Prefazione + Prima Parte

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Prefazione

Vi avevo già accennato che avevo una mente malata vero?

Beh, ho partorito questa cosa a caso, decidendo nel frattempo che quando avrò la voglia materiale e il tempo (quindi potrebbe succedere tra un mese come ... mai) la svilupperò in una storia a più capitoli, con più dettagli e maggiori spiegazioni. Visto che ci sono vari salti e cose non spiegate fino infondo, ma mi sono divertita a scrivere queste diciannove cartelle di word. E appunto, siccome sono 19 e non voglia far venire il latte alle ginocchia a nessuno, dividerò in tre parti. Se piacerà, vedrò di allungarvela, se no, visto che bene o male è conclusa, potrei solo in futuro aggiungere degli extra dove spiego meglio alcuni retroscena.

Ah, l'ho scritta in quattro giorni ... un paio d'ore per "rivederla" mentre aspetto la cliente delle 15:30 e quindi, pietà e buon lettura.





Prima Parte

Si era interrotto dal disfare i bagagli prendendo su la chiamata del suo migliore amico. Non era tornato nemmeno da mezz'ora e già Scott lo disturbava con affari che non lo riguardano più.

«Ma anche no» aveva detto al telefono, serio e senza la benché minima voglia di discutere sulla faccenda «L'ha reso ben chiaro due mesi fa: non faccio parte del suo branco e non sono e non sarò mai il suo tipo. Quindi: no. Non parteciperò a questa messa inscena che voi del branco state architettando, perché scommetto che lui non vi ha chiesto di coinvolgermi!».

«Stiles, per favore» cercò di farlo ragionare il suo migliore amico dall'altra parte della cornetta, confermandogli così ciò che aveva appena insinuato «Proprio per questo tu sei l'unico Omega che può fingere la parte del suo ragazzo senza correre il rischio di venire morso».

Con fare inorridito staccò dall'orecchio il telefono, fissandone lo schermo indeciso se mandare a quel paese Scott o mettergli direttamente giù senza sprecare ulteriormente il fiato. Optò per fare entrambe e dopo un sonoro «Vaffanculo, Scott» terminò la chiamata, gettando il ripetitore sul letto e tornando a fare ciò che stava facendo. Tuttavia quel suo gesto non servì a molto, in quanto nemmeno dieci minuti più tardi se lo ritrovò in carne e ossa a bussare al vetro della finestra della sua camera «Maledizione, mi hai fatto prendere un infarto! Sai che questa casa ha un campanello e delle porte vero?» brontolò, facendolo comunque entrare.

«Sì, ma so anche che lo sceriffo è in casa» affermò con fare semplice «Da quando è saltato fuori che sei un umano Omega non vuole che nemmeno io ti stia vicino senza la sua supervisione, e ciò di cui devo parlarti mi farebbe beccare un paio di proiettili nelle chiappe di sicuro» Stiles mandò gli occhi al cielo, pronto a mandarlo nuovamente a quel paese prima di ribadire il proprio no a quella sua assurda richiesta «Amico, capisco che è stato stronzo, ma se non riusciamo a fare questa cosa si ritroverà incastrano in un qualcosa che non vuole e potrebbe diventare ancora più stronzo con tutti noi».

«E dove starebbe il problema, scusa? Per me non sussiste, visto che non faccio parte del "tutti noi"» asserì con tono totalmente innocente e calmo «Non faccio parte del branco, quindi non ne risentirei minimamente di un suo possibile aumento di stronzialità» convenne, dando le spalle al mannaro e tornando a disfare il bagaglio «E comunque, sono qui solo per quattro giorni, quindi anche volendo non -».

«Invece è perfetto, il possibile Omega che l'Associazione ha mandato è arrivato oggi e si dovrebbe fermare per tre giorni» lo interruppe con fare eccitato «Devi solo presentarti assieme a Derek quando andrà al luogo dell'incontro, sostenere ciò che dirà e sarà fatta».

«No» ripetè, smorzando ogni entusiasmo nel suo migliore amico «Pensaci, questa sarebbe la terza volta che il branco mette su questo teatrino per far sì che non si Leghi con qualcuno scelto dall'Associazione, la prima volta usò Lydia come copertura, la scorsa volta gli hai lasciato usare Isaac e questa volta me?» domandò con fare alterato «Beh, mi spiace molto, ma non ci sto a farmi usare ... non di nuovo» concluse mormorando, facendo nascere un'espressione confusa sul migliore amico di sempre «Quindi, torna dal tuo Alfa e digli che non avete nessuno che faccia la marionetta e che dovrà cavarsela da solo e crescere, perché io al contrario suo non scappo».

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