Capitolo Sette

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Il giorno dopo mi svegliai e l'ala tornò come nuova, niente dolore e niente ferita devo dire che i poteri di Ithuriel erano incredibili credo che avrebbe potuto salvare anche qualcuno che era in fin di vita ma anche i marchi credo avessero fatto la loro parte, il mio sguardo andò su una colazione stupenda: pancake e succo di frutta, una colazione semplice ma deliziosa, poco dopo Ithuriel entrò e mi disse che erano tornati tutti insieme con una scoperta molto allarmante ovvero avevano seguito Nakir fino alla gola di Potest, dove a quanto pare avevano un accampamento di non meno di cento angeli caduti e forse tanti altri demoni ma la cosa inquietante è che avevano degli angeli prigionieri e non era il primo che vedevano.

<<Dobbiamo liberarli e che cosa se ne fanno di loro>> dissi io.

<<Sono prigionieri per sigillare un patto tra i demoni e gli angeli caduti, alcuni durante l'attacco non erano lì e sono scappati ma quelli che erano lì si sono trovati a fare da merce di scambio per questo patto.>> mi mise al corrente Ithuriel.

<<Non possiamo fare niente per loro, sono troppi per poterli combattere.>>disse Michael con un tono stronzo rivolto a me.

<<Non essere così stronzo.>> tentò di far mantenere la calma Israfiel.

<<Che problemi hai con me.>> dissi io avvicinandomi a lui.

<<Nessuno.>> mi rispose lui.

<<Non è il momento di discutere.>> disse Laylah mettendosi in mezzo.

<<Dillo al tuo ragazzo pare che mi odi, è da quando vi ho visti come angeli che è cambiato.>>

<<Non sono cambiato, sono sempre il solito angelo.>> ribadì Michael.

<<Quindi anche prima eri uno stronzo pezzo di merda.>>

<<Basta, le vostre divergenze le sistemate in privato ma questa volta devo dare ragione a Michael, Raziel non abbiamo abbastanza forze per liberarli.>> anche Ithuriel si schierò contro di me.

<<Stronzate>>

<<Non è sbagliato il loro ragionamento, sarebbe un suicidio e non possiamo perdere l'ultimo erede della corona.>> tentò di calmarmi Jophiel.

<<Forse ci sarebbe un modo per essere abbastanza.>> Arariel spezzò il silenzio che si era formato.

<<No è troppo pericoloso>> bocciò l'idea Ithuriel.

<<Altro di cui io dovrei sapere immagino, cos'altro non so, voi pretendete che io governi Alicante ma come vi aspettate che io lo faccia se non so niente.>>

<<Allora Raziel vieni ti mostro una cosa>> Ithuriel fece cenno agli altri di seguirci.

Dall'atrio andammo giù in una specie di scantinato che però sembrava una stanza vuota con un tavolo con una olo mappa al centro.

<<Adesso ci troviamo su Idris pianeta degli angeli diverso dalla terra anche se sono collegati in un certo modo, al momento ci troviamo a Kandrakar.>> mi illustrò il capo della guardia e la indicò sulla mappa, su carta era una piccola roccaforte circondata da un giardino, il tutto protetto da una barriera.

<<Poi l'unica isola di Idris è chiamata Ophanos, li vivono le Ophanim angeli donne che producono armi con l'acciaio empireo ma che per il momento lavorano per i nostri nemici mentre quando erano fedeli alla corona come ti ho già detto producevano l'Adamas che per i demoni e i caduti è letale per la sua estrema purezza e lucentezza.>> riprese poi a descrivere.

<<Se è un'isola è facilmente difendibile.>> feci notare io.

<<Si è vero i nemici si vedono arrivare da lontano ma loro non sono delle guerriere ed una volta che Alicante cadde le Ophanim non vollero perdere altri angeli e quindi in cambio di non uccidere nessuna di loro si offrirono di produrre le armi, ci sono anche la gola di Potest abitata dai Potestà, Princios con i suoi Principati, e Cheros dai Cherubini.

Sono una gola una volta città commerciale e adesso è rifugio degli angeli caduti e le altre due città che sono anche campi di concentramento, questi sono i posti di maggiore prestigio del tuo mondo poi ci sono anche tante altre città più piccole che verranno liberate quando arriverai al trono che si trova nella città più grande ovvero Alicante e poi ci sono due gruppi di nomade rivali ovvero le Virtù e le Dominazioni ma non si vedono dall'epoca del tuo antenato Raziel, alcuni pensano che siano delle leggende e che in realtà non esistano.>> finì Israfiel.

<<Okay wow non pensavo fosse così grande ma tornando a prima, Arariel stavi dicendo.>> gli chiesi io.

<<No, l'ho detto anche prima, è pericoloso.>> si intromise Ithuriel.

<<Ma io voglio sapere.>> mi imputai.

<<Esiste una spada, quella che portò Raziel quando creò Idris, la spada Mortale ed essa ha il potere di convocare gli angeli e potresti usarla per convocare tutti gli angeli liberi e farli combattere per te ma essa può essere impugnata solo da chi ha un cuore nobile.>> mi narrò Arariel.

<<Dove si trova?>>

<<Non si sa dove sia, in teoria un erede di Raziel può trovarla ma molti l'hanno cercata e a parer nostro erano dal cuore nobile ma non l'hanno mai trovata ed alcuni non sono mai tornati.>> sottolineò Michael.

<<Prima mi odi e poi ti preoccupi di me, wow sono colpito.>> lo punzecchiai io.

Sbuffò ma prima che potessimo riprendere a litigare Ithuriel disse <<Basta adesso è giunto il momento di allenarti.>>

<<Allenarmi?>>

<<Si mi hai chiesto di allenarti ed è quello che faremo da oggi finché non sarai pronto ad affrontare i demoni in totale autonomia.>> poi subentrò Micheal <<Ognuno di noi eccelle in una qualità e tu dovrai eccellere in tutte.>>

<<Non posso come vuoi eccellere in una sola?>>

<<No non è così facile per te, sei l'erede.>> disse Jophiel ridendo.

<<Hai ragione anche tu>>.

L'ultimo eredeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora