Dauntless - Il Cuore Del Coraggio

La Scelta

CAPITOLO 2

Mi guardo intorno curiosa, la mia gamba destra si muove ad un ritmo veloce e costante mentre la punta del piede batte sul pavimento rispecchiando a pieno il mio stato d'animo. Osservo ad una ad una le fazioni. I primi, a partire da sinistra, sono gli Abneganti: vestiti di grigio, stanno tutti seduti composti tenendo le mani giunte sul grembo e la testa bassa. Subito dopo ci sono i pacifici che, come sempre, sono incredibilmente allegri; continuano a ridere tra di loro senza però disturbare gli altri. Al centro, siedono gli Eruditi avvolti dal loro profondo color blu. Tengono lo sguardo alto, colmo di fierezza ma anche arroganza: sembra quasi che quella loro impostazione sia fatta apposta per dare un senso di superiorità. Facendo scorrere gli occhi, vedo mio fratello Troy nell'ultima fila, sta al fianco degli altri capi-fazione. Subito dopo si trovano i candidi. Rido lievemente accorgendomi che sono tutti nella stessa posizione: la schiena dritta, le mani lasciate cadere sulle ginocchia e un'espressione completamente annoiata. A volte dimentico che appartenere a quella fazione non significa solo dire la verità, ma lasciare anche trasparire qualsiasi tipo di emozione. Jack è seduto davanti ai leader e si guarda intorno con fare curioso. Gli ultimi, all'estrema destra, sono gli intrepidi. Completamente vestiti con giacche e pantaloni di pelle, rigorosamente neri, hanno sul volto un'espressione spavalda e beffarda. Sono di sicuro quelli che, in questo momento, stanno facendo più chiasso. Stranamente però trovo quel rumore quasi piacevole. Forse questo stato d'animo è dovuto al fatto che presto saranno la mia nuova famiglia. Scorro lo sguardo su tutti i loro volti in cerca di mio fratello Cristian ma non lo trovo. Mi acciglio lievemente quando mi accorgo che non è presente nessuno dei capi della fazione. 

Fino ad un anno fa non mi sarei stupita: durante la cerimonia di iniziazione, non erano mai presenti i leader di nessuna fazione tranne quella che doveva fare il discorso. Gli altri non avrebbero avuto alcun motivo per esserci se non la pura curiosità. Solo per quest'anno però, hanno introdottola regola che almeno uno dovesse essere presente in rappresentanza della fazione. Ci hanno detto che questo cambiamento è dovuto al fatto che siamo il doppio degli iniziati rispetto agli altri anni: sembrano quindi averne approfittato per chiamare a rapporto tutti i capi, così da iniziare ad osservarci già dalla scelta. Suppongo che gli intrepidi non lo reputino necessario. Del resto il loro metodo di giudizio è semplice: o sei abbastanza forte e coraggioso da passare l'iniziazione oppure diventi un escluso. Non fa una piega come ragionamento...

Comunque un capo-fazione deve per forza esserci visto che oggi tocca agli intrepidi pronunciare il discorso.

Alcuni dei nostri ex-insegnanti, naturalmente eruditi, ci fanno accomodare nel posto a noi riservato. Non essendo ancora membri di nessuna fazione, non ci lasciano sedere accanto ai nostri genitori. 

Mentre aspettiamo l'inizio della cerimonia, ci comunicano che verremo chiamati in ordine alfabetico al contrario, quindi io sarò tra i primi..

All'improvviso, tutti quanti ammutoliscono e cala il silenzio più totale, segno che stiamo per cominciare. Porto la mia attenzione alle ciotole di marmo che sono disposte al centro della sala; sono grandi, probabilmente ci starebbe un uomo rannicchiato; al loro interno c'è un elemento che rappresenta ogni fazione: pietre grigie per gli abneganti, la terra per i pacifici, l'acqua limpida per gli eruditi, i vetri per i candidi e i carboni ardenti per gli intrepidi. Mentre faccio tamburellare le dita sulle mie ginocchia, sposto lo sguardo sulla figura che si sta facendo avanti per pronunciare il discorso. Non appena la metto a fuoco, il mio cuore perde un battito ed io gelo all'istante. È lo stesso ragazzo che mi ha sottoposta al test. Possibile che sia un...

"è molto giovane per essere un capofazione" sento sussurrare da una candida che siede pochi posti più a destra di me.

Capofazione