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Ci sono tante cose che mi distinguono dai miei coetanei. La prima è che non sono il classico cattivo ragazzo. Esco con un sacco di ragazze, è vero, ma lo faccio solo per riuscire a trovare la mia anima gemella, la quale tarda ad arrivare. Non sono uno stronzo, né tantomeno un ragazzo che usa le ragazze per il sesso, lasciarle il giorno dopo e fare finta come se non le conoscessi.

Okay, sì, lo sono. Il fatto sta che io voglio qualcuno al mio fianco. Sono circondato dai miei amici, ma ciò non basta, io voglio una persona che mi ami, che mi dia le attenzioni di cui necessito, una persona che riesca a rendermi felice e che mi tolga ogni dubbio.

Mi guardo allo specchio e sistemo i capelli con il gel. Le occhiaie presenti sul mio viso mi fanno sembrare stanco e il verde dei miei occhi è diventato quasi nocciola.

Detesto partecipare alle feste quando sono stanco. Eppure, ho quasi diciotto anni...dovrei avere la forza di spaccare le pietre, e invece...

«Sei troppo pensieroso stasera e questa cosa mi inquieta. Lando, va tutto bene?» domanda Pierre.

Passo una mano tra i capelli per l'ennesima volta e valuto l'idea se dirgli o no cosa mi passa per la testa.

«No, sto bene. Voglio solo un po' di pace prima di sballarmi alla festa», dico e lo vedo annuire.

Pierre lo reputo mio amico perché è stato il primo ragazzo ad avvicinarsi il primo giorno di liceo. Sono sempre stato timido, sin da piccolo. E Juliet, mia sorella, sa a cosa sono andato incontro con questa timidezza. Essendo stato molto chiuso, tendevo sempre ad isolarmi da chi mi circondava solo perché non sapevo aprire un discorso. Col tempo, sono riuscito a modificare questo lato del mio carattere e ad essere una persona più aperta. Questo è merito di Pierre, Charles e Carlos, i quali mi davano consigli su come approcciarmi alle persone, a fare nuove amicizie. Partecipo a feste ed esco con molte ragazze. Mi chiedo se tra tutte queste riuscirò a trovare la mia anima gemella.

«Dicono che questa festa sarà uno sballo! Sofia ha invitato molta gente, ci sarà da divertirsi», dice Pierre quando entriamo nella sua auto. «Lo dicono a qualsiasi festa venga organizzata. Le uniche feste decenti a cui ho preso parte sono le tue e quelle di Charles. Nulla da togliere a quelle di Lily», borbotto.

Poggio la testa contro il finestrino.

Sofia l'ho sempre intravista nei corridoi e poche volte alle lezioni di Chimica, Matematica, Letteratura e Storia dell'arte. È una ragazza dai capelli corvini, gli occhi marroni e una carnagione chiara che risalta una bellezza rara e magnetica. Sofia è una ragazza che attirerebbe chiunque, anche una persona che si prefissa di non innamorarsi più. E lei mi attrae parecchio. E lo sa.

In poco tempo raggiungiamo la nostra meta e scendo dall'auto. La porta di casa Walker è aperta, e intravedo la figura di mia sorella avvinghiata a Charles. Classico di loro. Si appartano ovunque solo per poter stare insieme il più possibile. Mi dispiace che lei e Carlos si siano lasciati. Erano davvero affiatati. Se solo non l'avesse tradito con il Monegasco! A volte mi chiedo come ci siano arrivati ad andare a letto e a comportarsi come se non fosse successo nulla. Carlos è stato all'oscuro di tutto per quasi un anno, non accorgendosi di nulla.

Pierre si perde tra la folla e io resto sulla porta d'ingresso.

«Lando Norris! Che onore averti ad una mia festa!» esclama la padrona di casa, in mano un bicchiere di non so quale alcolico.

«Come stai? Non ci vediamo dalla festa di Max», borbotto e Sofia si avvicina.

Con un calcio chiude la porta e il suo profumo inebria le mie narici.

«Ci tieni tanto a saperlo? Tu come stai? Ti è piaciuto venire a letto con me? Come ho fatto, diamine! Sono caduta così in basso!»

Sospira e posa il bicchiere su un mobile.

«Hai sempre detto così. E poi cosa succede? Finiamo a letto e ci comportiamo come se non fosse successo nulla tra noi. Dovremmo finirla con questo giochetto, non credi?» le dico e deglutisce. «Sai che non sono un tipo da relazioni», mormora. «Vuoi continuare con questa relazione senza sentimenti? Prego, vai avanti. Ma non cercarmi più. Al massimo, quando hai cambiato idea fammi uno squillo», sbotto e la lascio nell'ingresso da sola.

Cerco la cucina e prendo una bottiglia di vodka da scolarmi.

Sofia mi piace, lo ammetto, e voglio una relazione seria con lei. Ma sembra che sia lei la bad girl e io la sua vittima preferita. Che resti da sola se devo ricevere questo trattamento!

«Fratellino! Perché non vai da Sofia, è sola soletta. Oh no, c'è Alexander Albon con lei!» esclama Juliet, mia sorella, e vedo un ragazzo dai tratti orientali e dalla carnagione leggermente scura parlare con la padrona di casa.

Stringo i pugni e punto lo sguardo altrove, trovando subito una ragazza che mi sta fissando insistentemente. Mi dirigo da lei e la sua espressione diventa subito maliziosa.

«Lando Norris che viene da me, quale onore!» sibila la ragazza al mio orecchio e ridacchio.

«A quanto pare mi conoscono tutti qui», dico.

«È la tua reputazione che ti precede. Chloe Avalance ti dice niente? È la mia migliore amica ed è rimasta ammaliata dal tuo fascino britannico. Comunque piacere, Louise Clark. Sofia Walker ti interessa tanto?» blatera e prima che possa dire altro, la prendo per i fianchi e la bacio, non perdendomi la reazione di stucco della padrona di casa.

La sua espressione è piena di odio e rabbia. Afferra Alex per la nuca e lo bacia. Il gioco finisce non appena mi stacco da Louise.

Esco fuori in giardino e mi passo le mani tra i capelli, nervoso sul da farsi. Dio, ho usato una ragazza solo per far ingelosire Sofia!

«Ottima tattica, Norris. Quale sarà la prossima? Scoparti qualcuna a casa mia davanti ai miei occhi?» sbotta la diretta interessata arrivando alle mie spalle.

«E io cosa dovrei dire? Complimenti? Baciati e scopati chi vuoi! Sai già come la penso e non fare la gelosa!» sbotto e ammutolisce. «O hai subito cambiato idea? Non sopporti vedermi con altre che non sia tu, non è così?»

«Ti odio così tanto»

«Il sentimento è ricambiato».

Sofia sospira e si guarda intorno finché non posa le labbra sulle mie. Sorrido alla sua impulsività.

«Mi metti confusione in testa, Norris», mormora sulle mie labbra. «Non dirlo a me».

Le sue labbra si posano nuovamente sulle mie.

Siamo sempre stati così: ci imponiamo di stare lontani, e invece ci incontriamo e ci baciamo, per poi finire a fare altro.

«Vogliamo entrare? Ti offro qualcosa da bere».

Annuisco e mi prende per mano.

La cucina è piena. Solo che la scena che mi si presenta davanti mi fa rabbrividire.

«Juliet! Charles!» esclama Sofia e i due si staccano dalle labbra dell'altro.

Mia sorella scende dal bancone e sistema il vestito che indossa mentre Charles si schiarisce la voce. I due poi escono dalla stanza e scoppio a ridere.

«Dio, stavano per scopare sul bancone della mia cucina!» borbotta, e subito dopo ridacchia. «Be', se è per questo, anche noi lo abbiamo fatto lì sopra», la rimbecco e lei arrossisce. «Ci tieni così tanto nel mettermi in imbarazzo, eh?»

Mi avvicino e poggio le mani sui suoi fianchi.

«Ci tengo allo stesso modo in cui tengo a te», confesso e sorride.

«Mi stai facendo cambiare idea sull'avere una relazione, sai? Mi metti confusione in testa e non so mai cosa dirti o cosa fare»

«Sai che se stiamo lontani alla fine torneremo sempre l'uno dall'altra, non importa cosa succede. Però, se hai bisogno di tempo per schiarirti le idee, io te lo concederò. Possiamo riuscirci a stare separati?» dico e la ragazza corvina sospira, poggiando la fronte contro la mia spalla.

«Potremmo riuscirci, sì. Grazie, Lando», dice e mi lascia un bacio sulla guancia.

Prima che se ne vada, le afferro il polso e la bacio un'ultima volta.

Spero che le cose migliorino d'ora in avanti.

The Other Half Of Me // Lando Norris [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora