3. Mary

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Non ci posso credere.

Questa giornata è iniziata malissimo: Daniela ed Elena mi hanno dato buca all'ultimo. Dovevamo prendere il treno alle 8.00, ma entrambe sono state fermate dai genitori; io glielo avevo detto che avrebbero dovuto dirglielo e non fare le cose di nascosto, ma sono sempre state così. Elena e Daniela hanno sempre voluto provare il brivido delle brutte azioni, non è la prima volta che fanno cose del genere; mi ricordo in terza media volevano saltare scuola, così non siamo entrate, ma alla fine non avevano calcolato che la loro assenza sarebbe stata messa sul registro elettronico che i loro genitori controllavano di continuo, perciò sono state scoperte e messe in punizione per 2 settimane. Io invece, quando devo fare qualcosa che non rientra nel mio comportamento avverto mia madre, per il semplice motivo che mi piace renderla partecipe e soprattutto ci tengo a farla stare tranquilla perché ha già diverse preoccupazioni ed io non voglio esserne un'altra.

Stamattina dopo diversi momenti di riflessione ho deciso di salire sul treno da sola nonostante io non sia per niente una cima nell'orientarmi.

Non posso crederci.

Tra tutti i treni che si possono fermare, tra tutti i giorni che si potrebbero riparare i binari...PERCHE' PROPRIO IL MIO TRENO??? e soprattutto PERCHE' OGGI??

Sono quasi due ore che sono ferma qui, sulle scale di una stazione che non sono sicura di conoscere molto bene; il capo treno ha detto che a momenti dovrebbe arrivare un pullman che porterà tutti a Laurentina.

Lo so che potrebbe sembrare strano che una ragazza di quasi 17 anni non sappia prendere i mezzi ed orientarsi nella sua regione, ma è proprio così ed è proprio il mio caso. Sono sempre stata una ragazza che non ama uscire, piuttosto mi piace stare a casa a leggere un buon libro, a studiare per la settimana successiva ed andare agli allenamenti di Softball che è lo sport che pratico da quasi 9 anni. Ovviamente non sono un'asociale, mi piace anche uscire nella mia città il sabato sera con Elena, Daniela, Alex, Ettore e Federico che sono i miei più cari amici da molto tempo.

Il pullman mi lascia a Laurentina, durante il tragitto ho chiesto ad una signora come fare per arrivare a Piazza del Popolo scendendo dal pullman, e lei molto gentilmente mi rispose che dovevo arrivare a Termini, cambiare metro e scendere a Piazza di Spagna.

Beh, più facile a dirsi che a farsi. In più erano già le 12.30 e dunque il raduno di Mattia era iniziato, spero solo di arrivare prima che finisca, altrimenti non saprei proprio che fare.

Dopo aver sbagliato per ben due volte l'entrata della metro a Termini, mancano finalmente 3 fermate per Piazza di Spagna, e quindi circa mezz'ora da Piazza del Popolo; nonostante siano quasi le 15, sto sperando che stamattina ci fossero molte ragazze e che quindi lui sia ancora lì quando arriverò io.

Arrivata finalmente a Piazza del Popolo, con il fiatone, perché ho corso non posso credere ai miei occhi. Trovo una decina di ragazze tutte sorridenti e molte di loro ancora con le lacrime agli occhi, così mi avvicino a loro e domando: "Siete qui per Mattia vero? Sapreste dirmi dov'è? Ho avuto dei problemi col treno e ho fatto tardi.."

"E' andato via circa mezz'ora fa, mi dispiace tesoro" disse una di quelle ragazze.

"Ah" fu tutto quello che riuscii a dire prima di voltare le spalle a quel gruppo di ragazze e dirigermi verso la metro per tornare a casa stanca, affamata perché non avevo pranzato e triste,molto triste.

Dato che al peggio non c'è mai fine, mi sono persa. MI SONO PERSA PER ROMA, scherziamo? Mi fermo in un bar per comprare un panino, anche se sono quasi le 17, decido di sedermi ad un tavolino così posso scrivere a mamma che cercherò di tornare al più presto.

"Tesoro mi dispiace, sicuramente tornerà" dice il messaggio di mia madre dopo che le avevo spiegato la mia fantastica giornata. Pagai il panino e iniziai a camminare verso la metro di Piazza di Spagna che raggiunsi con l'aiuto del navigatore. Arrivata decisi di sedermi sulle sedie della metro, mi portai le ginocchia al petto poggiandoci la testa e senza accorgermene iniziai a piangere forse per la stanchezza,il nervoso o la tristezza.

Ad un tratto sentii una mano che mi accarezzava la schiena, perfetto, ci mancava solo che uno sconosciuto mi venisse a consolare. Alzai lo sguardo e lo vidi.

Non realizzavo, mi asciugai le lacrime per vedere se fosse solo un brutto scherzo della mia vista, mi pizzicai persino il braccio. Mattia, Mattia era lì davanti a me.

"Come ti chiami?" mi chiese, dopo aver balbettato gli dissi il mio nome.

"Io sono Mattia" disse, lo guardai assortita, non potevo credere ai miei occhi.

"Si lo so, cioè ti conosco"

"Ah bene, è tutto apposto? Posso aiutarti in qualche modo?"

Devo ammettere che è molto mi bello dal vivo, non che non sia bello nei video, ma sicuramente ora davanti ai miei occhi rende di più. I suoi occhi sono scuri, forse perché le luci della metro non bastano per illuminarglieli, i capelli sono gonfi come sempre e mi viene da ridere al pensiero che tra un paio di settimane il padre gli intimerà di tagliarli.

"Beh, a dire il vero questo pianto è come uno sfogo, ho avuto una brutta giornata: non ho pranzato per arrivare in tempo ad un raduno, beh al tuo raduno, che poi alla fine ho fatto anche tardi...ora devo tornare a casa ma i treni sono ancora bloccati da stamattina, quindi devo cambiare non so quante metro e poi prendere un maledetto pullman che non so dove mi porterà perché non riesco ad orientarmi." dissi tutto d'un fiato.

Mattia sorrise e disse: " Beh, oddio, non è stata una delle migliori giornate del mondo ma sicuramente si risolverà tutto" io gli sorrisi e lui continuò: " Non è un po' tardi per tornare a casa da sola? Fuori è già buio ed è ormai quasi ora di cena..." si toccò i capelli come se fosse nervoso "sì ecco, non è che vorresti venire con noi in albergo? Il posto c'è e mi farebbe piacere farmi qualche amicizia, in più sembri una ragazza simpatica"

OMMIODIO, MATTIA POLIBIO MI HA APPENA CHIESTO SE VOGLIO STARE CON LUI STASERA. Sicuramente sto per svenire, ma non posso. Devo chiamare mamma e domandarle il permesso.

"Mamma ti prego, domani c'è assemblea a scuola, sabato non devo andare TI PREGO TI PREGO, prometto che se mi fai restare laverò i piatti e rifarò il letto per un anno. Non scherzo."

"E va bene, ma stai attenta e voglio che mi mandi il numero del papà di Mattia."

Mattia mi stava mimando di chiedere a mia madre se potevo rimanere con loro fino alla loro partenza di domenica mattina. Mamma accettò, ma a me toccherà lavare i piatti per un anno e mezzo.

Arrivò la metro proprio mentre avevo chiuso la chiamata con mamma, sorridente e consapevole del fatto che la mia giornata si era migliorata in circa 10 minuti, salì sulla metro con Mattia.

Stavo per passare 2 giorni con Mattia, il ragazzo che tormentava i mie pensieri da quasi un anno.

Non potevo chiedere di meglio.

SPAZIO AUTRICE:

Ciao a tutti amiciii!! Come state?

Questo è il capitolo della settimana, spero vi piaccia e mi piacerebbe che mi diceste cosa ne pensate della storia fino ad ora.

Come sempre, mi scuso per eventuali errori e sono felicissima di accettare qualsiasi vostro consiglio. :) :)

Ci vediamo nel prossimo capitolo, vi abbraccio tutti. <3 <3 XX

MC.

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