Lezione n° 4

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Venerdì 14 dicembre.
Oggi, a bordo della Sunny c'era un'aria decisamente più seria e malinconica rispetto alle altre giornate...
Sanji era intento a preparare la colazione, Robin, mattiniera come sempre era intenta ad ascoltare delle storie raccontate da Usop.
Frankie, Chopper e Brook parlavano di come ampliare e fortificare la Sunny.
Nami non si era ancora svegliata...Zoro si allenava sul ponte e Luffy, beh Luffy era seduto sulla polena della Sunny, con lo sguardo perso e malinconico ad osservare l'orizzonte.

Nami si svegliò e scese in cucina, il resto della ciurma lanciò un malizioso sguardo, esclamando: Naaami! Hai qualcosa da dirci?!
Lei imbronciata rispose: No! Perché me lo chiedete!?
La ciurma sospirò rammaricata e si rimise a fare ciò che stava facendo...
Sanji si sedette vicino a Nami, e guardandola dolcemente le disse che voleva parlarle.
Nami rispose di sì, non molto spesso vedeva Sanji così serio, soprattutto con le donne!
Si allontanarono dalla ciurma dirigendosi verso il suo piccolo frutteto di mandarini, Sanjì si girò verso Nami: Vedi, mi sono sempre sentito in diritto di avere la precedenza su di te, non prenderla come un'offesa, insomma non che tu sia un oggetto, forse mi sono spiegato male...
Ho sempre guardato Luffy con un occhio molto critico sul fattore sentimentale, eppure credo mi abbia sorpreso.
Nami, io so cosa tu stia provando e vedi, non è sbagliato, anzi io penso che tu debba semplicemente cedere a tutto ciò.
Sanjì prese un tiro profondo dalla sigaretta e la gettò in mare, appoggiandosi alla Sunny.
-Nami: S-Sanji, io...
-Sanji: No, Nami io credo che sia arrivato il momento che io ti lasci andare.
-Nami: Non pensavo che avresti mai detto una cosa del genere, ti apprezzo immensamente Sanji e non credo ci sia bisogno di dirlo, ma Grazie.
Sanji si mise una mano sul viso, probabilmente per coprire i suoi grandi occhi che, erano colmi di lacrime.
Nami si avvicinò a lui e lo abbracciò sussurrando: Mio piccolo cuoco da strapazzo, tu...Tu sei sempre stato l'ingrediente segreto di questa pazza ricetta, chiamata, vita.
Sanji la abbracciò, e scoppiò in un lungo pianto... Probabilmente sarebbe stata l'ultima volta che avrebbe sentito il dolce profumo di Nami...
Nami lo prese per mano riaccompagnandolo verso la cucina e improvvisamente Sanji le sussurrò: Comunque sia, io sarò qui.

Sul ponte della Sunny...

Zoro si allenava sa ormai delle ore, era ormai pomeriggio quando il lumacofono suonò...
Zoro rispose, prima che Luffy agguantasse la cornetta.
-Zoro: Si? Chi parla?
-Smoker: Spadaccino! Sono io, Smoker... Avrei bisogno di parlarti, ecco, riguardo a Tashigi.
Zoro preoccupato aggrottò la fronte.
-Zoro: Parla.
-Smoker: Vedi ecco, ho notato che Tashigi è molto silenziosa da ieri sera...
Volevo chiederti se fosse successo qualcosa.
-Zoro: No, dovrei essere io il responsabile del suo silenzio? Cosa diamine te lo fa pensare Smoker?!
-Smoker:  Zoro, è facile cadere nella morsa di questi sentimenti, insomma stiamo parlando di una donna incredibilmente forte e incredibilmente sorprendente.
Però, credimi, questa cosa potrebbe volgere a tuo svantaggio, tu un pirata, lei un marine...Non giocare col fuoco e mettiti l'anima in pace.
Sto solo cercando di proteggerla ricorda.
-Zoro: Io credo che tu non debba intrometterti in certe situazioni.
Lasciami lavorare, a stasera.
Zoro riattaccò improvvisamente e guardò Luffy infuriato chiedendogli: Così è evidente?
-Luffy: Beh, vedi io credo che non ci sia nulla di cui vergognarsi, insomma Zoro sarai sicuramente al corrente di quanto successo ieri con Nami...
Vedi io sono così incredibilmente contento che la ciurma abbia capito che... la amo.
-Zoro: Mio capitano, anche io sono veramente felice per te, per Nami...
Ma vedi, Tashigi è una marine, sarà molto difficile per me, quasi impossibile rimanere al suo fianco...
-Luffy: Zoro, (sguardo serio) ho sempre insegnato a tutti voi che non c'è assolutamente nulla di impossibile, ho reagito, ho lottato e dimenticato.
Sono certo, che la tua forza e il tuo coraggio sapranno farti strada, verso la decisione più giusta da prendere.
-Zoro: Luffy, credo tu abbia ragione e... Grazie ecco, non ti ringrazierò mai abbastanza...
Luffy proseguì verso la cucina con un sorriso speranzoso sulle labbra...

Calò la sera...
Tashigi raggiunse la nave e dopo che Smoker si dileguò balzò in braccio a Zoro...
Lui la strinse forte a sé e la baciò passionalmente.
-Tashigi: Mi sei mancato, tremendamente...
-Zoro: Anche tu, però adesso non credi che dovremo allenarci?!
-Tashigi: Stasera ho bisogno di te e nient'altro.
Si avviarono verso la cabina di Zoro e Tashigi si sedette sotto un'oblò, ad ascoltare il dolce suono delle onde, a scrutare l'infinità apparente del mare...
Zoro si sedette vicino a lei, ancora tremava, insomma non era abituato a questa situazione, era ancora molto titubante e insicuro, tutt'un tratto parlò: Tashigi, io credo di aver bisogno di te... Ogni giorno, non riesco a non pensarti, vedi, a volte credo di impazzire.
Tashigi sorrise e accarezzò il suo volto: Zoro, come sei incredibilmente sensibile, non avrei mai pensato di sentire queste parole.
Io, penso di amarti...
Zorò sussultò e di scatto prese Tashigi e la scaraventò sul letto, iniziandola a baciare, senza mai fermarsi, per tutta la notte, se avesse potuto, per tutta la vita.
Si addormentarono abbracciati, l'uno all'altra.
L'alba imperversava... Tashigi si alzò senza fare rumore e si diresse verso il ponte...  

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