Capitolo 7

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Qualcuno bussò alla porta. Spalancai gli occhi e scesi dal letto. Immediatamente davanti agli occhi mi passarono mille immagini di me e Daniel abbracciati nella biblioteca mentre ci stavamo baciando...
Katy! Riprenditi!

Aprii la porta e Claire entrò di corsa nella stanza. Rimasi vicino alla porta mentre si guardava in giro con aria sperduta e schifata. La sua bocca si trasformò in una O e scossi la testa. Di sicuro non approvava i cambiamenti che avevo fatto per la mia stanza visto che sarei dovuta rimanere lì per non so quanto.

-Che cosa hai fat...- la interruppi.

-Quello che ho fatto non è un tuo problema. Dimmi quello che devi dire e vattene- e incrociai le braccia.

Dalla sua bocca uscì una risata cristallina. Quanto la odiavo!!!

-Molto bene. Questo è il vestito che dovrai indossare questa sera- disse indicando una custodia di velluto nera che aveva depositato sul letto- mi spiegó.

-Perchè dovrei indossare quel vestito?-

-Perchè è una serata importante quella di oggi-

-E...sarebbe?-

-É l'Enkraz- Cosa diamine è?

Ero sempre piú confusa...ma prima che potessi fare altre domande, uscì dalla porta chiudendosela alle spalle.

***

Mi guardai allo specchio che avevano portato apposta per la serata.

L'abito era a dir poco stupendo. Non era di questa epoca perchè...era regale e aveva come un'aura magnifica.

Mi voltai per ammirare la schiena. Era completamente nero adornato dal pizzo che ricopriva la gonna.

Era senza spalline e il corpetto mi stava così stretto che non riuscivo a muovermi. La gonna iniziava una volta finito il corpetto e mi arrivava sopra il ginocchio.

Dietro invece proseguiva fino a toccare il pavimento...era una specie di coda meravigliosa ricoperta di pizzo nero. Era vaporosa e in quel momento mi sembró di avere un'aspetto regale e ultracentenario...
Stupida! Questo sará un modo da parte di Amon per confonderti le idee. Lui non è buono!!!

La mia coscenza aveva ragione! Che diavolo aveva in mente Amon. Decisi che quella sera avrei indagato per ricavare il piú possibili informazioni.

-Scusate signora...- alzai lo sguardo e incontrai quello di un ragazzo di circa 23 anni. Un umano.

-Si?- chiesi cercando di essere il piú gentile possibile.

-Vi stanno aspettando- e dopo aver detto quello scomparve dietro la porta.

Presi le scarpe con il tacco che mi avevano portato durante il pomeriggio e le indossai.

Mi guardai un'ultima volta allo specchio.
Sono pronta!
***

Il suono dei miei tacchi rimbombava nei corridoi mentre quel ragazzo di prima mi scortava nella sala dove mi attendevano. Era da tanto che non parlavo con qualcuno...va beh...oltre a Daniel... Chissá che fine aveva fatto. Mi aveva detto che ci saremmo visti quella mattina ma non si era nemmeno presentato alla mia porta... Forse Amon aveva scoperto cosa era successo e gliela aveva fatta pagare. "No non puó essere così"

Per liberarmi da quella brutta sensazione che incombeva su di me come una nuvola nera guardai il ragazzo di fianco a me. Era carino, giovane, ma era come sgualcito...sembrava un cappotto buttato a terra e calpestato. Di sicuro c'entravano loro.

Piú viva che maiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora