Kebab, cheese and chips.

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Capitolo 11
 


Kebab, cheese and chips.

 
 
-Tutto ciò è terribilmente inquietante- borbottò Megan sedutasi sul proprio letto.
-Decisamente, insomma avete visto come ha trattato quell'uomo Zayn? tralasciando il fatto che tutto in Zayn è inquietante- rispose Niall aprendo il portatile della bionda.
-Iniziando dalle sue espressioni, il suo modo di parlare, di vestire, di pensare...- aggiunse Megan.
-Zayn non è inquietante- entrambi fissarono Liz scettici per quello che aveva appena detto.
-Ah no?-.
-E' solo diverso- continuò.
Quel ragazzo era diverso da tutti gli altri, un po' troppo lunatico, ma diverso.
E questo le piaceva.
Liz aveva avuto poche cotte e una sottospecie di "amore", se così poteva definirlo. Credeva di essersi innamorata, ma forse era stata solo una enorme e grossa svista: cercava solo una figura maschile che le dedicasse qualche attenzione e che la facesse sentire amata, tanto da scambiare una semplice cotta all'amore.
Eppure dopo le diverse esperienze e dall'ultima delusione continuava a sperare che un giorno qualcuno l'avrebbe abbracciata e baciata come aveva sempre sognao. Odiava lei stessa il romanticismo, mostrandosi scettica con gli altri per tutto ciò che riguardava l'amore; eppure sapeva che infondo ci credeva in quel sentimento sentendo il bisogno di viverlo.
Negli ultimi giorni quando qualcuno parlava di ragazzi e cotte le saltava sempre davanti agli occhi la figura di Zayn. L'attraeva e non poteva negarlo, e nonostante fosse a conoscenza la sua dipendenza, del suo caratteraccio non riusciva ad evitare di fantasticare su quel ragazzo.
E finché rimaneva una fantasia, tutto andava bene: era sempre stata una frana con i ragazzi.
Ma poi perchè farsi tante paranoie se lei a Zayn non interessava?
-Terra chiama Liz, c'è del fuoco ardente sulle tue guancie- urlò Megna buttando la testa in giù dal letto.
-Eh?- urlò fissandola.
-Sei rossa, a cosa stai pensando?-.
-A nulla, solo che ho fame e dobbiamo fare qualcosa, mi sto scocciando. Muovi le chiappe su su!- borbottò cercando di sviare il discorso 'guancie rosse'.
-Tu che proponi Louis?- domandò la bionda al ragazzo fermo sulla porta.
-Oh, a me va bene tutto, n-non ci sono problemi- abbozzò un sorriso.
-Allora direi un bel film, noioso ma almeno è qualcosa-.
 
Harry fissava la figura del migliore amico seduto ai piedi di un albero, la testa fra le mani, le gambe incrociate e il busto che faceva avanti e indietro.
-Farà qualcosa a mia madre- sussurrò all'improvviso il moro.
-Non puoi saperlo- Harry prese una canna dalla tasca interiore della felpa.
-L'HA DETTO, l'hai sentito!- urlò adirato alzando la testa per qualche secondo per poi ritornare alla posizione precedente.
Harry notò subito gli occhi lucidi dell'amico e si abbassò subito.
-Zayn, guardami!- il moro non lo ascoltò -ho detto guardami. Ora!-.
Zayn alzò lo sguardo.
-Tua madre è coraggiosa e tuo padre è solo uno stupido che non sa ragionare, non le farà nulla, ci sono Jake e William che ascoltano e vedono tutto, pronti ad intervenire- cercò di tranquillizzarlo.
-Come se mio padre non lo sapesse. Cazzo Harry, lo conosci, sai che è furbo abbastanza per qualunque cosa, non dire cazzate-.
-No Zayn, no! Hai vissuto con lui, ti ha fatto un cazzo di lavaggio del cervello e tu credi a ciò che lui ti vuole far credere- alzò il tono di voce il riccio.
Harry si accese la canna e tirò lentamente dal filtro, lo sguardo rivolto a delle ragazzine sulle altalene.
Felici e spensierate.
Cosa avrebbe dato in cambio pur di essere come quelle ragazzine: lui e Zayn, felici. Nessuna preoccupazione, nessuna paura, nessuna droga, solo una vita normale.
-Tiro?- chiese al moro.
Non aspettando nessuna risposta, avvicinò il filtro alle labbra dell'amico.
-Credo che Rose mi licenzierà- borbottò Zayn dopo aver buttato fuori la nuvoletta densa di fumo.
Cambiare discorso era quello a cui Zayn riusciva meglio.
Harry rise.
-Trova un modo per farti perdonare...-rimase la frase in sospeso lasciando intendere una certa malizia nella voce.
-Vaffanculo!- scoppiò a ridere Zayn.
-Non è tanto male, infondo- continuò Harry ridendo.
-Neanche Louis è tanto male- ghignò il moro guardando maliziosamente l'amico -con quegli occhi, quel culo...-.
-Ti sto per spaccare quel bel visino che ti ritrovi, Zayn!- ringhiò serio.
Il moro scoppiò a ridere allegramente, soddisfatto di aver fatto centro.
-Dimmi come va con Louis-.
-Bene, ho conosciuto sua madre, è uno sballo, ci ha mandati a fare la spesa- Zayn rise nuovamente, con le lacrime agli occhi.
-La coppietta felice che va a fare la spesa, vi immagino- ridacchiò.
-Ehi Max, immagini come ti cavalcherebbe quella troia della Sparks?- i due si girarono quasi d'istinto verso la panchina a qualche metro di loro.
Erano un gruppo di ragazzi, gli stessi ragazzi che Zayn vedeva in compagnia di Megan e Liz a scuola, tra i quali Harry riconobbe il ragazzo a cui fece lo sgambetto al Rose's drink.
-Che devo immaginare, Peter? Già me la sono fatta mille volte a quella biondina- risero sguaiatamente, tutti tranne uno.
-Chiudete quelle fogne- ringhiò buttando per terrà il mozzicone di sigaretta.
-Andiamo Liam, chi non vorrebbe vederla muoversi sul proprio cazzo con quelle due bomb...- venne preso per il colletto della giacca e fatto alzare dalla panchina.
Liam lo superava in altezza, e le sue due belle braccia muscolose incutevano paura a tutti.
-Prova a parlare ancora di Megan in questo modo e giuro che ti spacco il braccio e uscirai dalla squadra in calci in culo- ringhiò minaccioso Liam.
-Cazzo, calmati Payne, stavo scherzando, non ci ho fatto niente con quella- borbottò preso dalla paura il ragazzo.
-Buon per te Max, ma ricordati quello che ho detto- detto questo, Liam si allontanò dal gruppo di amici.
Zayn e Harry si scambiarono un'occhiata sorpresa, ma complice.
 
 
-Sono a casa- urlò Kate appena chiuso la porta alle sue spalle.
Megan raggiunse la madre, dandole subito dopo un bacio sulla guancia.
-Gli altri se ne sono appena andati, com'è andata la giornata?- domandò sorridente.
-Abbastanza bene, a te?- prese a cercare una teiera per fare della camomilla.
-Anche- abbozzò un sorriso tirato.
-Come mai, tesoro?- la guardò con preoccupazione la madre.
-Oggi è successa una cosa strana a scuola...a Zayn, e non è ancora tornato a casa, sono preoccupata-.
E lo era davvero.
Megan Sparks era preoccupata per Zayn Malik.
Non erano ancora amici, eppure a lei importava di Zayn. Non riusciva a legare con quel ragazzo, ed era tutta colpa sua, era freddo, distaccato, malfidente e antipatico.
Anche lei non era un cucciolo dolce, ma aveva cercato in qualche modo di interagire con lui, non avendo però i risultati sperati.
-Cos'è successo?- domandò allarmata Kate.
-All'uscita di scuola è venuto un tizio, un uomo...e ha aggredito Zayn dicendo cose strane- Megan prese un sospiro -gli ha anche alzato la manica della felpa mostrando il braccio pieno di buchi-.
Kate ammutolì immediatamente, sconvolta da quello che aveva appena sentito e si portò una mano al petto sperando di star pensando male.
-Cosa ha detto precisamente quest'uomo?- domandò fissando attentamente sua figlia.
-Lo ha incolpato di aver mandato la polizia e una donna a casa sua per fargli delle domande, e Zayn per un istante ha guardato me, sai qualcosa tu? E George magari?- Megan ricambiò lo sguardo e osservando sua madre capì che aveva ragione.
-Non posso crederci...quell'uomo... ha fatto del male a Zayn?-.
-Lo ha strattonato e buttato contro il muro, non penso che Zayn si sia fatto qualcosa, ma ora dimmi che ci facevi a casa di quel tipo!- voleva sapere cosa succedesse nella vita di quel ragazzo.
-Non credo sia giusto dirtelo, Megan- rispose con calma sua madre -ora torna in camera, appena è pronta la camomilla ti chiamo-.
Megan sapeva che sarebbe stato inutile discutere con Kate quindi salì le scale in silenzio con la promessa di scoprire da sola cosa succedesse a Zayn.
 
 
Louis se n'era andato prima che il film finisse, aveva promesso a sua madre che l'avrebbe aiutata per la cena con i parenti.
Casa Tomlinson sarebbe stata piena di bambini, cugini, zii e zie impiccione.
Prima che potesse svoltare la via una voce lo fermò, paralizzandolo su posto.
Emmett McMann lo fissava appoggiato ad un lampione, e sorrideva.
Quello non era un sorriso normale, era quasi sadico.
-E-Emmett- balbettò incapace di dire altro, sentendo la paura spargersi in tutto il corpo.
-Bei pantaloni, Tomlinson- ammiccò.
Louis abbassò la testa sentendo gli occhi bruciare.
Aveva sicuramente capito male, non poteva essere come lui pensava.
Non doveva essere come lui pensava.
Gli si avvicinò lentamente, portando le mani ai fianchi di Louis, trascinandolo lungo il viale di una casa.
Louis non osava reagire, non osava parlare lasciandosi trascinare da Emmett.
Sentì soltanto una lacrima scendere lungo la guancia leggendo sulla porta il nome 'McMann'.
Il cuore prese a battere frenticamente.
-Spero che tu sia bravo con la bocca, Tomlinson-.
Ho bisogno di aiuto.
 
 
Liz camminava sul marciapiede con le mani nelle tasche della felpa, non vedendo l'ora di tornare a casa e prepararsi qualcosa da mettere sotto i denti.
Lo stomaco brontolava pesantemente ed era l'unico rumore che accompagnava i suoi passi, trovandosi da sola per la strada.
Magari avrebbe potuto ordinare una pizza, visto che non aveva molta voglia di accendere i fornelli, pensò.
-Non dovresti camminare da sola a quest'ora, Bennet- la voce in lontananza che sentì la fece sobbalzare.
Alzò lo sguardo dai suoi anfibi per incontrare quello di un ragazzo dall'altro lato della strada: Zayn Malik.
Lo stomaco le si strinse in una morsa dolorosa: ansia.
Il cuore che pompava velocemente nel petto.
-Ho fatto tardi- riuscì solamente a dire.
Zayn si alzò dal marciapiedi su cui era seduto e attraversò la strada per andarle incontro.
-Dove stai andando?- le domandò passandosi una mano tra i capelli scompigliati.
-A casa-rispose timidamente.
Lo sguardo di quel ragazzo metteva soggezione.
Soprattutto in quel momento, mentre le fissava gli occhi senza mia distogliere lo sguardo.
Liz invece distolse subito lo sguardo, presa dal panico.
-E dove sei stata tutto questo tempo, Elizabeth?- pronunciò il suo nome di battesimo con malizia, e Liz sentì il cuore tamburellare con insistenza nel petto ancora più forte.
-Stavo da Megan e si è fatto abbastanza tardi, i miei non sono a casa quindi devo prepararmi da magiare da sola, ed è tutto un enorme scocciatura- spiegò tutto velocemente dandosi subito dopo della stupida.
Era andata in palla.
Che figura di merda, cazzo.
Zayn ridacchiò e Liz giurò di aver visto i suoi occhi illuminarsi.
-Che ne dici di una pizza?- domandò il ragazzo tranquillo.
Liz per poco non si mise a saltare sul posto come una bambina; si limitò a sgranare gli occhi dalla sorpresa.
-Cer...oh, non ho soldi con me- disse arrossendo come un peperone.
Doppia figura di merda.
-Seguimi, Bennet- le ordinò iniziando a camminare.
-Ma...- Zayn la interruppe.
-Ho detto seguimi, non replica- Liz si ammutolì e lo seguì in silenzio, senza proferire parola.
Aveva paura che se solo avesse aperto bocca lui avrebbe risposto con un 'ho detto seguimi, non parla' e a quel punto sarebbe scoppiata a piangere come una cretina.
Arrivarono davanti ad un pub con la testa di un cinghiale imbalsamato attaccato all'insegna e la scritta 'Bobby's kebab' in fronte; era tutto molto County e notò solo in quel momento che il cinghiale portava un cappello da Cow Boy in testa.
Sorrise, le piaceva quel posto.
-Bel posto- disse, cercando di interrompere quel silenzio che si era riempito soltanto una volta arrivati al pub, dalla musica e dal brusio che ne fuoriusciva.
-Ci ho lavorato da piccolo- commentò Zayn.
Da piccolo?
Subito dopo le prese il polso trascinandola dentro.
La schiena di Liz venne percossa da brividi, era stata una strana sensazione, ma piacevole.
-Come vuoi la pizza?- le domandò avvicinandosi per farsi sentire al di sopra dal brusio.
-Come preferisci tu, anche una pomodoro e mozzarella mi va bene- sorrise cercando di assecondare le preferenze di Zayn.
-Non fare la timida, dimmi come la vuoi, Elizabeth-.
Ancora quel nome.
Ancora quel tono.
Zayn le sorrise, un sorriso sincero e invitante.
-Kebab, mozzarella e patatine- ricambiò il sorriso e Zayn allargò ancora di più il suo.
-Vedi? Non era difficile, Bennet- le sussurrò all'orecchio ritornando a chiamarla per cognome.
Le lasciò il polso, che aveva continuato a stringere, e si diresse alla cassa.
Lo seguì.
-Zayn Malik, da quanto tempo, che ti porto?- urlò un uomo grassottello e tatuato dal collo alle mani, il tutto scoperto da un panciotto di pelle sbottonato.
-Ash- salutò -una pizza kebab, mozzarella e patatine e due birre, ti va bene una birra no'?- si risolve a Liz, che subito distolse lo sguardo dai tatuaggi di Ash.
-Certo- abbozzò ad un sorriso.
-Dolcezza, vai da Louise che ti servirà- le fece un occhiolino amichevole e Liz ricambiò con un sorriso e si diresse dall'unica ragazza dietro al bancone.
-Kebab, mozzarella e patatina e due birre, giusto?- le sorrise cordiale Louise.
-Si- rispose altrettanto.
Osservò Zayn e l'uomo tatuato parlare allegramente tra loro e si meravigliò.
In quel posto erano tutti allegri e festaioli, notò, e sinceramente non si aspettava che Zayn frequentasse luoghi del genere.
Immaginava tutto molto più "cupo".
Dopo soli cinque minuti la ragazzi ritornò con le sue ordinazioni in una busta e prima che potesse allungare una mano, Zayn l'anticipò.
-Questa la prendo io- Liz annuì chiedendosi perché la ragazza aveva chiuso tutto in una busta.
-Ci vediamo Louise, salutami Marley- la salutò Zayn.
-Sarà fatto Zayn, e tu salutami quella testa riccia di Harry- il moro le fece l'occhiolino e uscirono dal pub.
-Ho un posto migliore dove mangiare- spiegò Zayn prima ancora che lei aprisse bocca.
Dopo pochi minuti si trovarono seduti in una di quelle giostre circolari che girano, in un parco giochi abbandonato, affianco al pub.
-Non ho mai mangiato su una giostra- ridacchiò divertita mentre Zayn apriva lo scatolo della pizza.
-Io e Harry lo facciamo spesso- spiegò Zayn.
-E' simpatica come idea, mi piace- borbottò timidamente.
Zayn diede il primo morso ad una fetta e masticò lentamente, assaporando il gusto.
-Ti piace?- chiese Liz imitandolo.
-Si, non l'avevo mai mangiata prima- la fissò negli occhi e Liz distolse immediatamente lo sguardo.
Non riusciva a reggerlo, non dopo aver assistito a quella scena la stessa mattina.
-Come mai i tuoi genitori non sono a casa?- domandò il ragazzo iniziando una conversazione.
-Sono andati a trovare una zia che abita a qualche ora da qui, io non sono in buoni rapporti con i figli quindi ho preferito rimanere a casa- spiegò aprendo la birra.
-E ti hanno lasciata sola?-.
-Si fidano di me- rispose solamente.
Zayn irrigidì la mascella per un instante, ma poi si rilassò.
-E tu invece? Come mai non sei con Harry?- provò a chiedere sperando in una risposta cordiale.
-Volevo stare un po' tranquillo, per fatti miei- Liz sussultò.
Stava con lei, quindi stava tranquillo?
-Capisco-.
Ci furono un paio di minuti di silenzio e questo sembrò pesare al ragazzo.
-Non sei una tipa che parla molto, eh?- sorrise Zayn.
-Tu non sei da meno- lo rispose.
-A differenza tua, io non sono timido e insicuro di me- Liz si sentì quasi offesa.
-Io non sono insicura di me- ribatté sicura.
-Non dire stronzate, non riesci a reggere il mio sguardo per più di cinque secondi- la riprese lui, prendendola in giro.
-Si chiama timidezza- controbatté.
-Come vuoi, Bennet, è pur sempre insicurezza-.
-Oh, lasciamo perdere- disse per poi mordere la seconda fetta di pizza.
Non si sarebbe mai aspettata di condividere una pizza con Zayn Malik su una giostra.
Questo si che era strano.
Il cellulare di Zayn prese a squillare dalla tasca della sua felpa, e lui lo prese velocemente.
-Chi è?- domandò tutt'altro che gentile.
-Sono Megan-.
-Come fai ad avere il mio numero di telefono, bionda?- socchiuse gli occhi esasperato.
-Il tuo amico riccio l'ha dato a mia mamma e io l'ho fottuto- già immaginava la faccia soddisfatta della bionda.
-Che vuoi?-.
-Devi tornare a casa, mamma sta impazzendo-.
-Sono impegnato-.
-Per favore, Zayn. Sta malissimo-.
-Oh vaffanculo, arrivo-.
Zayn attaccò e guardò Liz.
-Devo andare, ci sai ritornare a casa?- domandò alzandosi.
-Si, non ti preoccupare, vai pure...- cercò di abbozzare un sorriso.
-Allora ci si vede, Bennet- uscì dalla giostra.
-Domani a scuola ti ridarò i soldi- sussurrò.
Zayn la guardò e sorrise.
-Anche se tu avessi avuto quei soldi, avrei comunque pagato io, Elizabeth- si avviò verso l'uscita lasciandole capire che non gli avrebbe dovuto ridare nulla.

Your love is my drug.†Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora