Capitolo 4.
School and job.
Doveva solo mantenere la calma, solo quello.
Non poteva mica ritornare indietro e spaccare una sedia in testa a Kate, no? Doveva solo stare calmo.
-Devo ancora capire come abbia fatto a...a...farmi fare quello che stiamo facendo- borbottò contrariato Zayn inserendo le mani nelle tasche della felpa.
-Non sarà tanto male, vedrai- lo raccomandò Conor mentre manteneva con una mano lo zaino e l'altra il cellulare.
-Ho sempre odiato la scuola, ho fatto di tutto per farmi espellere e adesso mi ritrovo a svegliarmi presto per andare in quel carcere-.
Sembrava un bambino viziato in quel momento. Stava brontolando le stesse cose da troppo tempo, secondo Conor.
-Smettila di lamentarti, andiamo a scuola, cerca di non combinare casini e mantieni la calma- ripeté il biondo per la terza volta quella mattina.
Non appena si trovarono davanti a l'enorme edificio Zayn si alzò il cappuccio della felpa e si preparò ad uno dei giorni peggiori di quella settimana.
-Vuoi che ti accompagni?- domandò Conor prendendo una sigaretta dalla tasca dei pantaloni rossi.
-No, faccio da solo, ci si vede- lo salutò velocemente ed entrò nella scuola, sotto lo sguardo di ragazzi curiosi.
Erano tutti vestiti bene, tutti, all'apparenza, perfetti e difetti.
Sbuffò e prese un foglio dalla tasca esteriore dello zaino che portava in spalla e memorizzò il codice per aprire il suo armadietto.
Girò la rotellina un paio di volte e provò a tirare lo sportello verso di se, nella speranza di aprire quell'aggeggio.
-Ma che cazzo...- borbottò a bassa voce non riuscendo ad aprirlo.
Scassinava le serrature delle porte e non riusciva ad aprire un cavolo di armadietto? Il trasferimento in quella casa gli aveva fatto male, molto male.
Imprecò ad alta voce e poi diede un pugno a quel coso, innervosito.
-Ti serve una mano?- domandò una voce alla sua destra.
Si girò lentamente trovandosi davanti il biondo che stava sempre appresso alla cheerleader.
-No- rispose piatto.
-Sei sicuro? Ho visto che ti trovi in difficoltà e...- smise di parlare non appena vide Zayn dare un pugno all'armadietto per poi aprirlo.
-Fatto- continuò mettendoci dentro alcuni libri, presi dallo zaino.
Niall sospirò e prendendo coraggio si preparò a fargli la prossima domanda.
-Che c'hai alla prima ora?-
Zayn si girò verso di lui e appoggiò una spalla agli armadietti.
Doveva solo mantenere la calma, solo quello.
Non poteva mica ritornare indietro e spaccare una sedia in testa a Kate, no? Doveva solo stare calmo.
-Devo ancora capire come abbia fatto a...a...farmi fare quello che stiamo facendo- borbottò contrariato Zayn inserendo le mani nelle tasche della felpa.
-Non sarà tanto male, vedrai- lo raccomandò Conor mentre manteneva con una mano lo zaino e l'altra il cellulare.
-Ho sempre odiato la scuola, ho fatto di tutto per farmi espellere e adesso mi ritrovo a svegliarmi presto per andare in quel carcere-.
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Your love is my drug.†
Fanfic-Sei tornata adesso?- domandò con ansia alla madre. -Sì, Megan. È stata una notte movimentata- spiegò Kate mentre preparava della camomilla. -Ti è successo qualcosa?- chiese allarmata avvicinandosi alla madre. -Certo che no, ho solo dovuto portare...