Capitolo 8

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Allison

-I tuoi genitori non ti hanno messa in guardia contro gli sconosciuti?
Spostai di poco la sedia che usavo per fare finta di essere seduta sulla slitta: -Sì, certo. -dissi con fare sospettoso, poi feci una pausa e ripresi, incrociando le braccia: -Ma Hans non è affatto uno sconosciuto!
-Ah sì? -fece Adrian, che teneva una mano davanti a sé come per tenere le redini invisibili, mentre con l'altra reggeva il copione. -E qual è il suo cognome?
-Ah! -dissi, sprezzante. -Delle Isole del Sud.
-Cibo preferito?
-Le tartine?
-Nome del suo migliore amico.
-Probabilmente John?
-Colore degli occhi.
Unii le mani con aria innamorata: -Da sogno!
-Numero di scarpe.
-Il numero delle scarpe non conta molto...
-Hai mai cenato con lui? -m'interruppe Adrian. -E se non sopportassi il modo in cui mangia? Se scoprissi che si scaccola?
-Si scaccola? -scandii sconvolta.
-E poi se le mangia! -aggiunse lui, guardandomi con un sorriso furbo.
-Scusate tanto, signore. Lui è un principe. -risposi, sdegnata.
Adrian fece una pausa, poi alzò le spalle, tornando a guardare davanti a sé: -... i maschi lo fanno tutti.
Feci una smorfia di disgusto e lui rise.
-Che c'è? -domandai sorpresa.
-Adoro la tua faccia!
Risi anche io: -Non c'è questa battuta nel copione! -lo presi in giro. Adrian mi fece una linguaccia.
-Coraggio, vostra altezza, continuiamo. -disse girando la pagina del copione.
-Ok. -mi schiarii la voce e cercai di rientrare nella parte di Anna. -D'accordo, non conta molto. È vero amore!
Adrian fece un sorriso sghembo: -Non sembra vero amore.
-Tu sei una specie di esperto in amore? -chiesi, sarcasticamente.
-No... ma... ho degli amici esperti. -rispose imbarazzato.
-Dici sul serio? -ci interruppe la voce di Ruben. -Non credevo di essere così bravo.
Adrian ed io ci voltammo verso la platea e trovammo lui, Cecily, James e Brook seduti sulle poltroncine rosse, nascosti dalla penombra. Con loro c'erano i semidei al completo.
Ci fu un attimo di imbarazzo, poi i nostri amici ci fecero un piccolo applauso. Adrian disse: -Beh, sei tu quello che si è dichiarato per primo, amico!
Ridemmo tutti, mentre Ruben e Brook arrossivano leggermente.
-Da quanto siete lì? -chiesi mettendomi una mano sulla fronte per proteggere gli occhi dalla luce dei riflettori e riuscire a vedere i ragazzi.
-Da quando Adrian ha cantato la canzone sulle renne. -rispose Jason, seduto tra Piper e Percy. -Ottima melodia devo dire.
Il ragazzo seduto di fianco a me assunse una posa vanesia e gonfiò il petto. Stava per parlare, ma io lo precedetti: -Non incoraggiarlo, non serve aumentare di più la sua autostima.
-Ma ehi! -protestò Adrian mettendo il broncio mentre io ridevo.
-Ragazzi, prima che vi mettiate a pomiciare... -ci interruppe Brook. -Dovete provare altro?
-In realtà sì. -risposi sfogliando il copione. -Siamo solo all'inizio delle nostre scene...
-Ehi, potrebbero darci una mano. -propose Adrian. -In alcune parti oltre a noi ci sono altri personaggi. Sarà più facile e faremo più in fretta, no?
E fu così che ci ritrovammo a provare l'intero spettacolo con i nostri amici e i semidei.
Leo si mise a fare Olaf. Divertente, no? Un figlio di Efesto che può prendere fuoco interpreta un pupazzo di neve... per fortuna i poteri dei semidei non funzionavano, altrimenti chi spiegava al prof come mai il teatro aveva preso fuoco? Ipoteticamente parlando, ovviamente.
Comunque, Leo prese il copione di Adrian e si mise a leggere le parti di Olaf.
-Ciao a tutti, io sono Olaf e amo i caldi abbracci! -poi mi si avvicinò e indicò verso Adrian con la testa. -E chi è quel bel somarello lì?
-Quello è Sven. -risposi.
-Ah! E... e chi è la renna?
-... Sven. -dissi alzando un sopracciglio.
-Oh, hanno lo stesso! Ok, è più facile per me.
-Non è un insulto, vero? -fece Adrian con gli occhi ridotti a fessure. Ridacchiai, mentre Leo faceva segno di non preoccuparsi.
Passammo alle scene successive e a quel punto Cecily decise che quel pomeriggio la parte di Elsa sarebbe stata sua. Si appropriò del mio copione e si mise a recitare (sotto lo sguardo incantato di James, devo aggiungere).
Arrivammo alla scena in cui Elsa e Anna parlano nel palazzo di ghiaccio, subito dopo una canzone.
-Come?! -chiese, disperata. -Che potere hai tu per fermare questo inverno? Per fermare me?
Adrian mi prese per le spalle: -Anna, credo che sia meglio andare...
-No! -mi scostai dalla sua presa. -Non me ne vado senza di te, Elsa!
-Sì, invece vai. -e fece finta di creare un mostro di neve con le mani.
E poi calò un silenzio strano.
-Che succede? Non andava bene? -domandò Cecily.
-No, anzi. -la tranquillizzai. -Era perfetta! Perché non entri nel club di teatro, Lils?
La mia amica arrossì: -No, non ne ho tempo.
-Secondo me dovresti fare come dice Allison. -disse Frank. -Reciti molto bene.
-Grazie. -Cecily sorrise, poi girò le pagine e chiese: -Continuiamo?

-Dunque... -iniziò Percy mentre camminavamo in centro città dopo la fine delle prove. -Così domenica andiamo a Long Island?
-Sembrava una buona idea. -disse Leo facendo spallucce.
-Magari troveremo qualcosa che possa aiutarci a farvi tornare a casa. -aggiunse Ruben. -E poi, come ha detto Allison, di domenica nessuno sospetterà di noi. Non abbiamo scuola e le previsioni dicono che ci sarà il sole tutto il giorno. Saremo solo un gruppo di amici che vanno al mare per svagarsi un po'.
-Mi sembra un buon piano. -commentò Annabeth.
-Atena ha sempre un piano. -dicemmo io, Brook e Cecily in coro.
-Ehm... esatto. -balbettò la semidea, confusa. -È quello che...
-Dici sempre, sì. -conclusi la frase per lei. Annabeth arrossì e strinse la mano di Percy, che fece una smorfia di dolore.
-Ragazza Saggia? -chiamò la sua ragazza con una voce strana. -Potresti evitare di rompermi la mano, per favore?
-Scusa... -borbottò lei raggiungendo una tonalità di pelle simile al bordeaux.
Io e le mie amiche ci scambiammo un'occhiata furba: ehhhh, queste ship!
Mentre camminavamo, il cielo si scuriva sempre di più e la gente per strada sembrava aumentare ad ogni isolato. Doveva essere ora di punta.
Stare con i semidei mi rendeva felice e non mi ero accorta del tempo che passava: non avrei mai pensato di poter vivere un'esperienza simile. Chissà cosa ne pensavano Cecily e Brook, che erano fan dei romanzi di Rick Riordan come me. Non ci eravamo ancora confrontate al riguardo e forse era il momento di farlo... ovviamente non appena fossimo state solo noi tre.
James e Ruben erano solo sorpresi, credo. Mi sembrava che l'avessero presa bene.
E invece Adrian era nervoso, anche se cercava di nasconderlo. Osservai di nascosto il suo viso, mentre camminava accanto a me: era teso e stanco, forse per l'allenamento di lacrosse di quel pomeriggio, le successive prove e la scuola. O forse...
Diamine. Faticavo a capire il suo stato d'animo, nonostante fosse la persona che conoscevo di più al mondo.
Gli presi la mano: -Qualcosa non va? -domandai in modo che gli altri non sentissero.
Adrian sobbalzò al mio tocco, poi mi guardò e scosse la testa, mentre la bocca s'incurvava in un sorriso stanco.
-No, stavo solo pensando. -rispose, ma non sembrava convinto.
Prima che potessi chiedergli altro, sentimmo un rumore provenire dal vicolo vicino a noi. Tutto il gruppo si fermò.
-Avete sentito? -chiese Percy cercando nella tasca dei pantaloni la penna che non aveva.
-Veniva da laggiù. -fece Jason facendo qualche passo verso il cassonetto poco lontano dall'entrata del vicolo. Annabeth gli prese un braccio: -Aspetta, potrebbe esserci qualcuno lì sotto. Prima di incontrare Luke e Talia usavo spesso nascondigli del genere. -disse. -Forse è un criminale che si sta nascondendo.
-Ma non avrebbe fatto rumore. -intervenne Frank. -Sarebbe stato più intelligente tornarsene a casa, no? Potrebbe trattarsi di un animale.
Annuimmo e si sentì di nuovo lo stesso rumore di prima. Veniva da quel cassonetto, non c'erano dubbi.
-Percy, aiutami a togliere il coperchio. -disse Jason al suo amico, poi si rivolse a noi. -State indietro. Se è davvero un criminale potrebbe essere armato.
-Fate attenzione. -si raccomandò Hazel.
Adrian mi spinse dietro di sé per proteggermi con il suo corpo. Ruben fece lo stesso con Brook, mentre James prese Cecily per un braccio e la allontanò, rosso come un pomodoro.
Jason e Percy si misero ai lati del cassonetto e misero entrambe le mani sul coperchio.
-Uno. Due. -contò Percy. Mi spostai leggermente da Adrian per riuscire a vedere ciò che succedeva.
-Tre! -esclamò Jason e spalancarono il cassonetto. Ma lì dentro non c'erano criminali e nemmeno animali...
Appena il coperchio fu tolto, un ragazzo dai capelli biondi (o almeno, era il colore che sembravano avere sotto la carta di giornale che li copriva) si appoggiò al bordo, inspirando rumorosamente.
-Siano ringraziati gli dei! -esclamò tossendo. -Non respiravo più!
-Ma... ma quello è... -balbettò Piper con gli occhi spalancati.
-WILL? -esclamarono i semidei tutti in coro.



*angolo meh*
Eeeee colpo di scena! Will Solace, il mio fratellone preferito, è arrivato!!!
Ora che ci penso, il fatto che sia in un cassonetto è un po' un'analogia con ciò che succede ad Apy bello (alias suo padre)... ops.

CHIEDO UMILMENTE PERDONO PER L'ATTESA.
Sono stata un po' piena di cose da fare e non ho avuto molto tempo per scrivere. E poi devo iniziare a preparare una scena che mi spezza il cuore 😢... vedrete 😏

Che ne pensate di Leo che interpreta Olaf? Parte azzeccata vero? 😂
Ravengray-Herondale adora Elsa. Non potevo non mettere Cecily che la interpreta.

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