Il giorno seguente la quotidianeitá riprese il suo corso, il che per Emanuele significava arrivare all' ora di pranzo con giá le chiappe roventi. Clara durante la preparazione della colazione lo rimproverò per aver rovesciato un bicchiere di succo. Mise una sedia al centro della cucina e attese che lui finisse i passaggi di rito per la punizione e rifilargli la prima lunga sculacciata della giornata. Invece, Stefania poco prima di pranzare, lo fece sdraiare sul divano per somministrargli una bella dose di cintura a causa di un vetro non pulito a dovere.
Il pomeriggio passò invece tranquillamente. In effetti Clara si stupì del fatto che Stefania non avesse preso un pretesto qualsiasi per darsi da fare. Poco prima della preparazione della cena si avvicinò all'amica e le chiese spiegazioni lontane dalle orecchie di Emanuele.
“Stefania, ho notato che oggi pomeriggio sei stata stranamente Clemente col ragazzo”.
“Sì". Rispose Stefania. “Ma vedi, sta cosa di Carlotta mi riempie la testa. Sinceramente sto ripensando a ieri da quando mi sono svegliata e non vedo l'ora ora che arrivino le 21”.
“Capisco, dopo tanto tempo con Emanuele ora hai un giochino nuovo eh?”.
“No no. Non ho intenzione di smettere con lui ma ora come ora preferisco lasciatelo un po' di più e concentrarmi su di lei...se ti va bene”. Stefania sperò che Clara la capisse. Su questa cosa la pensavano molto diversamente ed infatti l'amica le espresse subito il suo pensiero.
“Vedi, è che tra noi sei tu quella piú...diciamo autorevole. A me Carlotta non interessa, con Emanuele mi diverto molto ma è difficile che mi venga da punirlo senza una ragione precisa come fai tu a volte”.
Stefania ci pensò un po' su. Poi le venne un idea.
“Ok, reggimi il gioco e saremo a posto vedrai”. Disse convinta.
Clara annuí e si diressero da Emanuele.
Stefania lo chiamò e lui corse da lei.
“Allora, io e Clara abbiamo pensato molto a come gestire la situazione. È chiaro che punirti ogni volta che ne combini una è un problema perchè rischi di passare più tempo sulle nostre ginocchia che in piedi”.
Clara si lasciò sfuggire un risolino a quella battuta.
Stefania continuò. “Quindi abbiamo deciso che durante la mattinata fino a pranzo la situazione resterà invariata, quindi verrai ripreso ad ogni sbaglio come al solito. Da dopo pranzo le cose cambieranno, ti verranno sospese le punizioni in caso di infrazioni al regolamento...”.
Emanuele stava per ringraziare ma Stefania alzando una mano lo fermò per continuare. “Ma… ogni giorno alle 21 Clara si premurerá di impartirti una punizione come sunto della giornata, a prescindere come essa si sia svolta. Le modalità saranno le stesse , solo che dovrai chiedere di esser punito per riscattare qualsiasi sbaglio commesso nel pomeriggio. Capito?”.
Emanuele annuí e Clara rimase compiaciuta da questa idea.
Così quella sera alle 21 Clara si sistemò sul divano e si scatenò sul sedere di Emanuele mentre Carlotta entrava dalla porta di servizio e si dirigeva nella cantinetta accompagnata dal suono delle sculacciate che il suo ragazzo stava prendendo, pregustandosi quelle che avrebbe preso lei da lì a poco.
Nella cantinetta Stefania era già sulla poltrona in attesa della ragazza.
Carlotta si tolse i pantaloni della tuta restando in slip bianchi. Si avvicinò a Stefania. “Signora Stefania, sono stata una ragazza cattiva e merito di essere sculacciata. Potrebbe, per favore, sculacciarmi?”. Recitò con fare intimidito la frase concordata.
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Spanking Tales: L'ereditá delle zie
Short StoryEmanuele e Carlotta, due ragazzi con un futuro più che roseo all'orizzonte...ma a che prezzo? Seppur uniti nel loro destino, lo affrontano in modo molto diverso.