10- Lo faccio per te

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Francesco P.O.V.

Sono passate 24 ore.
Ho riportato Stella a casa, l'ho messa a letto e sono stato accanto a lei finché non si è addormentata.
Deve stare 3 giorni a riposo assoluto.
Chiudo la porta della nostra camera da letto.
Entro nell'appartamento dei miei genitori. Ho radunato tutti e 3.
Al tavolo della cucina ci sono i miei genitori e c'è Filippo.
<< come sta? >> domanda papà.
<< meglio, ha bisogno di riposo assoluto. Recupererà nel giro di pochissimo >> rispondo sedendomi.
Ho miei genitori di fronte e mio fratello accanto.
<< cos'ha avuto? >> domanda Filippo.
<< Stella ha avuto un aborto spontaneo, le hanno fatto un raschiamento. Non sapevamo ancora che fosse incinta, mi aveva solo informato di avere un ritardo >> spiego con la voce rotta per l'emozione.
Mamma si copre la bocca per la sorpresa e per il dispiacere.
<< cosa le ha provocato questo aborto? >> domanda sempre mio fratello.
<< era una gravidanza extrauterina. Stella era stressata e stanca per la preparazione del tour. Il medico che è intervenuto mi ha parlato chiaramente. Ragazzi ho bisogno di voi perché mi ha dato un grande dolore. Non solo io e Stella abbiamo perso il nostro primo figlio ma non ne potremo mai avere. Stella non potrà avere figli >> dichiaro poi scoppio a piangere mentre mio fratello mi stringe tra le sue braccia.
<< nooo >> dichiara mamma cominciando anche lei a piangere.
<< ha solo 29 anni, lo desideravate così tanto >> aggiunge mamma singhiozzando.
<< Stella non sa nulla >> confesso.
<< perché non gliel'hai detto? >> chiede mio fratello.
<< non vorrei dirglielo >> ammetto.
<< non puoi evitarglielo, quando si riprenderà ti chiederà di riprovarci >> mi fa notare Filippo.
<< veramente me lo ha già chiesto ieri quando si è svegliata dall'anestesia >> confesso.
<< cosa le hai detto? >> domanda papà.
<< ho preso tempo, l'ho convinta che doveva riposarsi >> rispondo.
<< fratellone mi dispiace così tanto >>
Mi riabbraccia e mi lascio andare ad un pianto disperato.

Stella P.O.V.

Nonostante l'obbligo di dover stare a riposo non ho voglia di stare a letto. Già il non far nulla è un modo per riposarmi.
Mi alzo e vado in cerca di Francesco, non so neanche se è uscito.
Mi ha informata che in giornata sarebbe dovuto passare in studio.
Mentre ciondolo per casa sento delle voci note provenire dall'appartamento dei genitori di Francesco.
Mi avventuro per capire.
C'è tutta la famiglia in cucina.
Stanno parlando.
Nascosta e cercando di non far rumore ascolto, non è nel mio stile ma da quando mi sono svegliata in ospedale Francesco è strano e vorrei capire cosa succede.
Conoscendolo non me ne parlerà.
Tutto cambia quando Francesco dice...

"era una gravidanza extrauterina. Stella era stressata e stanca per la preparazione del tour. Il medico che è intervenuto mi ha parlato chiaramente. Ragazzi ho bisogno di voi perché mi ha dato un grande dolore. Non solo io e Stella abbiamo perso il nostro primo figlio ma non ne potremo mai avere. Stella non potrà avere figli"

Sento qualcosa frantumarsi dentro me. Mi sento morire.
Non potrò avere figli, non potrò avere un figlio con Francesco, non potrò dargli un figlio.
Avrei accettato il mio destino ma almeno uno, uno.
Decido di farmi vedere.
Decido di affrontare la realtà.
<< Stella >> mi accoglie Riccarda.
Francesco si volta poi alza e corre ad abbracciarmi.
Nel suo cuore sa che ho sentito tutto.
<< amore >> sussurra.
Lo accolgo calorosamente tra le mie braccia
<< vi chiedo un favore, sapete quanto vi amo. Vi chiedo di non compatirmi, di non avere musi lunghi. Per me è un dolore immenso, sarà difficilissimo accettare questa cosa. Non ci vorrei pensare ma sarà una cosa che dovrò affrontare ogni giorno. La cosa che mi fa più male è non poter avere un figlio con Fra, non potergli dare un figlio... >> esplodo in un pianto disperato a singhiozzi.
Scappo via, corro fuori.
Ho bisogno di sfogarmi.
Mi lasciano fare, mi lasciano provare a tirar fuori il mio dolore poi torno sui miei passi.
Continuo a piangere e a singhiozzare.
Non riesco proprio a calmarmi, mi sento stanca.
Appena rimetto piede in giardino trovo Riccarda ad attendermi.
Ho bisogno di lei, di Francesco, di tutti... ma lei non può capirmi anche se sarà il migliore aiuto del mondo.
Non può e non potrà capirmi neanche se si sforzasse.
Lei ha avuto non uno ma ben due figli dall'uomo che ama.
Ora più che mai lo voglio e lo pretendo un figlio con lui.
Mi stringe a sé e ci sediamo su un muretto.
<< non ho intenzione di compatirti, di affondare il coltello nella piaga perché sai che ti amo da figlia. Vorrei poterti portare via un po' di questo dolore. Vorrei dividerlo con te. Non sei sola. Ci sono io ma soprattutto c'è Francesco. Ti ama immensamente >>
<< sai che lo amo anche io ma non posso >>
<< cosa non puoi? >>
<< essere così egoista >>
<< non ti seguo >>
<< sai quanto lo amo, era tutto magico. Stavamo organizzando il nostro matrimonio, desideravamo un figlio... poi tutto è precipitato. Non ce la faccio. Non posso privarlo dell'opportunità di avere un figlio. Se lo merita, è un uomo incredibile sarà un papà meraviglioso, il migliore. Purtroppo non avrò io il privilegio di renderlo padre >>
<< cosa stai cercando di dirmi? >>
<< prenditi cura di lui, aiutalo a riprendersi. È stato un colpo duro >> impongo.
<< potremo farlo insieme >> mi esorta.
<< no. Io devo andarmene. So farlo solo soffrire. Prima ha creduto che lo avessi tradito ora non potrò dargli un figlio. Non posso Ric, non posso fargli questo. Devo mettermi da parte. Rinuncerebbe ad avere figli se restasse con me. Lo amo troppo per fargli altro male >>
<< potete adottarlo >>
<< sì, volevamo fare anche questo... ma non solo questo. Sai che non è lo stesso >> sussurro.
<< preferisci metterti da parte pur di renderlo felice? >>
Annuisco.
<< e tu? >> domanda.
<< mi concentrerò e mi dedicherò solo al mio lavoro, parlerò con Francesco. Lascerò a lui carta bianca. Potremo restare fidanzati e lui avere i figli che desidera >>
Mi tampono le lacrime poi vado da lui.
<< amore >> mi accoglie poi mi stringe forte.
<< possiamo parlare un secondo? >> chiedo.
<< certo >> acconsente.
Ci sediamo.
Gli spiego tutto, piangiamo, ci abbracciamo.
Battibecchiamo, litighiamo.
<< amore ma ti rendi conto di ciò che dici?. Devo perdere anche te solo per avere un eventuale figlio che non c'è da un'eventuale donna che non amo e non amerò mai?! >> grida tra le lacrime.
<< ma non lo capisci che lo faccio per te?! >> ribatto piangendo insieme a lui.
<< amore tu non te ne vai. Non ci lasceremo un'altra volta. Ci riprenderemo. Saremo noi, noi e basta. Abbiamo già perso un figlio, non perdiamoci anche noi. Stai male, sto male. In questo momento non stai ragionando. Tu mi ami? >> domanda.
È arrabbiatissimo.
<< più di quanto immagini >> ammetto.
<< allora stai zitta e baciami amore >> ordina.
Lo faccio.
Facciamo pace.

*Spazio Autrice: ciao a tutti, come va?
Sono sorpresa e felice per l'affetto che state regalando a questa storia. Mi sembra incredibile. Vi ringrazio veramente di cuore.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto. Vi auguro una buona serata*

Ma che tormento seiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora