Capitolo 4

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8 Novembre 2022 - Pomeriggio

Correvamo verso il cinghiale urlando. Rimase fermo per qualche secondo, forse sorridendo. Eravamo quasi arrivati e avevamo preparato le nostre Sword Skill più forti. Batté la zampa destra in terra. Volammo via letteralmente, finimmo nel lago, perdendo parecchi life points. Ci guardammo per pochi secondi per realizzare cosa era successo. Balzammo fuori dall'acqua, era chiaramente più forte di noi, dovevamo pensare bene.

Okay, allora.. ricordi il piano di stordirli e attaccarli?
Si ma.. non è troppo banale per questo COSO?
Beh, scopriamolo.
Si, al massimo moriamo, eh.. idiota..
Oh, adesso vuoi scappare?
Dicevo solo.. senti, muoviamoci, testona.

D'un tratto Agata quasi scomparve, andandogli contro ad alta velocità. La sua spada scintillò qualche volta mentre lei sussurrava qualcosa. Mentre cercava di colpire il cinghiale, quest'ultimo mosse una delle sue zampe, facendola finire contro la spada, per bloccarla. Rimase però bloccato lui, mentre Agata finì contro un albero, sembrava essere svenuta. Qualsiasi cosa fosse successa non dovevo perdere tempo, il cinghiale era immobile. Una piccola corsetta verso di lui, un salto e un affondo dritto alla sua testa, giusto sotto al corno. In quel momento, capii dalla sua bassa difesa, guardando i life point calare quasi immediatamente che quello non era il boss del primo piano, ma solo chi difendeva la porta per combatterlo. Mi girai riponendo la spada, mentre alle mie spalle il gigante spariva, Agata aveva quasi finito i life points, gliene erano rimasti davvero pochi, era quasi un miracolo. Guardando la barra dei life points sospirai, aprendo l'inventario per afferrare una boccetta di vetro contenente del liquido rosso, facendola bere ad Agata. Si riprese, ed improvvisamente mi abbracciò.

Ehi..?
Pensavo che.. sarei morta. E anche tu.. guardando i miei life points scendere.. io..
Eeehi, ehi. Questa è la fiducia che hai in me? Mi salvi e poi ti lascio morire? Ti sarò debitore per sempre.

Ricambiai l'abbraccio, sembravo averla rassicurata. Avevo proprio bisogno di essere abbracciato, credo anche lei. Ne stiamo passando troppe. Dopo un po' ci avviammo alla Taverna, raccontando a Joe della porta. Ci rispose che se ne sarebbe occupato lui, dandoci la dovuta ricompensa. Sembrava molto felice di essere riuscita a sconfiggerlo. Mentre salimmo le scale per andare nella nostra stanza, mi afferrò la mano. Sembrava non essere poi così forte, ma riuscivo a capirla bene, voleva solo avere qualcuno su cui contare.

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