Chapter Seven

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«Allora? Ti ho chiesto che ci fa lui qui?» gli ripeto la domanda
«Ti ho chiesto se posso portare qualcuno, mi hai detto di sì, e ho portato lui.» risponde come se avesse fatto la cosa giusta.
«Sì ma...» comincio a rispondergli ma vengo interrotta dal mio capo
«Allora ragazzi, benvenuti al Hotel 'Cherry and Berry.' Vi ringrazio per aver accetto di aiutarci, per me questo significa molto, e sicuramente verrete ripagati per questo.»
Sembra che nessuno abbia intenzione di dirgli qualcosa, a parte lui, la persona sbagliata.
«Cherry and berry? Il proprietario ha avuto sicuramente ispirazione per il nome guardando i frutti di bosco.» ribatte Kevin facendo ridere tutti, me compresa.
Ma seriamente ha fatto questa domanda? Lo sa che lui è il capo?!

«Ehm, sono i nomi dei miei figli. Cherry e Berry.» risponde imbarazzato
«Ah, quindi e suo questo Hotel.»
Oddio, Kevin.
Lo guardo e gli mimo di stare zitto.

Devo subito intervenire oppure qui qualcuno finirà al fresco, e quel qualcuno è Kevin. «Allora, io li accompagno a cambiarsi e li mostrerò quello che devono e non devono fare.»
«Va bene. Tra un'ora saranno qua. Dovete essere pronti.» ci avverte e se ne va.

Kevin si avvicina a me e chiede chi sarà qui tra un'ora
«Non lo so nemmeno io. Ha detto solo che sono ospiti mooolto speciali.», gli rispondo imitando la voce del capo «però adesso seguitemi.»

Fanno come li dico e iniziano ad andare dietro di me, però la persona che non volevo che venisse si mette di fianco a me
«Che vuoi?» gli chiedo seccata.
«Te.» mi sussurra all'orecchio. Giro di scatto la testa verso la sua faccia schifosa.
«Smettila di dire cavolate. Ma quando crescerai, Adam?»
«Quando avrò te.» risponde come se tutto fosse normale
«Ah, quindi mai. Che brutto rimanere per sempre infantili.» faccio una risata sarcastica
Sta per ribattere ma lo fermo dicendo che siamo arrivati.

«Allora, voi ragazze entrate qua. E voi maschi di là.» Dico ed io entro insieme alle altre ragazze entro nel camerino femminile
«Huh, non c'è nessuno.» commenta Melissa togliendosi la maglietta e io le passo quello che deve indossare
«Sono tutti al lavoro, per questo.»
«Allora? Cosa dobbiamo fare?» chiede l'amica di Emily, un po' preoccupata.

«Come primissima cosa, non dovete avvicinarvi a Buddy, cioè il capo. Ultimamente ha il stress a mille e tutti intorno a lui gli danno fastidio. Quindi lontane da lui.»,
Ragazze annuiscono soltanto, attente alle mie parole.
«Seconda cosa, avrete un auricolare Bluetooth nell'orecchio e da lì risponderete ai servizi, e farete tutto quello che vi diranno.» spiego.

Adesso sono io quella che spiega cosa si deve fare e come. Mi ricordo ancora il primo giorno in questo hotel. Era un incubo. Pensavo che non mi avrebbero mai assunto. Ero un disastro. Rompevo i piati ogni volta che li toccavo, non rispondevo gentile ai clienti. Mi lamentavo per i vestiti.

«È tutto?» chiede Melissa, staccandomi dai pensieri.
«Per adesso sì.»

Qualcuno bussa alla porta e sento la voce di Kevin.
«Yash!» urla
Sbuffo. «Che vuoi?»
«Puoi venire un attimo da noi? Non troviamo i vestiti!» Urla ancor più forte di prima.
«Maschi.» commenta l'amica di Emily, alzando gli occhi al cielo.

Esco da lì ed entro nel camerino dei maschi.
«Ma come potete non trov...» mi fermo di scatto vedendo Adam senza maglietta
Mi sento paralizzata, non posso muovere nessun centimetro del mio corpo.
«Uh, be' io...io non, non so, cioè...» ma che mi prende? Non ha nemmeno un fisico bello, muscoloso, invece io lo trovo bellissimo.

Faccio una finta tosse e ricomincio a parlare, meglio dire a balbettare.
«Be', scusatemi, io, io vado.» sto per uscire ma Kevin mette la mano sulla porta
«Yash, ti capisco sai...», me lo sussurra e poi continua a voce «pero' ci devi dare dei vestiti.» gli lancio un sguardo assassino e vado verso gli armadietti cercando con tutta la forza di non guardare Adam. Dannazione, quanto è difficile
.
Prendo i vestiti e li butto ad Adam, così sarà un po' coperto.
«Ecco! Non riuscite a trovare niente!» ridacchio nervosa e lui mi fa un occhiolino e mi faccio subito seria.
Se gli ho sorriso non significa che può iniziare subito a flirtare con me.
«Adesso addio!»  dico ed esco da lì finalmente.

Mi appoggio sul muro e inizio a respirare profondamente.
Adam mi fa ancora un certo effetto che non posso evitarlo, ed è questo che mi fa più male. Voglio dimenticarlo, ma lui non me lo permette.

Quando nota che lo sto per dimenticare, si rifà vivo. Questo è il karma, lo so. Ogni giorno sono più sicura che questo è il karma.
Io facevo lo stesso con altri ragazzi, quando vedevo che mi stavano per dimenticare ritornavo da loro, ma non perché mi piacessero ancora, ma solo che non volevo essere dimenticata. Odiavo quel pensiero che mi ronzava nella testa in continuazione. "E se mi dimenticasse? E perché dovrebbe? No, lui mi dovrà ricordare per tutta la sua vita. Sono io la ragazza che dovrà amare per sempre."

Non sapevo che mi stesse succedendo. Ero terrorizzata all'idea di soffrire di qualche tipo di ossessione.
Volevo parlarne con qualcuno, sfogarmi. Ma non avevo nessuno con qui parlare, o almeno scambiare qualche consiglio.
Qualche volta pensavo anche di fare un profilo di questo "disturbo", così forse qualcuno mi avrebbe contattata e anche aiutata, ma poi ho capito che era una pessima idea.
Non potevo nemmeno parlarne con la mia migliore amica d'infanzia, Zana. Lei sa tutto di me. Zana mi conosce come nessun altro. Lei è la mia metà. Non nascondo niente da lei, ma questo non avevo il coraggio di dirglielo. Avevo paura di essere giudicata.

Tolgo quei pensieri dalla testa e ritorno nella realtà.
Vado verso l'ingresso e vedo mio fratello che si sta guardando intorno, con addosso il suo solito completo nero.

Non perché è mio fratello ma, devo ammettere che è un uomo bellissimo.
Alto più o meno un metro e settanta sei, occhi marroni, con ciglia folte lunghe.
Labbra sottili, a forma di cuore. Come i miei. barba sottile e capelli al momento castani, che non si notano tanto, dato che sono tagliati cortissimi. E gli stanno benissimo. ogni anno o mese, cambia il colore dei capelli. Una volta era biondo, grigio, poi nero, pure verde. Ma quando si è fatto rosa, i miei nonni stavano per avere un infarto. Invece io adoravo i suoi capelli rosa. Adoro i suoi capelli. Quando stiamo insieme, glieli tocco sempre.

Ha delle sopracciglia folte, ma di una forma pazzesca. Tutti nella famiglia abbiamo le sopracciglia folte, ma Zayn è il più bello di tutti. Ha superato pure mio padre, che per me era l'uomo più bello della terra.

Zayn ha un carattere molto ma molto difficile. È un uomo molto serio, uno che non lascia che lo prendano in giro. In pochi possono ottenere una sua parola, non parla tanto con la gente. La parola esatta è 'Antipatico', sì, proprio quella parola lo descriverebbe. Molto ma molto antipatico. Però, chi lo conosce davvero sa che ha un cuore d'oro.

Peccato che la sua vita, come la nostra, faccia schifo. Peccato che ha perso la felicità per delle cose stupide. Un grande peccato.

«Zayn.»alzo la mano per salutarlo e lui si avvicina a me con un sorriso, che non è da lui. Lo guardo strano ma non faccio domande a proposito di quello «Come mai hai fatto tardi? Tu non fai mai tardi, anzi, arrivi sempre in anticipo.» gli sorrido dolcemente
«Uscendo da casa ho bucato una gomma, per colpa di quella Sandra.» risponde con un tono molto duro.
Se qualcuno lo sentisse con questo tono, si spaventerebbe.

Ah, quella maledetta Sandra. È la nostra vicina, e fa di tutto pur di metterci in difficoltà e brutta mostra davanti a tutto il quartiere.
Siamo il più brutto quartiere di tutta la LA.

«Bene bene bene, Zayino, anche lei qua?» scherza il mio migliore amico, anche se sa che Zayn non lo sopporta quando fa lo stupido
Zayn alza gli occhi al cielo e lo ignora
«Allora, che faccio io?» si rivolge a me
«Io non ho tempo di spiegarti tutto, te lo spiega Emily, una che lavora qui.»
Chiamo emily attraverso l'auricolare e lei arriva subito
«Yash, mi hai chiamato...» dice con la sua voce dolce.
Adoro la sua voce, ma a volte mi irrita. È sempre tranquilla e dolce questa ragazza.
Ma crolla mai?!

«Questo è mio fratello, Zayn. Puoi spiegarli tu cosa deve fare?»
«Certo, nessun problema.» risponde e si rivolge a Zayn
«Vedo che è già ben vestito.» scherza lei e stranamente lui sorride e le porge la mano
«Zayn, piacere.» lei la afferra e inizia a spiegarli cosa deve fare e si allontanano da noi
«Fatti valere, Zayino.» gli urla dietro Kevin ed io gli do un schiaffo sul braccio
«Lo sai che non ti sopporta quando fai così. Smettila!»
Ride. «Lo faccio apposta.»
Sto per ribattere ma Baddy urla
«Sono arrivati!»
Guardiamo tutti verso la porta principale e il sorriso mi muore sulle labbra.

Un cuore traballanteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora