Disclaimer: I personaggi non mi appartengono e non ho alcuna intenzione di lucrare su di loro. Tutto ciò che viene descritto in questa storia e, in particolare, in questo capitolo è frutto della mia immaginazione.
I temi trattati in questa parte 15 della storia sono temi particolari e, a tratti, espliciti. Non sono scene di violenza ma potrebbero urtare la sensibilità di qualcuno perciò se si è facilmente impressionabili/troppo piccoli chiedo cortesemente di non proseguire nella lettura e passare alla parte 16 (quando verrà pubblicata).
Grazie.Era notte fonda quando uscirono dal cinema, era un film meno scadente di quanto il castano pensasse, non solo un'accozzaglia di effetti speciali messi a caso per simulare lo spazio, c'era anche una buona trama che non gli dispiacque affatto.
Alla fine decisero di andare a casa di Richie e Eddie, per una volta, disse che avrebbe raccontato una menzogna a sua madre la mattina dopo. Ben presto si ritrovarono sdraiati sul letto del corvino, si stavano baciando.
Non quei baci che erano soliti darsi prima di entrare in classe dietro la baracchina delle bici o quando erano gli ultimi ad andarsene dai Barrens, quelli che stavano a significare "Ti amo, ci vediamo dopo a pranzo" o un semplice "ci vediamo domani, buona notte".
Quelli erano decisamente baci diversi.
Baci intensi, profondi, con le lingue che danzavano una attorno all'altra, come se si inseguissero, come se lottassero. Una lotta che nessuno dei due avrebbe perso, a costo di strappare quella dell'altra con i denti.
Richie per un attimo ci pensò di mordere quella del compagno, ma poi decise che, se doveva fare qualcosa, se doveva rovinare un momento, doveva farlo per bene e così interruppe il bacio.
Entrambi aveva il respiro corto, ma sul viso di Eddie era comparsa un'espressione mista tra lo stupito e l'orgoglioso, finalmente, per una volta, non era stato lui a separarsi dalle labbra dell'altro per primo.
Richie spinse un poco Eddie che, da adagiato su un fianco com'era si ritrovò sbilanciato e appoggiato con tutta la schiena sul materasso morbido.
Eddie non riusciva a capire cosa stesse realmente succedendo, sapeva solo che Richie si stava prendendo tutte le libertà che desiderava, come sempre, e che lui si fidava abbastanza di quel corvino squinternato da lasciarlo fare senza troppi problemi.
Sentì il materasso muoversi e vide Richie iniziare a baciarlo mentre si sistemava in una posizione a lui comoda, sentì le sue gambe sfiorargli i fianchi mentre le mani andavano a posizionarsi sul suo viso e, lentamente, scorrevano fino ai capelli.
Dal canto suo, Eddie, iniziò a carezzare le cosce del corvino che erano lasciate scoperte dai pantaloncini corti che portava per andare a dormire e ad Eddie balenò nella mente che quella fosse tutta un'improvvisazione.
Richie non era seduto sul busto di Eddie, era ben consapevole che il proprio peso avrebbe potuto infastidirlo, ma Eddie sentiva con piacere il leggero calore che emanava il corpo del corvino, un calore confortevole che, per un po', gli faceva dimenticare tutti i problemi delle loro vite, che gli rimaneva dentro, proprio all'altezza del petto, che lo rassicurava a lungo.
Richie smise di baciargli le labbra e iniziò a lasciare piccoli baci lungo la mandibola, non era molto pronunciata, ma era comunque un punto che Richie amava, e dall'angolo della bocca, su per la mandibola, arrivò a baciare la base dell'orecchio, prese a baciargli anche l'orecchio, il sinistro, e poi a lasciare dei leggeri morsi, umidi.
Le mani di Eddie percorrevano la schiena e l'addome del corvino, ci riusciva alla perfezione da quella posizione dato che, per baciarlo, Richie aveva messo il proprio corpo quasi perfettamente parallelo a quello disteso del castano.
Richie soffiò sull'orecchio umido del castano, a cui vennero dei brividi e a cui sfuggì un gemito, forse di impazienza o magari spazientito da quel suo modo di fare sempre così lento nei momenti meno opportuni, quegli stessi momenti in cui mescolava la lentezza al suo immancabile essere irritante, non tanto perchè ad Eddie non piacessero quelle attenzioni, ma perchè usava dei trucchetti subdoli per farlo rabbrividire sotto le sue mani.
Eddie aveva preso a carezzarlo ovunque e, un pezzo alla volta, aveva iniziato a togliere gli abiti di dosso a Richie, la t-shirt rossa, la canottiera con le maniche, di quelle bianche tipicamente "alla Eddie" come diceva il corvino, poi i pantaloncini, fu più complicato, Richie lo distraeva in ogni modo, con le mani, con le labbra, col suo odore, ma lui era perseverante e ci riuscì con meno difficoltà di quanto l'altro sperasse.
Anche Richie, intanto, aveva iniziato a spogliare Eddie, lentamente, in maniera snervante, tanto che Eddie stesso, ad un tratto, gli strappò i bottoni della camicia dalle mani mentre, per distrarlo da quel gesto, aveva reclamato le sue labbra e Richie fu ben felice di accontentarlo.
Quando entrambi si furono svestiti, completamente, Eddie fece quella mossa che faceva sempre e che faceva letteralmente impazzire Richie, gli faceva perdere la testa in tutti i sensi, ad Eddie, ogni tanto, piaceva avere l'ultima parola e quello era uno di quei casi.
"Quella mossa" consisteva nel ribaltare le posizioni in una maniera così semplice e naturale che Richie quasi non se ne accorgeva.
Eddie, con le ginocchia attorno a bassoventre del corvino, mentre non gli lasciava nemmeno un momento per respirare, allungò una mano oltre il letto, aprì velocemente il cassetto e prese quei due semplice oggetti.
Eddie fece tutto da solo, gli piaceva così, e chi era Richie per impedirgli di fare ciò che voleva?
Erano abituati, entrambi, a quel genere di cose, non erano più bambini e, a dirla tutta, ci avevano pensato a lungo prima di farle per davvero.
Richie era pronto, lo era da quando aveva iniziato a baciarlo dopo averlo fatto sdraiare, un sospiro uscì dalle sue labbra, ma venne ben presto inghiottito da quelle di Eddie che avevano ripreso a baciarlo con cura.
Faceva movimenti lenti ma decisi.
"Non azzardarti a lamentarti di... - Un sospiro. -... Di me la prossima volta...- Un gemito mezzo strozzato, non gli avrebbe dato quella soddisfazione. -... Hai capito?" Disse Richie.
Eddie ridacchiò contro le sue labbra prima di prendere a mordicchiargliele. Era bravo, Richie lo doveva ammettere, non che avesse mai avuto qualcuno con paragonarlo, ma lo avrebbe definito il migliore.
Richie, quasi per abitudine, o forse perché lo eccitava farlo, gli carezzava la schiena, prima con dolcezza e, poco dopo, con forza, prima solo con i palmi, poi anche con i polpastrelli e infine con le unghie, a seconda di come Eddie cambiava il ritmo dei propri movimenti; Eddie non aveva bisogno di guardarsi per sapere che, una volta finito, si sarebbe ritrovato i segni dei graffi di Richie su tutti i dorsali.
La camera, lentamente, si riempì di gemiti soffocati, nella stanza accanto c'erano comunque i genitori del corvino, che spesso, però, neanche i baci potevano contenere, respiri pesanti e l'odore dei loro corpi che si mescolava in una miscela perfetta.
Raggiunsero il culmine insieme, si conoscevano abbastanza da soddisfarsi alla perfezione l'un l'altro, senza timore, senza imbarazzo.
Eddie si sdraiò accanto a Richie, ansimavano e gli occhiali di quest'ultimo erano appannati, la scena totale, col viso di Richie arrossato, un po' dall'emozione e un po' dai baci, il petto che si alzava e abbassava freneticamente e gli occhiali fecero ridacchiare Eddie.
"Cosa c'è di divertente?" Chiese Richie mentre si tirava addosso una coperta.
Trovava bellissimo guardarsi i corpi giovani e, in parte, ancora acerbi, l'un l'altro, ma il gioco era bello solo fino ad un certo punto e lui detestava particolarmente i brividi dovuti al freddo che lo assaliva poco dopo la fine dell'amplesso.
"È solo che sei bellissimo." Rispose Eddie.
Richie lo guardò negli occhi per alcuni attimi e gli sorrise, prima di riprendere a baciarlo, era un bacio passionale ma senza fretta.
Rimasero in silenzio a lungo, con la testa di Richie poggiata scompostamente sulla spalle di Eddie, i capelli corvini sparsi ovunque solleticavano il viso del minore. Eddie pensava, pensava a quanto gli piacessero gli occhi così neri ed intensi di Richie, a quanto amasse la sua faccia dolce anche se si ostinava comportarsi come se fosse il contrario, era una faccia innocente, pulita, da bravo ragazzo, anche se lui cercava di nascondere quel tratto sotto tonnellate di battute.
"Ti amo." Sussurrò Eddie lasciandogli un leggero bacio tra i capelli prima di addormentarsi accanto al proprio ragazzo.
P.S. Ora che finalmente dato l'esame di maturità e ho come unico pensiero quello di decidere l'università (sono ancora in alto mare, ma ce la farò) posso finire di pubblicare questa storia, ovviamente ogni lunedì, come è successo fin ora.
Buona estate a tutti e a lunedì prossimo.
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Some of us are looking at the stars || REDDIE || It
FanficDi quando Eddie disse due parole che non avrebbe mai voluto dire, se ne pentì e poi si pentì di essersene pentito perchè a Richie, probabilmente, quelle parole piacevano. I capitoli che iniziano con una parola in grassetto sono il presente.