Qualche giorno dopo mi ero ripreso. La tecnica del limitarsi a fare in modo di non avere tempo libero per pensare aveva funzionato, ma sapevo che non avrei potuto continuare ad ignorare Le Voci per tanto tempo ancora. Quel giorno mi svegliai di buon umore, infilai alla cieca qualche vestito e misi perfino una delle mie camicie hawaiane. Era martedì, quindi mia mamma era a casa da lavoro. Mia mamma era una donna paziente che ci sapeva fare con i bambini. Era diversa da me esteriormente. Io ero un chiodo, mentre lei aveva delle forme arrotondate. Io avevo dei semplici occhi marroni che praticamente non funzionavano, lei invece aveva grandi occhi verdi e splendenti che potevano accorgersi della presenza di una briciola lontana 4 metri da lei. Io avevo capelli castani scuri mossi, quasi ricci e lei aveva capelli lunghi sul biondo che le ricadevano sulle spalle. Era una donna bella e intelligente, le volevo molto bene. Da quando papà ha dovuto iniziare a fare i turni lunghi mamma ha smesso di fare solo la casalinga e si è trovata un lavoro part-time, e io non capivo il perché. Lavorava tutti i lunedì, giovedì e mercoledì, mentre i giorni rimanenti passava il suo tempo a prendersi cura di me e della casa. Quel martedì mi aveva preparato una colazione a base di pancake. Dio solo sa quanto amassi i pancake, li avrei mangiati ogni giorno ad ogni ora. Dopo aver riempito la mia pancia con quelle prelibatezze abbracciai mia mamma e mi preparai per uscire con Bill e i miei altri amici.
"Bill!"
Il mio amico si sporse dalla finestra dalla sua camera.
"C-ciao! Ora a-arrivo!"
Come al suo solito Bill era in ritardo, così io mi sedetti sul marciapiede davanti a casa sua e aspettai i suoi comodi.
"E-eccomi, ciao R-Rich"
Mi voltai e sorrisi al mio amico
"sei sempre in ritardo, secondo me sei una donna"
Mi alzai dal marciapiede e Bill ridacchiò
"che c'è?"
"hai t-tutto il s-s-sedere sporco di t-terra"
Provai molte posizioni strane per cercare di vedere se fossi davvero sporco e ciò fece piegare Bill dalle risate. Ero alto e goffo, quindi vedermi muovere così scoordinatamente a quanto pare era piuttosto divertente. Iniziammo ad incamminarci.
"ma dove stiamo andando di preciso?"
"in c-c-centro"
Il centro non era altro che una piazza, alcuni negozietti, la farmacia, l'arcade, la chiesa, il supermercato e due parchi, anche se in realtà dei parchi in mezzo alla campagna erano un po' inutili. Non c'era molto da fare in una cittadina come Derry, a parte investigare su tutto ciò che la infestava. Derry è sempre stata un po' inquietante, era come se ci abitasse un qualcosa che ogni circa 30 anni si risvegliasse e decidesse di fare un'astrage, di bambini soprattutto.
"vengono anche gli altri?"
"s-si"
Avevo un gruppo di amici. Veri amici. Eravamo in quattro, ma di recente si era aggiunto un nuovo componente e così diventammo cinque. Quel giorno saremmo diventati in sei, e dopo perfino sette.
"poi verrà a-anche B-beverly"
Beverly? Chi è Beverly? Perché ha invitato anche questa Beverly? E soprattutto, perché ha invitato una femmina? Eravamo solo maschi nel nostro gruppo.
"Beverly?"
"s-si, Beverly M-Marsh, è nella t-tua classe di b-biologia se non mi s-s-sbaglio"
"boh, non mi pare"
Continuammo il nostro percorso verso il centro del paese chiacchierando.
"eccoli lì"
E indicai una panchina su cui Stanley, Eddie e Ben si erano seduti aspettandoci
"s-scusate il ritardo r-ragazzi"
"è stata colpa sua"
Precisai ridacchiando. Eddie mi guardo e accennò una risatina.
Cos'è questa sensazione che provi Rich?
Perché ti senti qualcosa in pancia che si muove? Non dirmi che hai le farfalle nello stomaco. Amico, non è che hai una cotta?
"avrò digerito male i pancake"
Si votarono tutti verso di me
"come scusa?"
"no nulla, dicevo, andiamo ai Barren?"
"a-aspetta. D-deve ancora arrivare-"
"ciao ragazzi"
Era alta quasi quanto me e aveva incredibili occhi azzurri cielo, dotati perfino di nuvole e sole.
"e-eccola q-qui"
Tutto il gruppo si presentò alla nuova arrivata, poi toccò a me.
"io ti conosco. Tu sei Tozier di biologia se i miei occhi non si sbagliano"
"si, sono proprio lui. Chissà perché tutti si ricordano di Tozier. Forse perché è super sexy?"
Si mise a ridere.
"s-scusalo, è f-fatto così"
E Bill mi lanciò un'occhiataccia alla quale risposi con un ghigno amichevole. Non avevo mai notato Beverly a lezione di biologia, il che era strano visto che aveva dei capelli rossi che abbagliavano la vista. Era graziosa. Le sue forme ancora in sviluppo erano nascoste da una camicetta rossa sottostante le bretelle di una salopette. Aveva la pelle diafana con le lentiggini sul naso e le gote rossicce. Mi accorsi anche di un livido non piccolo che si trovava sul suo zigomo sinistro. I suoi riccioli dorati riflettevano il sole di quella mattina estiva e il suo sorriso splendeva. Mentre camminavamo verso i Barren, uno dei nostri posti preferiti dove andare a giocare, la continuavo a guardare. Era proprio un raggio di sole.
Hey Rich, non sei gay se ti innamori di Raggio Di Sole.
Riflettei su quel che Le Voci mi avevano sussurrato e pensai che avevano ragione. Cominciai a ripetere a me stesso, come per convincere il mio cuore che quel che dicevo era vero, che Beverly era bella, che la amavo e che ogni volta che mi guardava le farfalle che abitavano nel mio stomaco si agitavano. Dopodiché io e Le Voci iniziammo a conversare nella mia testa.
Tu ami Raggio Di sole
"Io amo Raggio Di Sole"
Tu ami Raggio Di Sole
"Io amo Raggio Di Sole"
Tu ami Raggio Di sole
"Io amo Raggio Di Sole"
Tu ami Raggio Di Sole
"Io amo Raggio Di Sole"
Perfetto Rich. Ora che ti piace una ragazza sai per certo che non sei ciò che pensavi di essere. Sei sollevato?
Ed ero sollevato per davvero. Quella notte andai a letto sereno e sorridente.
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my dirty little secret //Richie Tozier//
Fanfiction"sei solo una brutta checca del cazzo!" Le parole di Henry Bowers mi rimbombavano nella mente mentre correvo verso casa. Il vento mi stava lentamente asciugando le guance strisciate da lacrime calde. E se fosse vero ciò che dice? No. Non è così. "...