Sto uscendo dal ristorante, dopo aver lavorato svogliatamente con Pietro in cucina. Ancor nessun segno di Daryl e comincio a diventar nervosa. Ho finto con Felipe che il ritorno dal meraviglioso viaggio alla vita quotidiana mi ha rattristata, ma Pietro ha intuito che qualcosa non va. Mi segue alla porta togliendosi la divisa da cuoco e dicendomi:
"Vengo con te a fare la spesa".
"Ecco bravo" interviene Felipe finendo di chiudere il locale "E cerca di farle tornare il buon umore".
Ci saluta e io mi ritrovo con Pietro diretti al negozio.
" A me non la dai a bere Mara ... Allora. Che succede?".
"Nulla Pietro. Daryl ha preso l'influenza al ritorno dal nostro viaggio e lo sento raramente in questi giorni".
(Che cosa banale!) Lui segue il mio passo deciso e chiede ancora:
"Pensi sia una scusa? Insomma ... Pensi che si sia già stancato di te?".
"Forse" mi tocca ammettere.
"Sarei un ipocrita se ti non dicessi che me l'aspettavo".
Continuo a camminare, guardando dritta davanti a me. Non ho voglia di discutere con Pietro e sono già abbastanza nervosa. Lui fa una pausa per poi ricominciare:
"Ma hai provato a chiamarlo? Forse sta davvero male ...".
Le sue parole mi fanno pensare che potrei farlo:
"Magari lo farò più tardi".
Entriamo nel negozio e acquistiamo la frutta e la verdura seguendo l'elenco di Felipe. La ragazza dietro il bancone ci serve e non mi sfuggono gli sguardi che lancia a Pietro, sguardi che ovviamente lui o non nota o ignora. (Ma come fa ad essere così?).
Mi ritrovo a guardare il mio amico sotto la luce di chi lo conosce poco o niente. Ha l'aria da bravo ragazzo, timida e innocente, e i suoi capelli biondi spesso gli ricadono a ciuffi sugli occhi grigi, dandogli un aspetto sbarazzino. Sarebbe il fidanzato perfetto se solo non fossi attratta da uomini scapestrati. Distolgo lo sguardo dal mio amico e raccolgo la busta con le mele. Pietro afferra l'altra e saluta cordialmente la commessa, lasciandola con un sorriso da ebete e nel contempo delusa. Non appena fuori dal negozio mi lascia di stucco quando mi chiede con un insolito sorriso malizioso:
"Perchè mi guardavi in quel modo poco fa?".
Sono sbalordita:
"No, fammi capire Pietro. Ti sei accorto di come ti ho guardata io e non come ti ha guardato la commessa?".
Quasi arrossisce nel rispondermi sincero:
"Ho notato anche i suoi di sguardi".
"Uh ... Allora non sei così ingenuo come si possa pensare".
"Pensi che io sia ingenuo?".
"Probabilmente no. Ma il tuo modo di fare con le donne mi lascia esterrefatta. Per esempio ... Con Lisa non ti sei ancora mosso. Ma che aspetti? Buttati!".
(Mara datti una calmata! Sei nervosa, ma Pietro non merita le tue frasi irritate) La busta che ho tra le mani mi sfugge e tutte le mele mi cadono sul marciapiede. Alzo gli occhi al cielo sbuffando. (Non è giornata!) Pietro posa la sua per aiutarmi a raccoglierle:
"Dici a me che sono ingenuo" e adesso il suo tono è mutato, è più simile al mio "Ma anche tu non sei una cima".
(Che cosa?) Mi fermo con l'ennesima mela in mano: siamo entrambi accovacciati e cerco lo sguardo di Pietro inutilmente. Lui è ancora indaffarato a finire di raccogliere le mele.
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Daryl Ortega
FanfictionMara è la nipote di Felipe, il gestore del ristorante italiano situato nei pressi della Carter Corp. In cerca di un secondo lavoro viene assunta come domestica nella villa dello scapestrato Daryl Ortega.