Il giorno dopo Eddie e Beverly si incontrarono per caso a metà strada e iniziarono a parlare come al solito. Parlare con Beverly era tranquillizzante e, nonostante avesse la stessa età di tutti gli altri, riusciva sempre a dare un parere maturo e sensato.
"Come mai tutta questa felicità Eddie?" Domandò Beverly col sorriso sulle labbra.
"Non mi sembra di aver mai pianto quando mi veniva proposta un'occasione per allontanarmi da casa mia." Rispose leggermente sulla difensiva ma pur sempre sorridendo.
La ragazza scosse la testa, divertita. "E' solo che tu odi il mercoledì, abbiamo due ore di matematica e due di biologia e, per finire in bellezza, fisica, che sono tutte le materie in cui eccelli."
"Non sei simpatica. - Rispose piccato il più piccolo. - E' solo che sto cercando di rivalutare queste materie."
"E le rivaluti fumandoti due canne di prima mattina o facendoti un'endovena di crack che potrebbe stendere un cavallo?" Disse lei prendendo a ridere.
"Ripeto, non sei per niente simpatica." Sbuffò il ragazzo lasciandola da sola a ridere.
Camminarono accompagnati dalle risate di Bev per una ventina di passi, fin quando la loro attenzione non venne attirata da una pedalata che conoscevano fin troppo bene.
Era lenta e gracchiante.
"Molly Ringwald, Eddie Spaghetti, che onore incontrarvi per la strada a quest'ora." Rispose Richie con il solito tono divertito e fin troppo alto.
"Detesto essere chiamato così, lo sai." Borbottò Eddie.
"Ed è proprio per questo che continuo, lo sai Eds." Rispose Richie afferrandogli una guancia.
Eddie gli sbuffò in faccia infastidito e Richie rise.
Beverly li guardò sorridente, mesi prima Eddie le aveva raccontato molte cose, molti segreti, e fu felice che li avesse raccontati proprio a lei."Sai Bev, credo che tu sia la mia migliore amica." Disse Eddie una sera mentre stavano tornando a casa insieme.
"Sono l'unica che hai." Rispose lei, alludendo al fatto che gli altri del gruppo fossero tutti maschi.
Eddie ridacchiò, aveva sempre avuto una risata gentile e graziosa e se lo ricordava bene perchè Richie non faceva altro che prenderlo in giro per questo.
"Credo di doverti dire delle cose..." Sussurrò.
"Perchè le hai già dette agli altri?" Domandò le mentre i suoi occhi vagavano sull'orizzonte ormai aranciato.
Eddie scosse la testa. "E' questo il punto, mi devi giurare di non dirlo agli altri, soprattutto non lo devi dire a Richie."
Lo disse con un tono così serio che a Beverly vennero i brividi nonostante quel giorno non facesse poi così freddo.
"Te lo giuro, muta come un pesce." Disse con la stessa serietà mista a paura.
Non era sicura, infatti, di voler sapere un segreto così grande da essere sconosciuto persino al migliore amico del ragazzo.
"Vedi... E' un po' di tempo che sono confuso. - Iniziò. - Non riesco a capire bene perchè ma... Ma non credo che mi piacciano le ragazze, ecco."
Fece una lunga pausa e, a quel punto, Beverly parlò. "Ti vorremo sempre bene Eddie, sei nostro amico prima di qualsiasi altra cosa e non è certo chi ti piace a dire chi sei."
Eddie sorrise appena, un sorriso sconsolato. "Non credo che Richie la prenderebbe allo stesso modo."
"E' il tuo migliore amico, non sopravvivrebbe tre ore senza di te, siete fatti per vivere insieme." Cercò di rassicurarlo Beverly.
Il ragazzo, però, scosse la testa facendo ondeggiare i suoi capelli perfettamente pettinati nonostante fosse tutto il giorno che scorrazzava in bici con gli altri Perdenti. "E' questo il problema Bev. Io non voglio essere amico di Richie." La sua voce era ridotta ad un mormorio indistinto che la ragazza faticò a capire.
"Secondo me hai una possibilità con lui." Azzardò Beverly.
"Non credo. Ma grazie del pensiero. - Disse Eddie. - E grazie per avermi ascoltato."
Eddie era sinceramente felice che qualcuno lo avesse ascoltato senza giudicarlo, senza urlargli contro che il suo essere faceva schifo e che non meritava assolutamente nulla se non un esorcismo e un biglietto di sola andata per una di quelle folli cliniche di cura.
"Ciao Eddie, buona serata."
"Anche a te Bev."
Da quel giorno, da quel segreto, Beverly si sentì molto più unita ad Eddie di quanto non fosse prima e scoprì anche che mantenere segreti che potrebbero rovinare la vita di qualcuno completamente era molto più complicato di quanto sembrasse."Dunque dunque dunque. Come affronterai questo mercoledì Eddie Spaghetti?" Domandò Richie col un sorriso beffardo sul viso.
"Sarà molto più dura sopportare te." Rispose Eddie sbuffando.
Non erano ancora arrivati a scuola che aveva già voglia di prenderlo a schiaffi, ma poi si ritrovò a pensare se prendere a schiaffi il proprio fidanzato fosse una cosa giusta e, soprattutto, se quello non fosse il modo che Richie aveva per nascondere i suoi sentimenti.
"Comunque sia sono sempre molto più simpatico di tua madre." Rispose il corvino mentre girava in cerchio attorno ad Eddie e Beverly in sella alla sua bici tenuta in piedi da fil di ferro e parecchio scotch.
"Almeno mia madre non dice cose da coglione." Rispose Eddie.
Ormai erano arrivati a scuola e Bev andò incontro a Ben, ormai erano fidanzati da un po' ma ogni volta che Ben la vedeva arrivare la sua faccia diventava rossa, come se fosse appena stata immersa nell'alchermes.
Richie e Eddie lo salutarono da lontano e si incamminarono verso la rastrelliera per la bici.
"Come hai dormito?" Domandò Eddie con un sussurro mentre scivolavano tra la folla di studenti distratti e assonnati.
"Tu hai dormito? Io ho passato tutta la notte a pensare se quello che è successo ieri era vero o no. - Rispose Richie con un soffio divertito. - Ma recupererò durante le ore di quella di biologia..." Disse.
"Quindi è vero sul serio." Bisbigliò Eddie mentre un leggero sorriso gli increspò il volto.
"Già, a quanto pare abbiamo detto sì entrambi."
"In che casino ci siamo messi..." Disse Eddie scuotendo la testa.
"Il migliore degli ultimi diciotto anni." Rispose con un enorme sorriso Richie.
Eddie lo guardò stranito. "Abbiamo diciassette anni Rich."
Richie si strinse nelle spalle, sul viso dipinto il suo solito sorriso da buffone. "Lo so, ma sicuramente ho combinato qualche casino anche prima di nascere."
Mise il lucchetto alla bici e insieme al castano si avviarono in classe.
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Some of us are looking at the stars || REDDIE || It
FanfictionDi quando Eddie disse due parole che non avrebbe mai voluto dire, se ne pentì e poi si pentì di essersene pentito perchè a Richie, probabilmente, quelle parole piacevano. I capitoli che iniziano con una parola in grassetto sono il presente.