È colpa mia.
È colpa mia e del mio maledetto cuore che sente tutto e non si lascia sfuggire nulla.
Io con lo sguardo perso nel vuoto sentivo dire mia mamma: "Tu senti troppo tesoro. Tu sei buona, hai il cuore bello".
"Non è colpa tua" mi diceva.
E invece è colpa mia mamma. È colpa mia perché io sento troppo, io il dolore lo sento troppo.
Lo sento addosso, lo sento dentro. Lo sento troppo.
Col tempo il mio cuore si è sfrantumato, lacerato dal dolore.
Maledetto dolore. Maledette parole. Maledette promesse. Maledette persone.
Maledetti, che siate tutti maledetti.
Io che con lo sguardo perso nel vuoto sentivo mia mamma dire: "Non stare male, non è colpa tua. Hai il cuore buono".
"Hai il cuore buono" mi diceva.
Hai ragione mamma, ho il cuore buono.
Il mio cuore è di zucchero filato.Il dolore degli altri lo sento mio, me lo sento dentro. Lo sento troppo.
Hai ragione mamma, lo sai? Quando dici che non è colpa mia. Hai ragione.
Hai ragione mamma, non è colpa mia. È colpa del mio cuore fatto di zucchero filato.
Non è colpa mia mamma, ma mi fa male il cuore.
Lo sai mamma? Io il dolore lo sento troppo. Lo sento dentro. Lo sento addosso.
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Vomito di parole.
PoesíaNessuna descrizione con parole eclatanti e inutili. Questi sono semplicemente pensieri di una ragazza obbiettivamente troppo fragile, ma con una forza in grado di farla rialzare sempre. Godetevi lo spettacolo, oppure alzatevi e andate via.