Capitolo 2 - Parte 3

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Siamo in mare aperto. Lo yacht è fermo e culla pigramente sulle onde. Sono rimasta per più di mezz'ora a prendere il sole al piano superiore in compagnia di Nancy.  Per un po' le ho dato retta conversando con lei di argomenti futili, poi per fortuna si è appisolata sulla sdraio e io ho potuto godermi il sole in santa pace, anche se avrei tanto voluto godermi Daryl. Mi alzo e mi appoggio alla balaustra guardando giù: lui è ancora al piano di sotto, all'ombra di una pensilina con Moreno: stanno bevendo whisky pregiato e fumando sigari. Conversano tra loro e sento a malapena cosa si dicono. Penso che scenderò e li raggiungerò: non mi piace sapere Daryl lì e non godere della sua compagnia. Ho aspettato fin troppo. Ma quando mi sto decidendo a farlo Moreno sbatte un pugno sul tavolo facendo sobbalzare i bicchieri.

"Maledizione Ortega!" esclama infuriato.

(Ohi, ohi) Daryl invece è impassibile e tira una boccata di fumo dicendo:

"Impreca quanto vuoi Tomas. Non correrò per così poco". 

Forse non dovrei ascoltare ma ... mi è inevitabile. Fingo di guardare l'orizzonte ma il mio udito è attento.

"Che cos'altro vuoi Ortega?".

"Forse con un paio di uomini raggiungiamo un accordo".

"E se perderai?".

"Non perderò". 

Moreno sembra cedere:

"E va bene. Ma se mi freghi o perderai la corsa dovrai vedertela con me".

"Stai tranquillo. Non ne ho mai persa una. E adesso se non ti dispiace vorrei dedicare un po' di tempo alla mia ragazza". 

(Oh ...) Mi allontano dalla balaustra al volo e corro sulla sdraio. Prendo il tubetto della crema solare e me la verso sulle braccia iniziando a spalmarla. (L'ho fatto poco fa!)

Daryl mi raggiunge, nota che Nancy sta sonnecchiando così si siede in silenzio sulla mia sdraio scavalcandomi. Non appena posa la schiena mi attira a sè con un sorriso beffardo. Sono di colpo tra le sue braccia. Il suo petto è contro la mia schiena e lo sento sussurrarmi all'orecchio:

"Mi sei mancata ...". 

Non so cosa dirgli. Sono tesa come un arco. Daryl Ortega si sta comportando come se io fossi realmente la sua ragazza. Ma non lo sono! Come è arrivato a questo senza che me ne accorgessi? E nemmeno posso ribattere. E poi la sua vicinanza ... Quella camicia aperta che lascia in mostra il suo petto ...

"Dunque ..." mormora "Lasciami pensare di chi è il costume da bagno che indossi". 

(Lo prendo a calci! Giuro che lo faccio!) Mi volto a fulminarlo con lo sguardo.

"Ooh ... Finalmente ho la tua attenzione" dice con un sorriso innocente e nel contempo soddisfatto. 

"Lo sai che a volte ti detesto?".

"Si. Credo di saperlo". 

(E' insopportabile!) Mi scosta i capelli dal collo, mi accarezza le spalle, e il suo tocco è così delicato ... Un brivido mi percorre tutta la schiena.

"Ti stai prendendo una scottatura" mi fa notare esaminando la mia pelle arrossata.

"Lo so. Ho messo una tonnellata di crema ma ho la pelle troppo chiara".

"Dico a Moreno di rientrare" e così dicendo si scosta per alzarsi.

(No, un momento ... Se ne sta già andando?) Non faccio in tempo a fermarlo. Daryl è già sceso.

*** 

Siamo rientrati al molo. Io e Daryl abbiamo salutato Nancy e Moreno e ci siamo diretti alla Lamborghini. Nonostante ho mangiato qualche stuzzichino portato da Nancy durante il ritorno ho una fame da lupi. Manca poco al tramonto e la giornata dopotutto è trascorsa serena. Mi sento ancora accaldata dal sole o forse è la presenza di Daryl, che gentilmente mi fa accomodare in auto aprendomi la portiera. Non voglio parlare di ciò che ho sentito sullo yacht, non voglio preoccuparmi di Daryl, di quell'ipotetica corsa o dei suoi loschi affari, perchè ho capito che tanto puliti non sono. Questa giornata mi ha dato l'opportunità di scoprirlo, anche se dentro di me, già lo sapevo. Nonostante Daryl mi piaccia (e tanto) purtroppo ciò che fa influisce inevitabilmente sulle mie scelte.

Daryl OrtegaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora