Buongiorno Estate

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Decisi di passare quella splendida giornata estiva all'arcade. Avevo risparmiato qualche soldo, abbastanza per cinque o sei partite a Street Fighter. Quel giorno mi svegliai di buon umore, a tutti piace il primo giorno di vacanza no? Mi alzai e infilai le prime cose che mi passarono per le mani. Non vidi cosa avessi addosso solo dopo essermi aggiustato gli occhiali sul naso. Senza quelle fottutussime lenti spesse quanto il fondo di una bottiglia di vino non vedevo nulla. Zero. Quei dannati occhiali erano causa di insulti, ma senza di essi non saprei nemmeno come è fatta la mia stanza. Mi accorsi che caso volle che indossassi proprio la mia maglietta preferita. Era una semplice maglietta grigia con la scritta Freese's, ma mi piaceva. Pensai che avrei potuto mettere una camicia sopra essa, ma alla fine optai per una giornata senza insulti e decisi di non metterla. Dicevano che mi vestivo da gay, ma a me piaceva il mio stile. Avevo tanti tipi di camicie hawaiane che solitamente tenevo slacciate sopra una comune t-shirt. Diciamo che queste mie camicie molto colorate e fiorite non venivano molto apprezzate e ogni volta erano oggette di insulti, e anche botte. Così quel giorno decisi di vestirmi in modo semplice così da non ritrovarmi con un occhio nero gia dal primo giorno di vacanza. Mi guardai allo specchio del bagno e sorrisi al mio riflesso con un ammiccamento.
"sei proprio un figone oggi Rich" dissi, e per un attimo temetti che qualcuno mi avesse sentito, così lanciai uno sguardo veloce alla porta del bagno. Non c'era nessuno. Tirato un sospiro di sollievo mi sciacquai la faccia e mi diressi verso la cucina. Feci colazione e mi lavai i denti. Ero pronto. Presi la mia bici, un ammasso di metallo che oramai era troppo piccolo per me, e mi diressi verso il centro di Derry. Ero quasi entrato in Main Street quando mi ritrovai a sterzare improvvisamente a sinistra e a cadere di faccia. "Perfetto, ora mi tocca pure aggiustare gli occhiali". Una delle due stanghette si era staccata. Quegli occhiali avevano più ammaccature delle mie ginocchia, e ce ne voleva per superare il numero di lividi e croste che mi ero procurato sulle gambe soprattutto a causa delle botte di Henry Bowers. Mi rialzai in fretta sperando che nessuno mi avesse visto fare un volo del genere. La strada era deserta. "meglio così dai". Vidi l'ostacolo che mi aveva provocato quella sterzata. Un palloncino proveniente da non si sa dove mi era volato in faccia, e ora era impigliato al mio manubrio. Era uno di quei palloncini rossi della fiera della cittadina in cui abitavo con su scritto I ♡ Derry. "che idiota, come ho fatto a spaventarmi per un palloncino" mi rimisi in sella e mi liberai di quel dannato palloncino pieno d'elio. Qualche minuto dopo arrivai in Main Street e parcheggiai la mia bici ormai decadente davanti all'arcade.

my dirty little secret  //Richie Tozier//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora