"Buongiorno tesoro"
"ciao mamma"
Quella mattina sprizzavo felicità da tutti i pori.
"ti ho lasciato la colazione in cucina, ora vado a lavoro"
"okay grazie"
Mia madre mi baciò sulla testa e mi scompigliò i capelli già disordinati.
"a stasera"
Appena sentii la serratura che girava accesi lo stereo e misi un po' di musica.
Feci colazione allegramente seguendo il ritmo delle canzoni.
Una mezz'oretta più tardi ero in bagno che mi lavavo i denti quando sentii bussare alla porta. Con lo spazzolino in bocca andai ad aprire.
"ciao Bill"
"hey R-Rich, p-possiamo entrare?"
Possiamo? Mi sporsi dall'uscio per capire chi altro ci fosse
"ah si, certo. Venite pure"
Accompagnati Bill, Eddie e Stanley in camera mia tornai in bagno e velocemente finii di lavarmi.
"okay, eccomi"
I ragazzi erano tutti seduti sul mio letto ed Eddie aveva in mano la fotografia. Mi agitai leggermente.
"che carina" e rise.
Dopo averla mostrata agli altri tutti ci mettemmo a ridere davanti alle facce stupide di me ed Eddie nella foto.
"avete già fatto colazione? Volete qualcosa?"
"no grazie R-Rich"
"c'è anche della birra..."
Tutti mi guardarono e risero nervosamente.
"ve la porto"
Andai velocemente in cucina, poi tornai in camera e offrii ai miei amici due lattine di birra da condividere.
Stanley inizio a introdurmi ciò per cui erano venuti.
"allora.."
Sorseggiò dalla lattina
"e se creassimo un fortino?"
Mi guardarono tutti con occhi luminosi
Eddie tirò fuori dalla tasca un pezzo di carta piegato in quattro.
"guarda"
Aprí il foglio e me lo mostrò.
"abbiamo già fatto il progetto"
"okay, perché no. Facciamolo"
Eddie mi guardò negli occhi e sorrise.
Arrossii abbassando subito la testa.
"Ben ha d-detto che ha delle tavole di l-legno che s-sarebbero p-perfette"
"si"
Aggiunse Eddie.
"ooh finalmente serve a qualcosa palla di lardo. Allora, quando e dove lo facciamo?"
"oggi pomeriggio ai Barren, porta un lenzuolo per fare un'amaca o cose del genere"
Feci segno di sí con la testa e li accompagnai alla porta.
"potete tenerle quelle"
E indicai le lattine che Eddie e Stanley tenevano ancora in mano.
"grazie"
"se volete posso portarne altre per oggi pomeriggio"
"S-si dai"
"mi dovete cinque euro"
Sorrisi e li salutai. Mi aspettava un bel pomeriggio.
Mi accorsi che mia mamma aveva lasciato delle lasagne in frigo.
"grazie mamma"
Le scaldai e pranzai a ritmo di musica.
Dopo pranzo rovistai nell'armadio di mia mamma per recuperare un telo per l'amaca.
"possibile che non ci sia nemmeno un lenzuolo in questa casa??"
Sbuffai.
Aprii diversi cassetti quando ad un certo punto..
Cos'è quella Rich?
Presi in mano ciò che avevo appena trovato.
"sembrerebbe una foto di me e mamma"
Ma è strappata..
"si, è strappata"
Rovistai in profondità nel cassetto in cerca del pezzo mancante.
"trovato"
Era un uomo con la faccia cancellata con un pennarello nero probabilmente indelebile.
"ma chi è questo?"
Tuo nonno?
"no, ci assomiglia ma non è il nonno"
Riconobbi la maglietta dell'uomo
"è papà"
Qualcuno suonò il campanello.
Alzai spaventato lo sguardo dal cassetto e guardai l'orologio appeso alla parete. Erano già le 14:00.
Chiusi di fretta il cassetto con dentro la foto strappata e ne aprii subito un altro. Per fortuna era quello giusto, così presi un lenzuolo rosso a caso e andai in cucina. Presi due birre ed aprii la porta di casa.
"ciao Rich"
"ciao Eds"
"sai che odio quando mi chiami 'Eds' "
"lo so Eds"
Gli tirai un leggero coppino facendo molta attenzione a non fargli male.
"gli altri?"
"sono sul marciapiede qui davanti"
"okay"
Mi sporsi dentro casa e afferrai il mazzo di chiavi.
"possiamo andare"
Come aveva detto Eddie tutti erano seduti sul marciapiede davanti al cancello del mio giardino.
C'erano anche Ben e Beverly.
"ho recuperato Richie"
Tutti si voltarono e ci sorrisero.
"p-p-perfetto ora possiamo a-andare"
Ci incamminammo verso i Barren. Il telo e le lattine di birra iniziavano a pesarmi.
"hey Lardino, mi daresti una mano?"
Bill mi lanciò una delle sue solite occhiatacce.
"ho già tutte le assi da portare, sono carico come un mulo"
"o forse lo sei"
Un'altra occhiataccia.
"ti do una mano io"
Mi girai verso Beverly
"ma se sei una ragazza"
Ridacchiai.
Occhiataccia di Bill numero tre.
"vaffanculo Tozier"
Rispose lei strappandomi dalle mani il telo.
Per un attimo pensai che fosse davvero arrabbiata con me, ma poi ridacchiò pure lei.
Passarono ore e il fortino era quasi concluso.
Ben tirò l'ultimo colpo di martello contro un chiodo che doveva fissare non so cosa ad una trave usata come parete.
"perfect"
Disse
"da quando sai il francese, Ben?"
"da quando 'perfect' è francese, Stan?"
Ridemmo tutti vedendo Stan che per tutta risposta aveva fatto il verso a Ben.
Il fortino era stupendo, sembrava una casetta in miniatura.
Ognuno iniziò a rilassarsi a modo suo.
Io mi stesi sull'amaca, Beverly stava chiacchierando con Bill il quale ogni tanto deglutiva un sorso di birra, Stan stava leggendo un fumetto ed Eddie stava seduto per terra a fissare il vuoto sorseggiando pochi sorsetti dalla stessa lattina di Bill.
Una decina di minuti più tardi Eddie si alzo, si spolverò con le mani la parte dei pantaloni su cui si era seduto e venne verso di me.
"cosa vuoi?"
"é il mio turno"
"no"
"erano dieci minuti a testa"
"non vedo nessun cartello qui"
"scendi subito che tocca a me!"
"no, tornatene seduto dov'eri prima"
"no! Col cazzo!"
Che carino quando si arrabbia
Eddie continuò ad urlarmi con la sua vocina stridula qualcosa mentre io lo ignoravo. Con un mezzo salto Eddie salí sull'amaca e si sdraiò con la testa vicino ai miei piedi e iniziò a scalciare cercando di farmi cadere. Dopo diversi tentativi si rassegnò e rimase sdraiato insieme a me. Io tirai fuori un fumetto e iniziai a sfogliarlo. Pochi minuti dopo Eddie aveva la testa appoggiata alla mia spalla e leggeva Mister X assieme a me. In realtà soltanto lui lo stava leggendo, io facevo solo finta perché ero impegnato a guardare il suo profilo.
Mi sentivo agitato ma leggero. Il momento era magico, o almeno per me.
Mezz'oretta dopo Eddie si girò verso di me e mi sorprese a guardarlo, così abbassai subito lo sguardo. Mi guardò interrogativo e poi disse:
"vuoi continuare a leggerlo da solo? Io avevo intenzione di schiacciare un pisolino"
Rialzai lo sguardo sui suoi occhi.
"ah ehm, no. Dormi pure"
Non mi diede il tempo di alzarmi per lasciargli il posto per dormire che appoggiò la testa sul mio petto. Mi irrigidii sorpreso ma quando vidi i suoi occhietti chiusi mi rilassai e decisi che lo avrei lasciato addormentarsi lì.
"hey Rich"
Mi sussurrò senza nemmeno aprire gli occhi.
"si Eds?"
"sai che sei il mio migliore amico vero?"
"ah.. Si, certo. Anche tu sei il mio verginello preferito"
Accennò un sorriso e poi piano piano si addormentò.Quella sera, dopo cena, mi misi sotto le coperte e abbracciai il cuscino ripensando a quel momento così speciale.
Tutto okay Rich?
"Ovvio"
Sei consapevole di essere gay vero?
"Si"
E feci un sorrisetto fiero.
E quando hai intenzione di risolvere questo problema??
"mai, perché non è un problema"
Mi addormentai dolcemente con un sorriso stampato in faccia.
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my dirty little secret //Richie Tozier//
Hayran Kurgu"sei solo una brutta checca del cazzo!" Le parole di Henry Bowers mi rimbombavano nella mente mentre correvo verso casa. Il vento mi stava lentamente asciugando le guance strisciate da lacrime calde. E se fosse vero ciò che dice? No. Non è così. "...