Capitolo 7

257 17 7
                                    

Adrian

-Mi perdoni? -chiese Allison facendo gli occhi dolci.
Sbuffai, anche se cercavo di trattenere un sorriso. Come resistere?
-Solo per questa volta.
Lei mi diede un bacio sulla guancia, poi ci dirigemmo verso la mia macchina, mano nella mano.
-Com'è andata la prima notte con i tuoi idoli in casa tua? -le chiesi.
-Come le altre. Anche se ho dormito pochissimo. -rispose sbadigliando.
-Non è che li hai spiati vero?
-Chi? Io? Ma quando mai! -rise e mosse la mano come per scacciare un insetto.
-È un sì?
Allison non rispose e la cosa non mi piacque.
-Ci sono Ocean e Isabelle oggi. -la avvertii prima che salisse in macchina. -Lo sai che mi sfruttano tutte le volte che sono a casa di mio padre.
Allison rise: -Lo so.
-Non mi merito un bacio per questo?
-Ci hai provato, Adrianuccio.
Salimmo in macchina, io al posto di guida e Allison di fianco a me.
-Ehi, Ally! -la salutò Isabelle, mia cugina, dal sedile dietro al mio.
-Ciao ragazzi. -disse Allison voltandosi verso lei e Ocean.
-Non è che puoi chiedere ad Adam di uscire di casa? Sai, qui abbiamo un piccolo tonno innamorato che vorrebbe vederlo. -fece Izzy scompigliando dolcemente i capelli di nostro cugino, che diventò praticamente viola in viso. Era cotto a puntino di Adam, uno dei fratelli maggiori di Allison, anche se lui continuava a negarlo.
-Non è vero! -protestò infatti Ocean.
Mentre i miei cugini battibeccavano, misi in moto e partimmo alla volta della Goode High School.

Una volta arrivati, Ocean e Isabelle ci salutarono ed entrarono, dirigendosi verso i loro armadietti. Adoravo i miei cugini. Avevamo la stessa età ed eravamo nati nello stesso giorno, con la differenza che io ero nato all'alba, Ocean nel pomeriggio e Isabelle la notte. I nostri padri erano fratelli, ma non si somigliavano per niente. Un esempio: mio padre era serio e composto, presidente di una multinazionale di successo e ricco sfondato; il padre di Ocean, zio Poseidone, amava andare a pescare, la spiaggia e il mare (forse era per questo che lavorava come biologo marino); infine, il padre di Isabelle, zio Ade, era molto riservato e se ne stava sempre chiuso in ufficio o in casa davanti al computer per dirigere la sua piccola attività produttiva... anche se non avevo idea di cosa producesse.
Comunque, Allison ed io raggiungemmo James e Ruben sulle scale dell'ingresso.
-Ehi, ragazzi! -salutai, ma James non sembrava dell'umore giusto: era pallido in viso e balbettava cose senza senso, come un robot con il disco della parola rotto.
-Che gli prende? -chiese Allison a Ruben.
-Beh... -fece lui guardando il nostro amico. -Ha chiesto a Cecily di uscire.
-Ma è fantastico! -esclamai sorridendo.
-Già, ma non so quanto ci possa aver capito lei. James lo ha praticamente urlato. -continuò Ruben grattandosi la nuca.
-E ha detto qualcosa? -domandò Allison. -Cecily intendo.
-Non ha avuto tempo di rispondere.
James si lasciò cadere sulle ginocchia, con aria depressa. Disse anche qualcosa, ma aveva la voce soffocata dalla stoffa della felpa.
-Meglio se vado dalle ragazze. -disse Allison osservandolo con tenerezza. -Aiutatelo voi, ragazzi.
Annuii: -A dopo.
Quando Allison si fu allontanata nei corridoi, mi inginocchiai di fianco a James.
-Allora. Vediamo un po' di risolvere questo casino, Clare. -dissi e lui borbottò qualcosa che non capii. -Che cos'hai combinato di preciso?
Il mio amico alzò lo sguardo: sembrava disperato.
-Ruben ti ha già detto tutto. Non ho altro da aggiungere. -e riappoggiò la testa sulle braccia.
Lanciai un'occhiata a Ruben, che si morse il labbro.
-James. -disse inginocchiandosi accanto a me. -Capita a tutti di fare cose del genere. Se eri in ansia a maggior ragione.
-Troveremo un modo per rimediare, dai! -aggiunsi incoraggiante.
-Ma voi non avete mai fatto figure con Allison e Brook! -fece l'altro, più sconsolato di prima.
-E tu cosa ne sai? -disse Ruben. -Una volta mi sono scusato con Brook perché mi aveva chiesto gli appunti ma non capiva la mia scrittura... Le ho mandato fiori e cioccolatini per giorni. Imbarazzante.
Annuii: ricordavo bene quell'episodio.
Ruben mi diede una gomitata, invitandomi a dire una delle mie pessime figure. Il problema: cosa potevo dire? Per quanto mi sforzassi, non ricordavo di aver fatto qualcosa di imbarazzante davanti ad Allison.
-Visto? Adrian ne ha fatte così tante da non sapere quale scegliere! -esclamò allora il mio amico.
Ringraziai mentalmente lui e le sue idee.
Anche se non avevamo fatto niente di speciale, James ci sorrise e si alzò in piedi.
-Grazie, ma non so se... -iniziò, ma venne interrotto dalla campanella prima che potesse dire altro.

Mi ero appena seduto al mio banco quando Allison entrò nella classe di tedesco. Mi vide e si sedette accanto a me.
-James? -chiese sistemando la cartella a terra.
-Sta meglio. -le risposi. -Cecily?
-Era solo un po' sorpresa e al settimo cielo. -disse prendendo quaderno e libro dallo zaino. -Oggi abbiamo le prove, sei pronto?
-Ieri ho studiato un po' il copione. -sbadigliai. -Fino a tardi.
Allison fece una risatina: -Ava ti ha aiutato?
-Se sapesse leggere un po' meglio potrei chiederle di aiutarmi. -presi a mia volta libro e quaderno e li misi sul banco. -Ti va se proviamo le nostre scene dopo le prove di gruppo?
Prima che potesse rispondermi, la professoressa entrò in classe, salutandoci in tedesco come suo solito.
-Vediamo dopo, ok? -mi sussurrò Allison mentre la Schmidt iniziava a scrivere l'argomento della lezione alla lavagna. Annuii e aprii il libro, preparandomi all'ora di tedesco più lunga della mia vita.

Quando mi sedetti a pranzo non mi sembrò neppure vero. Avevo una fame tremenda, cosa non molto adatta al pomeriggio che mi aspettava: due ore di allenamento e un'ora e mezza di prove, seguiti da prove private con Allison e studio a casa per la verifica di storia del giorno seguente.
Notai che James tormentava la sua bistecca con la forchetta, mogio mogio.
-Che succede adesso? -chiesi stancamente.
-Non riesco a capirlo. -rispose Ruben, seduto accanto a lui. -È dalla seconda ora che è così...
-Sarà nella fase "depressione". -dissi iniziando a mangiare il mio panino.
-Ragazzi, sapete che posso sentirvi, vero? -fece James. -Io sono pro...
Lasciò la frase a metà. Aveva visto qualcosa dietro di me... o forse qualcuno?
Non feci in tempo a voltarmi che Allison si sedette alla mia destra, mentre Brook alla mia sinistra.
-Ciao ragazze. -le salutai.
-Ehi. -disse Allison dandomi un bacio. Brook fece lo stesso con Ruben.
Notai che lo sguardo di James era incentrato su Cecily, che si era seduta accanto a lui, tutta rossa in viso.
-Ehm... come va? -chiese la ragazza guardandolo di sottecchi.
-B-Bene. -fece James grattandosi la nuca, imbarazzato.
Erano veramente carini da vedere insieme.
-Allora. -fece Allison per cambiare discorso. -Com'è andata con i semidei ieri sera?
-È stato bellissimo! -esclamò Brook con gli occhi a stellina. -Hazel e Frank sono ADORABILI. Li adoro troppo!
Potevo immaginare un gocciolone stile manga sulla fronte di Ruben.
-Nessun problema. -disse poi il ragazzo, bevendo un sorso di coca cola dalla sua lattina. -E poi ho parlato con Leo e Calipso e abbiamo pensato di andare a Long Island per vedere se c'è qualcosa di strano o diverso dal solito. Qualcosa che possa aiutarci a far tornare i semidei a casa.
-Possiamo andarci domenica. -proposi. -Nessuno sospetterà di un gruppo di ragazzi che fanno un giro a Long Island di domenica, giusto?
I miei amici annuirono all'unisono. Fu un pochino inquietante.
-Ne potremmo approfittare per fare un bagno al mare. -disse Allison. -Ho proprio voglia di stare in costume. Sta iniziando a fare caldo.
-Guarda che se vuoi vedere i miei muscoli basta chiedere. -commentai. -O forse è un modo per dirmi che devo stare senza...
Allison arrossì: -ADRIAN! -esclamò.
-Sì, Sbuffo di Nuvola? -chiesi con aria innocente.
I nostri amici ridacchiarono e ne approfittai per dare un bacio sulla guancia calda della mia ragazza.
-Dai, scherzavo!
Lei stette zitta, sventolandosi la mano davanti al viso.
-Sembri Hazel. -fece Brook cercando di non ridere.
Allison si mise a bere un po' di acqua per non rispondere.



*angolo meh*
Sì, Adrianuccio. Le tue fan sono ansiose di vederti senza maglietta.

Salve a tutti, semidei!
Scusate di nuovo per il ritardo, ma settimana scorsa è stata un incubo dall'inizio alla fine e non avevo ispirazione🥺.
Comunque in qualche modo ce l'ho fatta😂 e spero di riuscire ad essere puntuale con il prossimo capitolo. Odio essere in ritardo. Lo giuro.

Outside the BooksDove le storie prendono vita. Scoprilo ora