Noah
Ritornare alla Columbia era come rimettere piede nell'inferno. Un tempo, io e mio fratello eravamo popolari, apprezzati e stimati da tutti. Poi, dopo quella notte, qualcosa cambiò e di colpo diventammo gli assassini. Era un'etichetta che detestavo, una macchia che non riuscivo a scrostarmi di dosso pur grattando con vigore la pelle. Non avevo mai capito quanto danno potesse fare un pettegolezzo prima di quella volta. Erano in pochi a credere nella nostra innocenza.
Il tradimento maggiore lo subii da Evan. Lui era il mio migliore amico, la mia spalla, avevamo vissuto momenti indimenticabili al liceo e aveva visto parti di me che neanche il mio gemello aveva conosciuto. Ma quando lei morì, mi puntò il dito contro accusandomi di un reato per me stesso imperdonabile. Non lo avrei mai fatto. Non avrei mai potuto ucciderla.
Seduto sotto l'albero secolare dell'immenso giardino della scuola, osservavo la gente passeggiare allegra. Nash accanto a me fumava una sigaretta, sembrava essere assorto in qualche pensiero strano perché era stranamente silenzioso. Il mio gemello non stava mai zitto. Parlava fin troppo e aveva un'ironia molto spesso tagliente e fuori luogo. A volte mi chiedevo se provasse davvero dei sentimenti perché era capace di ironizzare anche sulle tragedie.
Mi voltai a guardarlo per un secondo, sistemando gli occhiali sul naso visto che quella mattina non ne volevano proprio sapere di rimanere ferme. Si accorse del mio sguardo e, facendo un sorriso, mi diede un colpetto di gomito sul braccio. «Fratello mio, un giorno saremo ricchi e andremo via da questa città di merda, lasciandoci ogni cosa dietro le spalle» mormorò, guardando con una smorfia Evan che, con il suo solito fare da spaccone, sembrava sussurrare le solite battutine cattive nei nostri confronti. Non riuscivo a sentirlo, ma ci guardava a rideva quindi potevo immaginare quale altra stronzata stesse inventando su di noi.
«Non lo odio» dissi, riferendomi al ragazzo, «in fondo lo capisco. Sta soffrendo.»
Seguì una risata ironica da parte di Nash. «Sta soffrendo? Non è lui che ha perso una sorella ammazzata, probabilmente dallo stesso padre» rispose, facendo una smorfia.
Allora lo pensava anche lui. Non lo aveva mai confermato, se non prima di quella volta. Ogni volta che in un impeto di rabbia accusavo nostro padre, lui rimaneva in silenzio e il suo volto si trasformava in una maschera priva di emozioni. A volte pensavo che mi prendesse per pazzo. «Non credevo che anche tu lo pensassi...»
Mi guardò serio, poi fece un sospiro. «Non esiste un minuto in cui non lo abbia creduto, Noah. Ma non abbiamo prove e lui sembra essere più protetto di quanto sembra. Dobbiamo andarcene da quella casa»
Aveva ragione. Probabilmente eravamo sul serio in pericolo. Mio padre non era mai stato un padre esemplare. Dopo la nascita di Althea, nostra sorella, era impazzito. Non l'avevo mai visto fare una carezza d'amore per la sua unica figlia femmina. Gran parte dei motivi che l'avevano portata all'anoressia era proprio la ricerca di attenzioni verso i miei genitori. Mi passai una mano sul viso. «Ma che motivo avrebbe dovuto avere? Forse non riusciamo solo ad accettare il fatto che lei si sia suicidata, magari il nostro è solo un modo per non sentirci in colpa per averla abbandonata nel momento peggiore della sua vita, il disturbo alimentare.»
Non rispose. Rimase a fissare davanti a sé in silenzio. Quando una persona cara decide di togliersi la vita, si entra in un circolo tremendo che è quello del senso di colpa. Magari stavamo davvero accusando nostro padre solo per sentirci meno sporchi con noi stessi, solo per giustificarci dal fatto che eravamo troppo presi dalle nostre vite per accorgerci di quanto lei stesse soffrendo. «Lei me la ricorda» disse dopo poco, facendo un lungo sospiro, «Juliet, intendo. Mi ricorda tanto Althea. Ogni volta che la guardo sento come se-»
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Girasoli nel buio
RomanceDopo la devastazione di un tragico incidente che le ha portato via la famiglia, Juliet si rifugia in ospedale per guarire da una malattia che la uccide ogni giorno: l'anoressia. In questo luogo di dolore e speranza, incontra Noah, un giovane che le...