La Voce

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NOTA: eventuali avvisi saranno sempre messi alla fine della storia!




Prima di nascere, avevo un fratello e una sorella.

Non li ho mai conosciuti, in realtà. Sono morti qualche anno prima che venissi al mondo, in un terribile incidente stradale che aveva ucciso altre dieci persone. I miei genitori non mi hanno mai raccontato i dettagli, ma da quello che mi hanno accennato parenti e insegnanti nel corso degli anni, erano coinvolti un guidatore ubriaco e un tir pieno di benzina.

I miei genitori si erano ritrovati soli al mondo. Insomma, avevano già cinquant'anni, ed era impossibile che mia madre riuscisse a concepire di nuovo.

Mio padre iniziò a valutare l'idea di adottare un bambino o una bambina.

Ma mia madre aveva altri progetti.

Semplicemente, un giorno andò in aeroporto e prese un aereo. Ancora adesso, mio padre non sa dove sia andata, nonostante glielo abbia chiesto un milione di volte.

Lui aveva pensato alle ipotesi peggiori: un rapimento, un ricatto, traffico di organi o di esseri umani.

Ogni volte che le telefonava, lei gli diceva di stare tranquillo, e gli riattaccava il telefono in faccia.

Una settimana dopo mia madre tornò sana e salva... E un mese dopo, venne fuori che era incinta.

Questo lasciava perplessi i medici. Ci sono dei casi simili, certo, di donne che avevano creduto di essere già in menopausa da anni senza esserlo veramente, ma sono rarissimi. In ogni caso, nove mesi dopo sono nata io. Ero senza dubbio figlia di mio padre: da lui ho preso gli occhi verdi e i capelli biondo sporco.

Mia madre non ha mai rivelato a nessuno dove sia andata durante quella settimana, ma un'idea me la sono fatta. Credo che sia andata in qualche paese straniero, dove ci sono persone... Legate alla magia. Avete presente di cosa parlo: gente che pratica riti vecchi di millenni, che si tramanda di generazione in generazione questo sapere. Non li chiamerei streghe e stregoni, ma che altri termini ci sono per definirle?

Da chiunque sia andata, però, mia madre è rimasta fregata.

Sono sicura che abbia chiesto solo una bambina o un bambino sano, e riguardo al mio corpo, l'hanno accontentata: non ho nulla che non vada, niente terzo occhio o coda di maiale.

Però sono posseduta.

Da sempre.

Quindi, non so se il suo sia stato un buon affare.

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L'infermiera mi infila un ago nel braccio, e per pochi secondi sento il mio corpo distendersi e i miei muscoli rilassarsi, ma la sensazione passa in fretta.

-Non sono un po' eccessive, così tante cinghie?- Domando. Oltre a essere sedata e rinchiusa in una camicia di forza, sono anche legata a una branda da una ventina di cinghie di cuoio.

-Non ascoltatela.- Dice subito il prete.

-Okay, mi scusi.- Mormoro.

L'infermiera mi lancia un'occhiata a metà fra il rimprovero e la curiosità.

Ci troviamo dentro un furgone: oltre ai due autisti, ci siamo io, un prete sui cinquant'anni con una cicatrice sulla fronte, un'infermiera e un tizio che non conosco in giacca e cravatta.

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