CAPITOLO 1

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Percy aveva parlato con Chirone, ma non aveva risolto niente.
"Non riesci a liberarti di me? È davvero un peccato, non trovi?" "Taci. Devo pensare."

"Ehm... con chi parli?" Percy si girò e vide Zeus. "Sei da solo. Pensavo che tu, papà e Ade andaste sempre in giro insieme." "Verremo a turno a controllarti." "Parlavo da solo, a quanto pare." Disse Percy, riportando lo sguardo dove prima vedeva il Tartaro.
Zeus annuì, passandogli una mano sui capelli. "Mi dispiace, Percy. Chirone cosa ha detto?" "Che non può fare molto, perchè è una cosa psichica. Non sa se sia una maledizione o un crollo mentale." "Tu come ti senti?" "Bene, sto bene. Sì, vedo il Tartaro, ma poteva andarmi peggio." "In che modo?" "Potevo essere morto."
"Chi ti dice che non lo sei?" "Se lo fossi non avrei le allucinazioni. Adesso taci."
Zeus scosse la testa. "Stai parlando da solo." "Posso identificare i miei demoni in lui. Magnifico."

Dopo un'ora o due, Zeus si alzò. "Arriverà Poseidone. Poi me ne vado io." Percy annuì. "Grazie."

"È sparito anche lui" "Tu purtroppo sei ancora qui..."
"Come scusa?" Percy si voltò. "Papà, non parlavo con te, ovviamente. Con..." Percy si rigirò, osservando il Tartaro allungarsi per prendere una mela da un albero.
"Cosa sta facendo, figliolo?" "Sta cercando di prendere una mela dall'albero." "Cercando?" "È troppo basso per arrivarci."
Poseidone osservò divertito il figlio. "Lo trovi divertente?" "Abbastanza. Gli leva tutto il potere che avrebbe." "Sai che è un'allucinazione, vero?" "Allora sono estremamente simpatico anche nelle mie allucinazioni. Sono un genio."
Poseidone sospirò. "Devi dirlo a Jason, Nico e Talia." "Non devi trattarmi con un segreto... Potrei offendermi." "Non adesso. Sono tranquilli e l'unica cosa che devo fare è non dargli retta. Non dovrebbe essere cosi difficile." Poseidone annuì, posando una mano sulla spalla del ragazzo. "Voglio solo che tu sia felice." "Lo sono." "Hai le allucinazioni." "Io sono fantastico. Percy si annoierebbe senza di me. Vero, Perce?" "Non puoi chiamarmi così, non ne hai il diritto." "Percy..." "Scusa, papà. Lo so, me ne sono reso conto... ma non ancora. Tra un po', se vediamo che continuano. Altrimenti non voglio preoccuparli." "Come preferisci." I due rimasero vicini, passando il resto del tempo in silenzio.

Ade si stava dirigendo verso Apollo. "Apollo!" "Ade! Cosa posso fare per te?" "Cosa sai delle allucinazioni?" "Molto. Sono il Dio della medicina, lo dovresti sapere." Ade annuì. "Puoi curarle?" Apollo rimase un attimo in silenzio. "Dovrei vedere il paziente per comprendere l'entità del problema. Altrimenti non posso agire." Ade annuì. "Perfetto. Domani andiamo." Apollo sorrise. Poi, mentre il dio dei morti si allontanava, chiese. "Chi è il ragazzo?" "Percy Jackson." Ade scomparve. Apollo, sbuffando, disse. "Chissà perchè, la cosa non mi sorprende."

Angolo autrice
Alla prossima
By rowhiteblack

IL RAGAZZO CHE AVEVA VISTO TROPPODove le storie prendono vita. Scoprilo ora