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"Non siamo fatti per stare insieme, Harry. Non più."

Queste parole continuavano a ripetersi nella sua testa anche ora, a distanza di giorni e di chilometri, mentre con gli occhi fissi fuori dal finestrino di quell'autobus si stava lasciando alle spalle l'aeroporto di Dublino dove era atterrato da poco più di un'ora.

Il mondo di Harry era crollato, tutto si era sgretolato davanti ai suoi occhi quella sera di una settimana prima quando, rientrato a casa dopo una serata passata fuori con sua mamma e sua sorella, aveva trovato Josh seduto in cucina ad aspettarlo. Era serio, gli aveva rivolto appena un sorriso tirato e lui aveva intuito che qualcosa non andava poiché non capitava spesso che il suo ragazzo gli piombasse in casa senza avvisare e senza un motivo preciso, aveva capito subito che quella visita a tarda notte non portava nulla di buono ma mai si sarebbe aspettato di sentirsi dire quelle cose.

"Non siamo compatibili."

Stavano insieme da quasi cinque anni e in tutto quel tempo Harry non si era mai tirato indietro nel donargli tutto se stesso e tutto il suo amore nel modo più genuino e vero che potesse esserci, arrivando quasi ad annullarsi e a dipendere totalmente da lui: lui che era stato il suo primo amore, con cui aveva fatto tutte le sue prime esperienze e in cui vedeva un modello da seguire.

Osservando la città prendere forma mano a mano che si avvicinava al centro, nel ripensare a quella frase si lasciò scappare un leggero sospiro. Un sospiro che valeva più di mille parole perché era deluso, sconsolato, amareggiato nel constatare una volta ancora, e soprattutto a mente un po' più lucida, quanto per Josh quella relazione evidentemente non avesse significato nulla, perché non riusciva a capacitarsi di come potesse, dopo tutto il tempo trascorso insieme, anche solo pensare una cosa del genere.

"Meriti qualcuno che viva la sua vita mettendoti sempre al primo posto. Meriti di sorridere, meriti qualcuno che ti renda davvero felice, qualcuno che ti voglia davvero, che ami i tuoi pregi ma soprattutto i tuoi difetti. Meriti qualcuno che non ti ami solo nei giorni in cui tutto va bene, ma anche quando le cose prendono una brutta piega, quando si fanno difficili. Meriti qualcuno che si prenda cura di te, qualcuno che ti supporti, sempre. Meriti qualcuno migliore di me."

Harry non ci credeva, o forse non voleva farlo.

Queste parole lo avevano ferito con la stessa potenza di una pugnalata in pieno petto.

Nonostante fosse consapevole che le cose negli ultimi tempi non andassero proprio bene lui non voleva di meglio, lui voleva Josh. Era fermamente, o forse stupidamente, convinto che si trattasse soltanto di un momento di crisi passeggero, che sarebbe bastato parlarne davanti a un caffè caldo e avrebbero risolto i loro problemi molto presto, che tutto sarebbe tornato come prima.

Guardando il suo volto riflesso nel finestrino dell'autobus però si diede mentalmente dell'idiota e si chiese come avesse potuto pensare che le cose si sarebbero potute sistemare. La sola risposta plausibile che riuscì a darsi era che probabilmente lo voleva così tanto da non riuscire a vedere la realtà: Josh lo stava scaricando e aveva solamente cercato di indorargli la pillola prima di chiudere con il botto il suo discorso fatto solo di belle parole.

"Sono stati cinque anni bellissimi che ricorderò sempre con il sorriso, ma io non ti amo più, mi dispiace."

Questo era stato l'esatto momento in cui il cuore di Harry si era crepato, perforato poi da mille e più spine pungenti. Aveva sentito il dolore espandersi e farsi strada nel suo corpo, lo aveva sentito infiltrarsi nella sua anima, e l'aveva fatto senza far rumore, in silenzio, come in silenzio era rimasto lui davanti a Josh, pietrificato dalla potenza e dalla durezza di poche parole uscite come se niente fosse. Avrebbe voluto rispondergli, dirgli che non era possibile che gli stesse dicendo una cosa simile, che non gli credeva, avrebbe perfino voluto prenderlo a pugni per sfogarsi, urlargli contro che non poteva dirgli di non amarlo più come se gli stesse raccontando com'era andata la sua giornata, invece era rimasto ad osservarlo, con il respiro mozzato e gli occhi appannati dalle lacrime mentre lentamente si allontanava da lui e usciva da casa sua senza voltarsi. Era rimasto immobile mentre quello che pensava essere l'amore della sua vita se ne andava calpestandogli quel cuore che lui gli aveva donato con la certezza che se ne sarebbe sempre preso cura.

Even when life gets hard, it'll be alright || Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora