7. La forza dei Boia Tagliagole

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Il proiettore per il teletrasporto si attivò e dal nulla si materializzarono cinque figure che a prima vista non avevano nulla in comune: uno era un elfo dai lunghi capelli biondi e l'aria vagamente altezzosa, uno era un myketis – la stessa specie che popolava Damar – dal corpo atletico con delle importanti protezioni metalliche sugli avambracci, uno era un aracnoide[18] dal fisico asciutto che portava un cristallo intorno al collo, uno era un uomo alto e robusto – probabilmente un barbariano[19] – con una protesi biomeccanica al posto del braccio destro, e l'ultimo era un ragazzino non particolarmente alto che indossava un gilet sbottonato.

«Cavolo, certo che quel tipo ci ha proprio fatto sudare!» sbottò il barbariano con voce bassa e potente «Mi ha fatto consumare quattro batterie!»

«Non fare la lagna, sono io quello che si è beccato una lancia nel petto.» lo rimbeccò il myketis.

«E poi abbiamo fatto davvero un bel gruzzolo, adesso gli altri non potranno più lamentarsi.» affermò l'aracnoide «Anzi, dovrebbero dimostrare un po' di gratitudine per i nostri sforzi offrendoci qualcosa da mangiare!»

«Voi insetti pensate sempre con lo stomaco.» commentò l'elfo quasi tra sé.

«Hai detto qualcosa, Chioma-d'oro?»

Il suo compagno lo ignorò. «Non è stata una caccia facile, però adesso sappiamo quanto vale il nostro novellino.» disse rivolgendo uno sguardo di moderata soddisfazione al membro più giovane del gruppo.

Il ragazzo sorrise compiaciuto. «Ve l'avevo detto che ero forte.»

I cinque salirono su un'hovercar modello fuoristrada e il barbariano mise in moto. Uscì dal parcheggiò e guidò il veicolo levitante lungo le strade meno trafficate del piccolo borgo, quindi si allontanarono seguendo una strada battuta e piena di polvere. Viaggiarono per una manciata di minuti a velocità sostenuta, ma quando raggiunsero la familiare parete rocciosa, l'elfo si fece avanti dai sedili posteriori e osservò con intensità davanti a loro. Un bagliore indaco era apparso nei suoi occhi verde muschio e la sua espressione altezzosa si era leggermente incrinata.

«Fermati!» disse in tono perentorio al suo compagno al voltante «C'è qualcosa che non va...»

«Cosa vedi, En'en?» gli chiese il myketis, che pur essendo seduto davanti non si era accorto di nulla.

«Quello che vediamo non è quello che è.» affermò l'elfo.

«Parla come mangi, Chioma-d'oro!» sbottò l'aracnoide.

Il cacciatore di taglie gli rivolse uno sguardo truce, ma preferì non intavolare un'inutile battibecco. «Credo che sia attiva un'illusione davanti a noi.»

L'insetto fece un verso di stizza. «E non potevi dirlo subito?!» Scese dall'hovercar senza nessuna fretta e si scrocchiò il collo, quindi aprì le mani verso il nulla. Per alcuni istanti rimase tutto immobile, poi i suoi compagni videro come una lastra semitrasparente che si piegava e anche loro poterono scorgere quello che il loro compagno biondo aveva intuito: il battente di pietra e metallo che nascondeva e bloccava l'ingresso della loro base era stato divelto, e a giudicare dalle condizioni in cui versava, doveva essere stato investito da una grande forza proveniente dall'interno della base.

«Un'esplosione?» si chiese il barbariano.

«Sei tu quello che utilizza gli esplosivi, dovresti dircelo tu se è stata un'esplosione.» ribatté il myketis.

«Magari ci hanno attaccato...» ipotizzò il ragazzino sporgendosi in avanti per cercare di vedere.

Gli altri tre Boia Tagliagole scesero dal veicolo e anche lui subito li imitò.

DLg - 1 - Gli ultimi guardiani [da revisionare]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora