4. Dubbi e conferme.

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Quel ragazzo sorrideva talmente tanto che pensai gli si fosse bloccata la faccia in quella posizione.
Un vecchio amico...? E quindi?
Per qualche attimo nessuno di noi disse nulla, finchè Giorgio non si avvicinò all'amico e disse: "Beh, noi siamo gli amici nuovi."
Tutti quanti riuscivamo a percepire l'imbarazzo di Alex, e Giorgio forse aveva fatto bene a parlare al posto suo, anche perchè lui sembrava aver perso la lingua.
"Oooh, ho capito!"- il volto del nuovo arrivato si illuminò -"Dovete essere quelli che fanno i video con lui. Sono molto... carini."
Già, il suo sorriso era il più falso che avessi mai visto.
"E tu, tu devi essere quel ragazzino, quello con cui tutti vedono Al, o mi sbaglio?"- e scoppiò a ridere, da solo.
Giorgio lo guardò piuttosto stupito: "Scusami?"
"Giorgio, Luca, si chiama Giorgio. Ed ha la nostra età, non è ragazzino più di quanto non lo sia tu."- disse freddamente Alex.
Questo Luca non sembrò particolarmente contento della risposta del nostro amico, così sviò il discorso da Giorgio a noi.
"E voi? Chi è chi? Sapete, non ho molto tempo per seguire le vostre... cose, quindi non vi riconosco..."
"Penso non abbia nemmeno voglia."- mi sussurrò Stre.
Io ridacchiai: non aveva tutti i torti. Quel tipo sembrava non aprezzare per niente quello che facevamo.
Alex prese a presentarci: "Lui è Ettore, Lyon, e lei è Anna, la sua fidanzata. Poi ci sono Lokki, Mario e Stefano ed accanto Cico e Strecatto."
"E... i vostri nomi reali si possono sapere?"
"Neanche per idea."- risposi io di scatto. Quello non mi piaceva nemmeno un po'.
"Quello che intendeva"- intervenne Stre -"E' che praticamente tutti qui dentro ci chiamiamo con i nostri soprannomi, e sarebbe molto strano non farlo."
"Oh, okay, capisco. Allora mi adeguerò."- poi si rivolse ad Alex -"Che ne dici, ti va se andiamo a cena stasera?"
Lui fece mezzo passo indietro, verso di noi: "Mi dispiace molto, ma sono con loro e stasera avevamo già in programma di festeggiare, ma purtroppo Cico non si è sentito molto bene."- mi scoccò un'occhiata veloce -"Quindi stasera staremo in camera al caldo e domani torneremo in città."
Luca mi guardò ed io feci una smorfia, tenendomi la pancia e mormorando: "Già, avrò mangiato qualcosa di cattivo..."
"Mi dispiace, Luca. Sarà per un'altra volta..."
"No, no, capisco. ...cosa avreste dovuto festeggiare esattamente, se posso chiedere?"
"Il suo compleanno."- rispose immediatamente quel topo di Giorgio, con un tono da "bell'amico, non ti ricordi nemmeno i compleanni..."
"Aaah! Caspita, è vero! Quand'è, domani giusto?"
"Sì"- sospirò Alex -"Per questo avremmo festeggiato stasera, o meglio, verso mezzanotte."
"Ah sì, porta male festeggiare prima, lasciate l'allegria per domani eh?"- disse ridacchiando.
"Infatti, qui siamo tutti molto tristi, non è vero?"- saltò su Anna -"Forza, andiamo, dobbiamo fare una cosa."
E si incamminò verso la parte opposta al tendone, così tutti iniziammo a seguirla.
"Allora, ci vediamo in centro nei prossimi giorni, vedrò di farmi trovare. Un pranzo, o una cena. Niente di diverso dal solito!"- gridò il tipo, mentre ci allontanavamo.
"Cosa intendeva con quella frase, Alex?"- chiese Mario.
"Niente, davvero. Niente di importante."

Dopo aver fatto un giro per qualche negozio, e una sosta in un bar verso le cinque del pomeriggo, tornammo in albergo.
Io e Stre avevamo preso un paio di guanti (ovviamente li aveva scelti lui) e li avevamo regalati ad Alex. Lui aveva apprezzato, o almeno così mi era sembrato.
Mentre gli altri giocavano nella hall ad un gioco di società, Lyon mi prese da parte per parlarmi.
"Cico... Io non so se potrai rispondere alla mia domanda ma tento. Tu, percaso, sapevi qualcosa di quel ragazzo di oggi?"
"Io assolutamente non lo conoscevo, ed Alex non lo aveva neanche mai nominato. ...e nemmeno a Giorgio a quanto pare."
"E' proprio questo che mi fa strano... Lui e Giorgio si dicono sempre tutto, e mi sembra strano che non gli abbia parlato di un vecchio... amico del genere."- e mi guardò con uno sguardo strano.
"Pensi quello che penso io?"- gli domandai.
"Penso proprio di sì, ballerito. Lui ed Alex..."
"...hanno un trascorso insieme."- completai la sua frase -"Già, pensavo proprio a quello. E mi sembra che Alex voglia staccarsi da quel ragazzo."
"Sono d'accordo con te. E soprattutto, non voglio che il suo rapporto con Giorgio ne risenta. Scherzi a parte, oltre alla ship, quei due sono inseparabili e quel ragazzo non mi piace neanche un po'."
"Ehi ragazzi, di cosa parlate così in disparte?"- ci chiese all'improvviso Giorgio.
"Del fatto chE SEI UN TOPO!!!"- gridò Ettore.
"Ettore! Non urlare, ci sono altre persone in questo posto, che stanno dormendo...!"- lo rimproverò Anna.
"Sì, Annananas ha ragione, e ora che ci penso ho un gran sonno."- commentò Stefano - "Che ne dite di andare a letto?"
Tutti annuimmo, e così ci dirigemmo verso le nostre stanze.

Mentre mi preparavo per la notte, Stre uscì dal bagno con addosso i pantaloni del pigiama, e notai quanto fosse chiara la sua carnagione.
"Hai... bisogno di qualcosa?"- mi chiese lui vedendo che lo osservavo.
Io arrossii: "No io... non hai freddo così?"
"No, ma se preferisci mi metto quella."- disse indicando una maglia viola appoggiata in fondo al letto.
"Come ti pare, a me non importa.."- replicai sorridendo. Ed era vero, la cosa mi era piuttosto indifferente.
"Io mi preoccuperei piuttosto di non avere troppo caldo"- mi disse lui infilandosi la maglia -"Vista la temperatura che c'è qui dentro, e il fatto che dobbiamo dormire insieme..."- e lanciò uno sguardo al maglione verde che avevo addosso.
"Che c'è? Sono freddoloso!"
"Sì, me ne sono accorto."- e ridacchiò.
Ignorandolo, mi coricai e mi coprii con le coperte, mentre Stre riordinava le ultime cose per la partenza del giorno dopo.
"Scusami Cico, mi spieghi come hai fatto in... due ore...? Beh, come hai fatto in così poco tempo a spargere la tua roba per tutta la stanza? Insomma, domattina ci metterai un sacco di tempo a rimettere tutto in valigia."
"Vuoi scommettere? Tu svegliami, e vedrai che ci metto poco."
"Mmh... okay, vedremo. Ma non scommetto con te."
Io sorrisi, poi cercai di dormire, mentre Stre si sdraiava accanto a me.

Qualche ora dopo, mi svegliai di soprassalto perché Stre mi aveva dato una botta nel sonno.
Lo sentivo girarsi, mormorare parole... probabilmente stava avendo un incubo.
"No... Non tu... non sei tu... Alex... ti prego..."
Trattenni il respiro, colpito dalle parole che avevo sentito, flebili, uscire dalle sue labbra.
Quindi, avevo ragione. Stre aveva una cotta per Alex. Wow. Quel ragazzo a quanto pare aveva fascino.
Non riuscivo a vederlo così, e sopratutto non riuscivo a dormire, perciò tentai di calmarlo.
Gli accarezzai i capelli, dicendogli che tutto andava bene, che non ero la persona che stava cercando, ma che ero lì con lui.
Pian piano, si tranquillizzò.

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