5.) Troppo. Dentro. Addosso.

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È colpa mia.

È colpa mia e del mio maledetto cuore che sente tutto e non si lascia sfuggire nulla.

Io con lo sguardo perso nel vuoto sentivo dire mia mamma: "Tu senti troppo tesoro. Tu sei buona, hai il cuore bello".

"Non è colpa tua" mi diceva.

E invece è colpa mia mamma. È colpa mia perché io sento troppo, io il dolore lo sento troppo.

Lo sento addosso, lo sento dentro. Lo sento troppo.

Col tempo il mio cuore si è sfrantumato, lacerato dal dolore.

Maledetto dolore. Maledette parole. Maledette promesse. Maledette persone.

Maledetti, che siate tutti maledetti.

Io che con lo sguardo perso nel vuoto sentivo mia mamma dire: "Non stare male, non è colpa tua. Hai il cuore buono".

"Hai il cuore buono" mi diceva.

Hai ragione mamma, ho il cuore buono.
Il mio cuore è di zucchero filato.

Il dolore degli altri lo sento mio, me lo sento dentro. Lo sento troppo.

Hai ragione mamma, lo sai? Quando dici che non è colpa mia. Hai ragione.

Hai ragione mamma, non è colpa mia. È colpa del mio cuore fatto di zucchero filato.

Non è colpa mia mamma, ma mi fa male il cuore.

Lo sai mamma? Io il dolore lo sento troppo. Lo sento dentro. Lo sento addosso.

Vomito di parole.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora