𝘖𝘳𝘰

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Non ho mai odiato così tanto
una persona

— Jeon Jeongguk

«Dongyul-hyung tua sorella sta bene?» Gli chiesi facendo sembrare la mia domanda del tutto casuale, il moro alzò il volto dalla tazza di cappuccino che gli aveva da poco portato al tavolo la cameriera. Nel caso di Yulie gli occhi erano veramente lo specchio dell'anima, era davvero semplice comprendere che cosa pensasse, almeno per me non era difficile leggere il suo volto poiché ero un attento osservatore ma ero un'eccezione alla regola. La sua sorellastra era come me, l'avevo capito fin dal nostro primo incontro, che non era di certo stato piacevole. Ella era, a differenza di tutte le persone che avevo incontrato, a dir poco sfuggente. La sua presenza pareva quasi non appartenere a questo mondo materiale ed immondo, eppure era vivido in me il ricordo del suo volto niveo e dei suoi occhi scuri, era contraddittorio. Lo era decisamente, ma che ci potevo fare se la mia mente produceva quei pensieri? 

«Miyeonie mi ha detto che non si è presentata a scuola per tre giorni, poi ieri dal nulla, si è fatta vedere ad un evento mondano insieme al suo fidanzato. Miyeon era sconvolta, ma pure lei ha le sue colpe e lei lo sa benissimo» 

Che colpe? Miyeon mi aveva solamente aiutato, era una persona dall'animo gentile e proprio per questo mi era sembrato doveroso invitarla al karaoke. Evidentemente nella mente di Han Lin le cose erano ben diverse. Dovevo ammettere però che il legame tra quelle due ragazze era qualcosa di difficile comprensione per me, la sorellastra di Yulie mi era fin dall'inizio particolarmente attaccata alla castana e mi aveva dato l'impressione di essere incapace di stare completamente senza di lei, tuttavia questo pensiero era stato smentito dalla sua dipartita dalla discoteca. Lin si fidava ciecamente di Miyeon. La cosa che però mi aveva preso alla sprovvista era la presenza di un fidanzato nella vita di quella ragazza. 

«Un fidanzato? So di non conoscere tua sorella, tuttavia non mi sembra il tipo in grado di amare qualcuno che non sia sé stessa o Miyeon» 

«Lei non ama per niente sé stessa, anzi si odia come non mai. Comunque, il suo fidanzamento è una sorta di contratto commerciale. È a causa di queste cose se mi ritengo fortunato nell'essere un figlio illegittimo» Dongyul parlava con naturelezza di quelle cose, dimostrando che non fosse granché turbato di questo fatto. Se fossi stato al suo posto avrei fatto sicuramente qualcosa, non era umano rinunciare all'amore per del denaro. Perché diamine quella ragazzina aveva deciso di mettere da parte i suoi desideri, il suo futuro, per una cosa così futile? Era insensato, oppure io ero solamente un povero sognatore, incapace di comprendere il funzionamento dei meccanismi dell'alta società. «Tua sorella ha rinunciato ad una vita intera» 

«Lo so. Nel suo mondo fatto di falsità e lusso però è normale: rinunciare ai sentimenti è un fatto ordinario, basta pensare a quello stronzo di nostro padre. Io per lui non esisto, mentre Lin è una bambola tra le sue mani, priva di qualsiasi libertà. Taehyung-ah credo che tu non debba porti molte domande su quel mondo, per gente come noi le regole dell'élite sono enigmi irrisolvibili» 

𝐘𝐎𝐔𝐓𝐇 || 𝐵𝑡𝑠Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora