Capitolo 5

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Capitolo quinto

Well, I tell 'em, tell 'em, yeah, you're nothing to me
I tell 'em that you, you're just another
You're just like any other
Well, I try to sell 'em but they ain't buyin' it
Baby they see me start to stutter when they ask if you're my lover

I'm losing sleep, what's gotten into me
I'm usually never this weak baby

Don't go ruinin', ruinin' my, my bad reputation
Don't go tellin' 'em, tellin' 'em all the plans we've been makin'
'Cause everyone knows that I don't cry
You never see stars shining in my eyes
Ruinin', ruinin' my my bad reputation oh no...

("Bad reputation" – Kelly Clarkson)

Rinaldo aveva detto a Giovanni che non intendeva assolutamente portarlo al monastero per il suo incontro con Papa Eugenio, prevedeva infatti che il ragazzino avrebbe perso la pazienza e, con la sua solita sfacciataggine, avrebbe finito per offendere Sua Santità e rovinare tutto. Quando, tuttavia, il mattino dopo l'uomo si stava preparando a partire per recarsi in visita dal Papa, Giovanni gli si presentò davanti con aria decisa e Albizzi comprese che sarebbe stata dura...

"Giovanni, ne abbiamo già parlato e non credo sia opportuno che tu venga con me al cospetto di Sua Santità" provò a dire.

Lo sguardo del ragazzo si fece più cupo.

"Ma io ci ho pensato bene e non ho alcuna intenzione di lasciarvi andare da solo" dichiarò. "Vi prometto che non aprirò bocca e non dirò nulla di inappropriato a Sua Santità, ma io devo venire con voi ad ogni costo."

Sì, certo, lo immagino già che non aprirai bocca, pensò l'uomo con un sorrisetto.

"Si può almeno sapere perché hai questa necessità così impellente?" gli chiese divertito.

"Messer Albizzi, devo proprio dirvelo?" replicò Giovanni con l'aria di chi spiega cose ovvie ad un perfetto deficiente. "Sapete bene quanto me che il nostro nemico è Andrea Pazzi e quant'è pericoloso. Ha già tentato una volta di farvi uccidere e se non ci fossi stato io a suggerirvi di farvi proteggere sarebbe stata la fine per voi e vostro figlio. E adesso voi state per andare da Sua Santità a rivelare i suoi loschi piani e pensate che Pazzi ve lo lascerà fare senza tentare di fermarvi? Io non vi lascio da solo!"

Rinaldo era al contempo intenerito ed eccitato da quell'insolito atteggiamento: quel ragazzino voleva fare l'offeso con lui e lo aveva respinto fino a pochi giorni prima per via di ciò che era successo con sua moglie... ma adesso sembrava che non si accorgesse nemmeno di rivelargli apertamente i suoi sentimenti in tutta la loro profondità!

"Non sarò solo, ragazzino, se te lo sei dimenticato" rispose Rinaldo. "Le guardie mi scorteranno ovunque andrò, sono comunque sotto custodia. Non credo che Pazzi manderebbe qualche suo sicario contro le guardie della Signoria!"

"Avete già sottovalutato quell'uomo fin troppe volte. Io vengo con voi" affermò deciso Giovanni, come se la sua protezione, in fin dei conti, fosse ancora più importante di quella di una mezza dozzina di guardie armate!

Albizzi circondò le spalle di Giovanni con un braccio, lo attirò a sé e lo baciò a lungo, inebriandosi del suo profumo, della morbidezza delle sue labbra e del dolce tepore del suo corpo. In mezzo a tanto male e a tanti pericoli sentiva di aver bisogno ogni giorno di più della vicinanza di quel giovane sfacciato e insolente... ma anche tanto capace di amare e di dimostrare con i fatti i suoi sentimenti.

Così, alla fine, partirono insieme per andare a parlare con il Papa, scortati dalle guardie della Signoria.

Rinaldo poteva soltanto sperare che Giovanni tenesse fede alla sua promessa e non si mettesse a dire in faccia a Sua Santità che era un rincoglionito o cose del genere perché aveva prestato fede alle parole di un essere infido e malvagio come Andrea Pazzi!

Musica che restaWhere stories live. Discover now