Capitolo 10

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Siamo in ospedale. Mi fanno l'amnesia per togliermi la pallottola che a quanto pare è ancora lì. Appena hanno finito, io tanto non ho sentito un cazzo, mi portano in un'altra stanza dove mi riposo. È andata bene, a quanto vedo.
Fuori dalla stanza....
Il dottore e esce e tutti si alzano. Tutta la loro attenzione è verso di lui.
Ci sono tutti e anche zia Sheila , che sta piangendo.
Aj:Come sta?
Dottore:Le è andata bene, poteva andare di peggio.
Titano un sospiro di sollievo.
Dottore:Tra una settimana potrà essere dimessa, per adesso starà qui.
Kr:Possiamo vederla?
Dottore:Chiedo se c'è la fa poi torno.
Entra dentro. Il dottore mi dice se loro possono entrare. Io dico di sì. Entrano.
Sh:Oh, mia cara Jane.
Mi abbraccia e io ricambio.
Sh:Come stai?
Jn:Meglio.
Si stacca e Kairi si avvicina.
Kr:Oh, cugina. Come ti senti?
Jn:Beh adesso che mi hanno tolto una pallottola nella milza sto meglio, almeno credo.
Mi abbracciano Alvaro e Rashaun.
Rs: Com'è stato?
Jn:Fichissimo, poi quando mi hanno fatto l'amnesia mi sentivo come quelli dei film.
Al:Wow.
Jn:Già.
Si avvicina Mattia e poi anche Katie.
Mt:Wow, due colpi in un giorno.
Jn:Non ti ho ancora perdonato...
Mt:Oh...
Jn:Scherzo! Vieni qui...
Lo abbraccio mi stacco e mi rivolgo verso Katie.
Kt:Ehi...
Jn:Sto bene ora...
Le sorrido. Mi abbracciano anche i genitori di Alejandro e anche Oliver.
Jn:Allora, come sta il mio campione?
Ol:Meglio!
Jn:Hai fatto un ottimo lavoro, sai?
Ol:E tu ci hai salvato, sei la mia eroina.
Non intendo la droga eh...
Jn:Grazie...
Poi si avvicina Alejandro.
Kr:Credo che dobbiamo lasciarli soli.
Escono tutti.
Aj:Ehi...
Jn:Ciao...emm..siediti sulla sedia.
Aj:ok..
Si siede.
Aj:Come stai?
Jn:Bene, tuo fratello è stato molto veloce a quanto vedo.
Aj:Già...
C'è un silenzio.
Aj:Posso abbracciarti?
Jn:Emm.. Certo.
Ci abbracciamo e lui gira la testa verso il mio orecchio.
Aj:Grazie... Mi dispiace se ti ho colpito e anche perché non ho fatto in tempo.
Jn:Fa lo stesso.
Ci stacchiamo e ci guardiamo.
Aj:Davvero?
Jn:Si, allora. Quando vuoi attuare il piano?
Aj:Che?
Jn:Il piano, mi raccomando non voglio che mi dedichi serenate, mi baci e che mi faccia imbarazzare.
Aj:Accetti?
Jn:Non devo?
Aj:No, no... Allora non vedo l'ora, principessa.
Lo guardo e arrossisco un po.
Aj:Allora posso baciarti.
Si avvicina.
Jn:Mi prendi in giro?
Aj:E se non fosse?
Jn:Allora ti ammazzo. Comunque, apparte gli scherzi, avete fatto pace?
Aj:No.
Jn:Coooosa?
Aj:No.
Jn:Stai scherzando?
Aj:Uhh.. No.
Jn:Allora finché non farete pace non faremo un corno.
Aj:Jane...
Jn:No. Ora voglio dormire.
Aj:ok, notte.
Sto zitta e mi giro dall'altra parte.
Il mattino seguente mi sveglio con Alejandro che dorme nella sedia accanto. Mi sono scordata di essere in ospedale. Uhhh, che palle, sono ancora qui, mi mancano 6 giorni... Iuppi!! Quanto sono felice!....
Mi alzo dal lettino. Mi fa male il fianco. Fa malissimo. Fa così male che cado. Lui si sveglia all'improvviso.
Jn:Alejandro.... Mi aiuti?
Faccio con voce stancata.
Aj:Che fai? Non puoi andare e lo sai.
Jn:Volevo andare in bagno.
Aj:Vieni, ti aiuto.
Mi prende in braccio.
Jn:Peso?
Aj:No, sei leggera.
Jn:Menomale.
Aj:Perche?
Jn:Sai che imbarazzo dover farti prendere in braccio da un ragazzo... E poi sarebbe più imbarazzante da obesa.
Aj:Hehehe, sei a disagio?
Ridiamo mentre sono ancora in braccio.
I pazienti mi guardano, mi sono fatta degli amici. Soprattutto con Michelle. Una 26enne. Ha il cancro. Ma sta combattendo. Lei ha tutta la mia autostima.
Mc:Allora, Jane, lui è...
Jn:Alejandro Rosario
Mc:Nome sexy, eh... È lui?
Jn:Si, è lui.
Mi guarda confuso.
Mc:Oh, vello, gentile sportivo... Bella scelta.
Jn:Grazie, tu dove devi andare?
Mc:Devo fare altri esami, sai com'è se non li faccio posso dire addio alla mia vita.
Jn:Sono con te. Emm... Mi diresti dov'è il bagno?
Mc:In fondo a destra.
Jn:Grazie, in bocca a lupo.
Mc:Anche a te.
Andiamo verso il bagno.
Aj:Ti aspetto fuori?
Jn:Va bene.
Faccio pipi. Mi lavo le mani e poi esco, con grand ma  grande fatica.
Aj:Andiamo?
Jn:Andiamo.
Ritorniamo nella stanza.
Mi mette sul lettino e mi alza il lettino con il telecomando. Noto che ha portato qualcosa. Dei libri, quaderni, snak, anche altro.
Jn:Facciamo un picnic per caso?
Aj:Oh, beh, visto che mi prendo cura della mia "ragazza" dovrei rimanere con lei, non credi?
Jn:Grazie... Mi dispiace darti tutto questo peso.
Aj: E perchè mai? Almeno passo un po di tempo con te per sapere come sei...
Jn: Ah si?
Aj:Si, voglio dire, come sei veramente Jane Garcia?
Jn:Umm... Come dire.... normale?
Aj:In quale senso normale?
Jn:Nel senso normale...
Ridiamo.
Aj:Chi sei te?
Ridacchio un po'.
Jn:Sai, ogni volta mi fanno questa domanda.
Aj:Ah si? E tu come rispondi?
Dice mentre apre una bottiglietta d'acqua.
Jn:Rispondo con la stessa risposta. "Sono una ragazza". Tutti non capiscono, ma dietro a quella parola ci sono un sacco di cose di me che mi descrivono. Pregi e difetti. E creo che i difetti siano molti.
Aj:Racconta.
Jn:Beh, eh... Sono una ragazza che fin dalla nascita a perso madre e padre. Sono una ragazza che non ama farsi le unghie, andare a fare shopping, fare gossip, mettere vestitini, una che non è una cheerleader perché pensa che le mini gonne siano patetiche.
Aj:mhm... E i tuoi difetti?
Jn:Mi arrabbio facilmente, divento fredda quando è successo qualcosa, quando guardo qualcuno lui si spaventa e se ne va, beh... Tante cose, ma alcune sono anche divertenti.
Aj:Beh, sicuramente sei cambiata molto.
Jn:In che senso?
Aj:Beh, da piccola eri più dolce, gentile, aperta, coraggiosa, femminile e beh... Una principessina.
Jn: OK, l'ultimo aggettivo non mi piace.
Ride. Vedo la fossetta, alzo il dito e la tocco. Lui mi guarda. Sorrido. Lui lo nota.
Jn:È davvero carina. Chissà che fortuna.
Mi guarda e sorride.
Aj: La fossetta?
Jn:No, avere sempre l'attenzione.
Tolgo il dito.
Jn:Avere tutti intorno a te, ragazze e ragazze e ragazze... Come ci si sente?
Aj: A volte felici, ma ti serve anche una pausa dopo ciò.
Jn:Mhm...
Lo guardo.
Jn:Sai che c'è una cosa che non sai ancora di me, anzi delle cose.
Aj:Cioè?
Jn:Beh, ovviamente non te le dico.
Aj:Dai...
Jn:No, sono cose che per me sono più preziose di ogni cosa.
Aj:Oh, allora le scoprirò.
Jn:Ecco perché mi piacevi...
Aj: Cosa?
Jn:Niente...
Aj:Tu ci vai nel ballo in maschera?
Jn:Non lo so. Sembra...
Aj:Patetico? Stupido? Una merda?
Jn:Bravo...
Aj:Sai che ho detto a tutti che stiamo insieme..
Jn:Ma certo è giusto...
Mi giro verso di lui...
Jn:Che cosa hai fatto?!
Aj:Hey calma, l'ho fatto perché era necessario. E poi credo di aver fatto pace con lui.
Jn:Bene! Quando finiremo?
Aj:Finché Katie non arrendere e diventa mia.
Jn:ok...
Aj:Visto che sarai dimessa a fine settimana, la prossima settimana, ci sarà una gita. Faremo campeggio.
Jn:Mai fatto, ma so cosa fare.
Aj:Io ho anche una sorpresa da fare lì.
Jn:Non voglio fare sesso.
Dico con tono freddo.
Aj:Oh, non intendevo... Beh...
Jn:Ho solo 15 anni.
Aj:Possiamo pensarci poi? Comunque non è questa la sorpresa.
Jn:Io odio le sorprese.
Aj:Perché?
Jn:Da piccola quando me le facevate finiva che andato in ospedale.
Aj:Beh, è molto bella la mia.
Jn:Non posso credere che lo dico...
Aj:Che cosa?
Jn:Mi fido di te.



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