Capitolo 13

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Adrian

Allison dormiva con la testa sulla mia spalla, mentre io continuavo a scorrere i post di Instagram. Il problema: avere Allison così vicina non aiutava a farmi concentrare sulle foto a cui mettevo like. Il suo profumo di orchidea mi inebriava facendomi girare la testa, i capelli mi solleticavano la guancia, percepivo il suo respiro caldo sulla pelle del collo e...
Chiusi Instagram e guardai altrove, cercando di distrarmi. Nei sedili di fianco al mio c'erano Ruben e Brook. Chiacchieravano, indicando fuori dal finestrino ogni tanto. Davanti a loro erano seduti Percy e Jason, che ridevano a crepapelle per chissà che battuta. Frank e Will parlavano di tiro con l'arco, Piper e Calipso dormivano, Annabeth e Hazel si divertivano a commentare i vari metodi di combattimento usati al Campo Mezzosangue, Leo sghignazzava con un pennarello in mano mentre si allungava sul sedile per disegnare i baffi sul viso di Nico.
Tutto nella norma.
Allison si mosse e tornai a guardarla con la coda dell'occhio. Teneva la mano sinistra sul mio braccio, come per impedirmi di andarmene, così intrecciai le dita della mano sinistra con quelle della sua mano destra. La sentii rilassarsi e sorrisi.
Non so come, ma finii per addormentarmi a mia volta con la testa appoggiata a quella di Allison e mi svegliai solo quando arrivammo a Long Island.
-Adrianuccio, siamo arrivati. -mi chiamò Ruben scuotendomi per la spalla. Aprii prima un occhio e vidi il mio amico; poi aprii l'altro occhio e mi stiracchiai. Allison si scostò da me, sbadigliando. L'avevo svegliata.
-Cavolo, mi sono addormentata? -chiese stropicciandosi un occhio.
-Sì. -risposi. -Sembravi felice di sbavare sulla mia spalla.
-HO SBAVATO?
Mi misi a ridere: -Ci hai creduto?
Allison mi diede uno schiaffo sul braccio.
-Ahi!
-Così impari! -incrociò le braccia al petto e si voltò dall'altra parte, con il naso all'insù come fanno i bambini arrabbiati.
Ruben ridacchiò e scese dal pullman, raggiungendo gli altri, mentre io mi alzavo per prendere il mio zaino.
-Adrian? -mi chiamò Allison con un filo di voce.
-Mh? -feci guardandola.
-Sei... arrabbiato? -domandò titubante. Ora si guardava le mani strette in grembo ed era arrossita.
Rimasi un attimo in silenzio, fissando i suoi occhi color nocciola, poi sorrisi: -No. Ieri ero solo nervoso. -risposi. Non volevo che litigassimo e che di conseguenza la giornata venisse rovinata, perciò decisi di mentire.
-Sicuro?
-Sicuro. -le passai il suo zaino e misi in spalla il mio. -Andiamo?
Allison fece un sorriso e annuì.
Feci per andare, ma lei mi fermò, si mise in ginocchio sul sedile, mi prese per il colletto della maglietta e mi tirò a sé per baciarmi. Forse ci mise un po' troppo slancio, perché, prima che le nostre labbra si toccassero, persi l'equilibrio e finii per cadere addosso ad Allison, che si ritrovò sdraiata sul sedile.
-Scusa... -mormorò lei ridacchiando.
Alzai gli occhi al cielo e scossi la testa. Per fortuna c'eravamo solo noi, altrimenti chi spiegava ai nostri amici che ero solo caduto e che non avevamo assolutamente intenzione di fare altro?
-Se mi baci forse ti perdono. -dissi a bassa voce. Allison mise le mani sulle mie guance e mi baciò sulle labbra.
-Va bene? -chiese poi. Feci finta di pensarci, poi annuii: -La prossima volta non sarà così facile, Davis.
Allison rise e a quel punto l'aiutai a mettersi in piedi.

-Secondo me dovremmo iniziare dal controllare il punto dove siamo comparsi. -stava dicendo Annabeth quando scesi dal pullman. -Il sole non è ancora molto forte, perciò non moriremo di caldo. E dopo pranzo possiamo stare in spiaggia fino al momento di tornare a casa.
-Mi sembra un'ottima idea. -concordò Ruben, poi vide me e Allison e attirò l'attenzione generale su di noi. -Alla buon'ora, voi due! Cosa stavate combinando?
Feci spallucce: -Niente. Perché?
-Sì, aspetta che ci credo... -borbottò Piper facendo un sorrisetto furbo.
-Mi spieghi cos'avremmo potuto fare in meno di due minuti? -sbottò Allison tutta rossa.
-Possiamo andare? -intervenne Hazel sventolandosi una mano sul viso, chiaramente a disagio.
Allison mi aveva spiegato che la semidea era nata negli anni '40, perciò reagiva in un certo modo alle cose che dicevamo.
C'incamminammo verso una collina poco distante, con Percy e Annabeth che facevano strada.
Sperai che nessuno notasse le mie guance che sicuramente avevano raggiunto una leggera tonalità di rosso. Non potevo negare che l'ultimo discorso mi avesse imbarazzato un pochino...
Guardai la mia ragazza, che parlava insieme a Will e Nico poco distante da me. Will sorrideva e teneva la mano di Nico, che aveva dei segni di pennarello sul viso; a quanto pare Leo era riuscito nel suo intento.
-Ehi, amico. -fece Jason, che camminava di fianco a me con una mano sulle spalle di Piper. -Tu e Allison vi siete baciati?
-E tu come hai...
-Allison si stava mettendo il lucida labbra mentre scendeva dal pullman. -spiegò il semidio come se fosse stato ovvio.
-E questo che cosa c'entra?
-Beh, la tua ragazza mi ha dato il permesso di leggere i libri e i fumetti che ha in camera mentre è a scuola. In un fumetto, il protagonista dice che una donna ritocca le labbra dopo un pasto o dopo un bacio*. -rispose Jason sistemandosi gli occhiali d'oro sul naso con fare professionale. -Dato che è impossibile che Allison abbia mangiato qualcosa sul pullman, l'unica opzione possibile è che voi due vi siate baciati.
Piper mi guardò e scoppiò a ridere: -Hai una faccia sconvolta!
-Non sono sconvolto, ma sorpreso. -la corressi passandomi una mano sul viso, poi mi rivolsi a Jason: -Ti prego, non diventare come Allison. Ogni volta che può prova a fare deduzioni a caso.
-Cercherò di trattenermi.
Stavolta fu il mio turno di ridere.
-Ah, comunque l'ho capito anche per un altro motivo. -fece Jason. -Hai un po' di lucida labbra sulla bocca.
Mi affrettai a pulirmi con un fazzoletto.
Avevamo iniziato a salire lungo il fianco della collina, quando Allison inciampò, perdendo l'equilibrio. Feci per prenderla, ma Leo mi precedette e lei gli cadde tra le braccia. Poi il ragazzo la rimise in piedi.
-Grazie. -disse Allison imbarazzata.
-Di nulla, ma fai attenzione. -rispose lui con un sorriso.
Strinsi i pugni.

Arrivati in cima, i semidei si guardarono attorno.
-Siete caduti qui? -chiese Brook. -Mi ricorda il punto dove c'è il pino di Talia.
-Esatto. -fece Annabeth con un'espressione preoccupata negli occhi tempestosi. -Ora non ci resta che capire come siamo usciti dal nostro mondo.
-E poi perché Will e Nico sono comparsi a New York? -domandò Hazel. -Perché non qui come noi?
Ci mettemmo a pensare, in silenzio, anche se io non riuscivo a dare una spiegazione logica a quello strano fenomeno. Arrivai persino a pensare che i semidei fossero dei semplici ragazzi della nostra età e che ci stessero facendo un brutto scherzo.
No, era impossibile: i modi di dire, i comportamenti, la somiglianza con le descrizioni dei libri... anche i più bravi non sono in grado di fare un cosplay perfetto.
-Forse dovremo andare a controllare se nel boschetto qua vicino c'è una caverna come quella che avete trovato voi. -propose Allison dopo un po'. -Magari lì dentro c'è qualcosa che...
-Non ci sono caverne da queste parti. -disse Ruben. -Ho controllato su internet ieri.
-Perciò tornare a casa per noi sarà impossibile. -concluse Frank. A quest'ultima affermazione calò il silenzio. I semidei si guardavano e mi dispiacque per loro. Dev'essere difficile scoprire di far parte di un altro mondo e di non poter tornarci in una sola settimana.
-C'è ancora una possibilità. -disse Jason e tutti ci voltammo a guardarlo.
-Quale? -chiese Percy.
-Noi siamo personaggi inventati da uno scrittore, giusto? -il figlio di Giove guardò i suoi amici uno per uno. -E questo scrittore, da quello che troviamo scritto sulle copertine dei suoi libri, vive a Boston.
A quel punto capii il suo piano: -E vorresti andare a cercare casa sua?
-Tentar non nuoce, no? -fece Jason guardandomi. -Forse lui potrebbe aiutarci in qualche modo.
-Ma come facciamo a sapere dove abita? -domandò Ruben.
-E, ammesso che riusciamo a scoprirlo, chi ci garantisce che ci dia ascolto? -continuò Nico.
-Dovrete essere voi a farglielo capire. -disse Allison, che teneva un dito sul mento, come sempre quando pensava. Alzò lo sguardo: -Non so ancora come, ma sarete voi a convincerlo.
-Mi sembra che abbiamo un buon piano. -fece Annabeth sorridendo verso Brook e Allison. -Quando cominciamo?

* Detective Conan volume 26

*angolo meh*
La faccenda si fa interessante, vero? 😏

Salve semidei!
Scusate se la descrizione di Long Island non è perfetta, ma non vivendo lì è difficile... e su internet ho trovato poca roba.

In più ehm... sopportate i miei riferimenti a Detective Conan 😅. Mi sono riappassionata alla follia come quando ero alle medie😂😍

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