5. Towels and scarfs

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"Buongiorno..."
"Ehi, ben svegliato!"- lui sorrise -"Dormito bene?"
"Decisamente."- rispose l'altro, tirandosi su ed appoggiandosi sui gomiti.
"Bene... beh, io ho una cosa qua... che ti potrebbe interessare."- si girò e prese dal comodino un sacchetto di cartone. Lo porse al ragazzo e gli fece cenno di aprirlo.
"Cos- oh ma è stupenda! Grazie grazie, mi piace davvero tanto!"
Abbracciò quel ragazzo meraviglioso che (wow, quanto era fortunato...) si trovava proprio accanto a lui.
"Forza, alzati, dobbiamo andare."- lui gli diede un leggero bacio sulla guancia e tornò a prepararsi.

***

Aprii gli occhi lentamente, svegliato dal rumore di qualcosa che era caduto a terra.
"Stre?"- sbadigliai -"Tutto bene?"
"Eh? Sisi, ho solo fatto cadere una cosa."
"Oh, okay."- e tornai ad affondare il volto nel cuscino.
"Ma cosa stai facendo?! Dai! Dobbiamo partire non ti ricordi?"
"Oh, giusto. Tra quanto...?"
"Tra una decina di minuti andiamo a fare colazione."
"Ah..."
Ci pensai un attimo...
Spalancai gli occhi.
"Stre!! Ma perchè non mi hai svegliato prima?! Devo ancora riempire la borsa!"
Mi alzai ed iniziai a cercare le mie cose in giro per la stanza.
Non c'era più niente.
All'improvviso sentii il rumore di una zip, e Strecatto che iniziava a ridere.
"Avresti dovuto vedere la tua faccia! Guarda, l'ho riempita io..."- e mi mostrò la mia borsa, chiusa, piena.
"Ma..."
"Tieni, ho lasciato fuori questi vestiti. Forza, veloce!"
Presi gli abiti che mi stava porgendo.
"Comunque"- continuò lui -"Devi portare meno roba con te per stare via solo una notte, è addiruttura più della mia... A cosa ti serve un accappatoio se poi nemmeno ti fai la doccia?"
"Non si sa mai."- borbottai mentre mi cambiavo la maglia -"Comunque ne farò una appena tornati a casa, sappilo."
"Mhmh... dai su! Muoviti! Ti aspetto giù."- mi rispose, ed uscì.
Appena fui pronto, infilai il pigiama nella borsa, presi la giacca e scesi.
Tutti erano già pronti all'entrata, quindi andai a pagare la stanza, poi insieme ci avviammo verso il primo bar.

"Lyon ti prego smetti urlare!"- esclamò Anna -"Altrimenti chiedo a Strecatto di farti scendere."
"Tranquilla Anna, siamo quasi arrivati all'appartamento."- la rassicurò Lokki.
"Oh bene, così passeremo da uno a quattro..."- sospirò Anna.
"Stre, sei sicuro di avere solo due camere in casa?"- continuò la ragazza.
"Sì purtroppo, mi dispiace"- sorrise, ed io ridacchiai.
Stare due settimane in appartamento con quei due, più Stefano e Mario, sarebbe stata una sfida per Anna.
Arrivati a destinazione, i tre passeggeri scesero; quando anche Alex ebbe scaricato gli altri due, Strecatto fece da guida a lui e Giorgio fino a casa.
Avendo due camere da letto, per quelle due settimane io e lui ne avremo condivisa una, mentre Nuggets e Catorgio l'altra.
Perciò gli altri avevano dovuto trovare un diverso alloggio.

Appena entrati mi fiondai in camera, buttai la borsa sul letto e mi infilai in doccia alla velocità della luce.
Dopo qualche minuto uscii, e mi resi conto di aver scordato la cosa più importante: i vestiti.
Presi in fretta un asciugamano e me lo avvolsi intorno alla vita, poi uscii ed attento a non sgocciolare troppo in giro andai verso la camera che avrei diviso con Stre.
"Se vede che bagno in giro per casa, quello mi uccide!"- pensai.
In silenzio, aprii la porta ed entrai: lui era spaparanzato comodamente sul letto, e leggeva un libro.
"Cico, cosa stai facendo così sulla porta?"- chiese guardandomi.
"Ma non devi mostrare a Giorgio e Alex la camera?"
"Beh, non ci è voluto molto. Tu? ...dimmi ti prego che non hai bagnato il corridoio."- si tirò su a sedere.
"Io... ehm, noo... dai, passami le mie cose che mi vesto."
"No."
"Come?"
"No. Hai bagnato, ora ti vieni a prendere le tue cose e poi asciughi."- e si sdraiò nuovamente.
"Ma- oh uff d'accordo."
Andai verso l'armadio, dove avevo in precedenza sistemato tutti i miei vestiti, ed iniziai a cercare qualcosa da mettere.
All'improvviso, sentii qualcosa accarezzarmi la schiena e mi voltai di scatto.
"Cosa stai facendo!?"- esclamai, guardando Stre.
Mi sentivo... non proprio arrabbiato, ma imbarazzato ed innervosito, quello sì.
Cosa gli era venuto in mente tutto d'un tratto?
Lui aveva un asciugamano nella mano destra e mi fissava con uno sguardo terribilmente dispiaciuto.
"Io... Il colore dei capelli, lo devi aver fatto da poco e... avevi una goccia d'acqua rossa che ti stava colando giù. Non volevo- non volevo che si sporcasse l'asciugamano."
"Ah. Beh, la prossima volta avvertimi, mi hai- mi hai spaventato. Pensavo... No, lascia stare. Comunque, non farlo più,  d'accordo?"
"Pensavi cosa...?"
Giorgio spalancò la porta.
"Stre, hai perc- oh, scusate, ho interrotto qualcosa?"
"No, no, io mi devo vestire. Quindi, se entrambi usciste..."- feci, guaradandoli.
"Sì, arrivo subito, Giorgio, dimmi pure."
E se ne andarono.

Il resto della giornata passò normalmente, Giorgio ed Alex rimasero per la maggior parte del tempo in camera a svuotare i loro bagagli.
Durante la cena parlammo del più e del meno, scherzammo, e soprattutto fu una serata tranquilla.
Stare tutti insieme era bello, ma ci voleva un po' di relax ogni tanto.
Ad un certo punto, mi resi conto di una cosa estremamente importante di cui tutti sembravamo esserci dimenticati.

Mi alzai da tavola, andai in cucina e presi l'unica cosa dolce che Stre aveva in casa: cioccolatini.
Ne afferrai una manciata, piantai in uno una candelina e tornai in salotto.
Prima di entrare spensi la luce, ed intonai un "Tanti auguri a te" un po' sbilenco.
Gli altri due si unirono a me ed in un attimo Alex si trovò circondato.
Sorrise guardando la sua originale torta di compleanno e poi soffiò sulla candelina, prima che il cioccolatino si sciogliesse.
"Hai espresso un desiderio?"- gli chiese Giorgio.
Alex annuì, ed istintivamente portò una mano alla sciarpa che portava al collo.
Me ne accorsi solo in quel momento, non aveva caldo?
Così glielo chiesi.
"Nah, sto bene così."
"Bella, non è nel mio stile però..."- commentò Stre -"E' nuova?"
"Sì, fresca fresca di questa mattina."- disse sorridendo, e guardò Giorgio, che ricambiò con un sorriso enorme.

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