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Stavo cadendo in mezzo al nulla, tutto attorno a me era completamente nero, solo alcune immagini venivano proiettate a ripetizione, ovvero quelle con all'interno il corvino, di cui ormai conoscevo il nome, che trovavo essere uno tra i peggiori mai sentiti, dovendolo affibbiare a lui, insomma, secondo il mio parere qualsiasi cosa lo riguardasse era terribile. Non volevo cadere su quei pregiudizi, ma avevo avuto la prova della sua schiettezza.

Aprì gli occhi di colpo, sentendo un forte mal di testa e il respiro affannato, odiavo avere quel risveglio, eppure capitava spesso che fossi disturbato da quella così orribile sensazione di vuoto. Probabilmente è capitato a tutti almeno una volta di percepire la sensazione di star cadendo quando si è all'interno di un sogno.

Solo dopo essermi guardato attorno per un po' di tempo, avevo capito che non sarei più riuscito a prendere sonno, difatti presi il telefono in mano, così da potermi regolare su quello che avrei fatto il resto della giornata, non mi fu possibile.
Quel fottuto oggetto elettronico era rotto, ed il fatto di non essermelo ricordato mi faceva sentire solamente più stupido.

Portai allora lo sguardo sull'orologio presente sulla parete, controllando l'orario, con ancora la vista appannata, essendomi appena svegliato.
Riuscì a malapena a leggere l'ora, ma perlomeno ce la feci.
Sbuffai infastidito quando notai che fosse quasi sera, poiché improvvisamente sentivo di essere annoiato, forse perché solitamente passavo la maggioranza del mio tempo a fare altro, tra cui cantare o stare al telefono, ora rotto.

Cantare. Ecco cosa avrei potuto fare quella stessa sera. Ricordavo di quell'evento, mi sarei potuto "divertire" passando del tempo al pub.
Ovviamente non avrei osato nemmeno pensare di utilizzare la mia voce durante quell'uscita, ma di sicuro, da lontano, senza attirare l'attenzione di nessuno, sarei riuscito ad ascoltare quelli che forse sarebbero stati dei punti di riferimento o dei completi fallimenti, che mi avrebbero portato comunque a dell'intrattenimento gratuito.
Sempre meglio provare, no? Tanto non ci avrei perso nulla.

Mi alzai dal letto, con uno strano sorriso, dettato dai sentimenti contrastanti che possedevo in quell'istante.
Così, con tutta l'energia che avevo in corpo, mi cambiai la parte di sopra con un maglione a collo alto e aderente, sinceramente non ricordavo neanche di averlo, forse perché usavo sempre i soliti abbigliamenti, che sapevo mi piacessero e si intonassero alla mia personalità.

Misi le scarpe, afferrai il cappotto e uscì dai dormitori, cercando di ricordare il più possibile il nome del luogo in cui dovevo andare, riuscendo fortunatamente ad arrivarci minuti dopo.

Già da fuori si poteva percepire il suono della musica e dalle enormi vetrate, era possibile vedere alcuni studenti del mio stesso istituto. Beh, per lo meno non ero arrivato in anticipo, sarebbe stato imbarazzante.

Entrai con passo deciso, sedendomi lontano rispetto al punto in cui una ragazza di profilo stava cantando, incitata da un paio di ragazzi, stregati probabilmente dalla bellezza di essa e non dalla voce, già sentita e risentita. Non era stonata, semplicemente non era niente di speciale, non mi faceva venire i brividi, il che era un aspetto orribile, perché voleva dire non saper trasmettere alcuna emozione.

Accanto a lei, era presente un ragazzo, girato di spalle. Come se la sfortuna fosse dalla mia parte, degli studenti mi guardarono e poi parlarono con lui, portandolo a girarsi verso la mia direzione.

Maledì me stesso per esser rimasto lì fermo.
La persona che mi aveva incuriosito per un attimo, era Jungkook, che dopo avermi rivolto uno sguardo, sorrise, incitandomi a raggiungerlo, quasi come se fossimo amici, sebbene non ci potessimo nemmeno considerare conoscenti.

Abbassai lo sguardo, cercando di coprirmi con il cappotto, ma non funzionò, essendo che qualcuno mi stava, successivamente al mio gesto, toccando la spalla.

"jimin, non pensavo di trovarti qui, oggi volevo chiederti se ci saresti stato, ma non volevo disturbarti, sai, capisco di non andarti a genio" mi disse Namjoon, era esattamente la sua voce.
Presi sicurezza al sentirlo parlare e mi alzai, pronunciando un "che piccolo il mondo, eh", provando nuovamente a sbloccarmi con lui, ovviamente non riuscendoci.

"ti va di bere del soju?" mi chiese poi, portandomi ad annuire, nonostante sapessi che il sapore dell'alcol non mi facesse impazzire, ma dovevo evitare il corvino, mi metteva per un certo verso inquietudine.

Andammo al bancone, prendendo due bottiglie dell'alcolico precedentemente scelto.

"ti piace la musica?" fu una domanda parecchio scontata, di cui però avrei potuto parlare per ore, eppure annuì e basta, non riuscendo a dire niente.

In sottofondo una persona continuava a chiedere chi altro volesse proseguire con il karaoke. Venne detto il mio nome. Non fui io a pronunciarlo, ma quel grande idiota.

Lo guardai con disprezzo, stava dicendo seriamente? Volevo evitare tutto quello.
Iniziarono dunque ad incoraggiarmi, creando un coro e facendomi semplicemente sentire a disagio.

"che c'è? Il nostro caro jiminie ha paura di non essere più calcolato nel caso in cui stonasse?" furono quel commento, quelle parole, quella frase detta per ferirmi, che mi fecero scattare sull'attenti.
Non mi piaceva essere ferito nell'orgoglio.

"passami il microfono."

Pov autrice

I'M BACK RAGA, COME VA? SPERO BENE.

ultimamente c'è un sacco di panico per quanto riguarda il corona virus, cosa ne pensate a riguardo? Sinceramente credo che abbia apportato troppo ad un aumento di razzismo, credendo sia giustificato, COSA CHE NON È.
Il comportamento utilizzato da molti è ridicolo, si dovrebbe semplicemente pensare a come superare questo problema.

Parlatemi di qualcosa di interessante, sono annoiata :D

×I'm Straight× jikookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora