto.
Il respiro mi diventò più intenso e quasi mi mancava. Sembrava che lui avesse intuito la mia sensazione così mi disse:

Ce:Non agitarti, ti sto solo stringendo a me, mico ti sto baciando.

Sorrise. Forse aveva capito che ero agitata, ma non riesco a capire cosa volesse dirmi con quella frase.
Ok ok, forse ho un po' esagerato ad agitarmi per un braccio attorno al collo, ma insomma, si tratta di Cesare, della persona con cui sto bene, della persona di cui sono persa follemente.
Io gli sorrisi guardandolo negli occhi.
Ci fu un silenzio inquietante.
L'unica cosa che sentivo erano le dita che battevano contro i tasti delle tastiere dei ragazzi, il rubinetto che Dario aveva aperto per fare uscire l'acqua, il  respiro di Cesare tranquillo e calmo e la mia testa che non smetteva di riempirmi di domande.
Incominciai  a rilassarmi, anche grazie ai grattini che Cesare mi stava facendo dietro al collo e sui capelli.
Volevo chiudere gli occhi e riposarmi su di lui ma mi vergognavo.
Credo che, per l'ennesima volta, abbia capito che ho bisogno di chiudere gli occhi così si distense lungo il divano e si mise dietro di me. Mi stringeva da dietro. Ora sentivo tutto il suo corpo attaccato al mio.
Intorno a noi l'aria si era fatta già molto più calda ed intima e non nascondo che in quel momento avrei voluto girarmi verso di lui per poterlo baciare.

Spazio autrice..
So che quello nella foto è Bic ma il concetto è quello🖤

||...D'improvviso...||                                  🖤°Cesare Cantelli°🖤Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora