Il castello era protetto da guardie armate di lance: Le guardie di Faranhor. Nessuno poteva accedervi senza il consenso del re, così Sol decise che sarebbe entrato di nascosto.
Il castello di Erodhorn era una fortezza praticamente invulnerabile: Era altissimo e fatto di roccia massiccia. Scalare una struttura così mastodontica e protetta da sentinelle probabilmente era pericoloso per un giovane e solo, ragazzo. Solano era agile e flessuoso ma a certe altezze di certo non era in grado di arrivare.
In più la situazione richiedeva urgenza. Solano doveva trovare una soluzione nel più breve tempo possibile. Nel caso in cui Folano fosse stato catturato dal re avrebbe potuto essere giustiziato da un momento all'altro. In realtà avrebbe potuto essere già morto, ma a questa eventualità Sol, che aveva trascorso praticamente una vita intera vicino al suo miglior amico, non voleva dare credito.
Sol conosceva bene lo spietato re Faranohr. Togliere la vita a suo padre era una cosa che non poteva essere perdonata ma andava accettata laddove non c'erano altre soluzioni, ma perdere anche il suo amico era veramente troppo. In cuor suo il desiderio di vendetta per il padre era forte e desiderava da anni e con tutto il suo cuore che il re morisse. Quella poteva essere l'occasione giusta. Tante volte - troppe volte aveva sognato di ucciderlo.
C'era un sogno che faceva spesso: Lui che cavalcava un drago rosso sputa-fuoco. Nel sogno Solano volando alto nei cieli sovrastava il Castello di Erhodorn, bruciava vive tutte le guardie e metteva in fuga il re. Il sogno poi si concludeva con Solano che riusciva a sottrarre il Libro magico al re, il quale privo dei poteri, moriva arso dalle fiamme del drago rosso.
Adesso Sol era disposto a tutto. A mettere in ballo anche la sua vita pur di salvare Folano. Ma doveva a tutti i costi trovare una soluzione su come fare per introdursi nel regno. Avrebbe potuto chiedere aiuto ad altri abitanti di Sahade, ma questa soluzione era rischiosa.
Gli abitanti di Sahade erano molto fedeli ed ubbidienti al re ed il re aveva posto la condizione che chiunque avesse bramato alle sue spalle o che avesse cercato di rivoltarsi a lui, secondo le sue leggi sarebbe stato condannato con la pena di morte. Quindi parlare con altri era alquanto rischioso. Doveva semplicemente capire come intrufolarsi nel castello, senza farsi notare e tutto ciò doveva farlo da solo.
Così ad un certo punto Juno si ricordò che aveva una mappa del territorio del castello nascosta da qualche parte nel suo scantinato di casa. La mappa era appartenuta a suo padre. Anche avere una mappa del castello era proibito cosicché suo padre quand'era ancora in vita decise di nasconderla in una valigia. Sol e Juno decisero di cercarla.
L'accesso allo scantinato era camuffato da un tappeto. Ormai erano tanti anni che nessuno andava laggiù. Dall'ultima volta che il padre era morto. Troppi ricordi c'erano sepolti là. Troppe memorie.
Inginocchiato Sol cercò di sollevare con forza la maniglia in ferro della botola quadrata che conduceva al livello inferiore della casa. La botola di primo acchito non si aprì. Così Sol decise di riprovarci per una seconda volta con l'aiuto di Juno. Si alzò sulle gambe e sollevò con tutta la forza che aveva in corpo la porta mentre Juno l'aiutava. Juno fece un balzo all'indietro. La porta si aprì di scatto. Sol Sbuffò e si passò una mano sulla fronte sudata.
Sol a questo punto osservò la botola: Era totalmente buia ed oscura. Andò velocemente nella sua stanza e prese un lume che era sulla sua scrivania. Tornò vicino alla botola e lo accese.
Con un braccio che teneva in alto il Lume e l'altro che tastava la superficie rugosa della parete, Juno fece luce mentre scendeva le scale dello scantinato. Scese lentamente uno scalino per volta per evitare di cadere. L'ambiente puzzava di umido. Ad un certo punto Sol impigliò la sua faccia in una ragnatela. Fece una smorfia di disgusto ed abbassò la testa rischiando di cadere. Tolse con la mano la ragnatela dalla faccia e proseguì a scendere. Ad un tratto sentì il pavimento sotto i suoi piedi. Girò il lume attorno a se per osservare l'ambiente. Il pavimento era pieno di polvere e diversi scarafaggi lo attraversavano rapidi quasi spaventati dalla luce. Sol fece una smorfia di disgusto con la faccia. Nella stanza c'erano diversi scaffali con fascicoli vecchi ed impolverati ed alcuni oggetti abbandonati: Un triciclo, una palla, alcuni libri. C'erano anche una scrivania ed una sedia. Mentre continuava ad illuminare la stanza ad un certo punto Solano vide proprio ad un angolo ed in terra ciò che cercava: La valigia.
"Eureka!" Esclamò.
STAI LEGGENDO
Il mondo dei due regni di fango e di neve
FantasyDue regni: uno di fango ed uno di neve. Una regina rapita. Una potente maledizione. Potrà mai il libro di Archubar grazie al suo potere magico cambiare le sorti di un tragico destino? Una storia originale con ambientazioni suggestive e personaggi c...