CAPITOLO 10

276 17 11
                                    

Nico disse. "Aspetta. So che ti facciamo schifo, ma non odiarci, per favore..." "Odiarvi? Neeks, siete la mia famiglia. Non potrei mai odiarvi. Quello che volevo dirvi era... perché non me lo avete mai detto? Avrei potuto aiutarvi, non lo so. Fare qualcosa per voi!"
Jason sorrise titubante.  "Parli seriamente?"
Percy li fissò.  "Ragazzi ho combattuto contro una maledizione che avrebbe dovuto uccidermi solamente perché temevo che voi morisse. Secondo voi c'è qualcosa che non farei potter voi?"
Nico e Jason fissarono sconvolti il ragazzo.  "Qualunque cosa?"
Percy sospirò.  "Non proprio. Non vi prenderò in giro, e nemmeno voglio illudervi. Non fingerò mai, perchè non sarebbe giusto per voi. Ma farò di tutto per non rendervi tristi."
I due ragazzi lo abbracciarono, entusiasti.
"Sei la migliore persona del mondo."
Percy scoppiò a ridere. "Non la penso cosi, ma apprezzo il pensiero. "
I tre cugini scesero insieme, e per la prima volta da molto tempo, nessuno di loro era infelice.

"Quindi... fondamentalmente mi hai mentito." "Non lo definirei mentire.  Più che altro non dire tutta la verità."
Percy alzò lo sguardo dal suo hamburger.  "Talia non ho potuto modificare il mio atteggiamento in modo da non far soffrire Nico e Jason. E tu sapevi dei loro sentimenti. E non hai detto niente." Talia masticò una patatina.
"Ho commesso un errore di valutazione. Come potevo sapere che avresti reagito così bene? Volevo evitare un inutile dolore a mio fratello."
"Perfettamente comprensibile, ma avresti dovuto dirmelo. Non avrebbero sofferto ancora di più entrambi, avrei potuto rendere le cose meno stressanti per Annabeth e nessuno dei tre sarebbe stato costretto a un'inutile guerra per qualcosa che non esisteva." Talia annuì triste.  "Hai ragione, Perce. Farò qualunque cosa per rendere le cose migliori. Ti devo un favore."
Percy ghignò improvvisamente. "Qualunque cosa? Ottimo! Adoro il to modo per eliminare il senso di colpa." Talia fece il broncio.  "Mi hai ingannato." "Prendilo come rimborso per avermi fatto fare la figura dell'idiota così a lungo."
Talia rise. Tornando seria, chiese. "Sei sicuro della decisione presa?"
Percy annuì seriamente. "È la cosa migliore Tals. Non ferisco nessuno dei due.  Non saprei come altro comportarmi." Talia annuì.  "Capisco. Hai fatto la scelta giusta credo. Hai ragione: non esistono casi precedenti con cui confrontarsi."
Percy la fissò. "Non siamo in un processo, Tals. Non importa se non esistono casi precedenti. Non ne esiste uno con noi tre come protagonisti."
Talia rimase a fissare il ragazzo in silenzio. "Sei cambiato, Percy." Il giovane sorrise. "Non sono cambiato, Tals, sono solo cresciuto. E ammettiamolo, avvicinarsi alla morte cambia." Talia scoppiò a ridere. "E tu l'hai trasformato in una forma d'arte." "Mi dovrei offendere?"
Visto che la ragazza continuava a ridere, Percy le lanciò contro un tovagliolo. "Smettila!"
Dopo qualche secondo, vedendo che la ragazza non smetteva di ridere, anche Percy si mise a ridere, ignorando le occhiate che ricevevano dai clienti delle Parker Meridien.

Un mese dopo
Percy teneva sulla spalla uno zaino nero e leggermente usurato.  In mano aveva un sacchetto di carta.
In quel momento, sentì delle voci.
"Figliolo cosa ci fai qui?" Il giovane si voltò.  "Papà, Ade, Zeus." Chinò il capo. "Aspetto Jason e Nico.  Ho il loro pranzo." E qui alzò il sacchetto. "E i libri di Nico per il doposcuola." Indicò lo zaino.
Zeus inclinò la testa. "Ti rendi conto di essere il fidanzato dei nostri figli senza esserlo?" Ade annuì. "L'immagine è quella."
Percy alzò le spalle. "È la soluzione migliore. Lordo non soffrono per colpa mia. Non sapevo come altro fare, almeno se non li illudevo."
Ade sorrise. Poi improvvisamente lo abbracciò. "Grazie."

Dopo che Percy se ne andò, avendo visto i suoi cugini da lontano, Zeus disse. "Sapete? Credo di essere cambiato molto e per il meglio dalla missione con Percy." Ade annuì concorde.
Poseidone, sorridendo, mise un braccio sulle spalle dei suoi fratelli. "Detesto dirvelo, ma Estia aveva ragione: la famiglia è la cosa più importante.

Angolo autrice
Finita la storia! Ringrazio tutti i fedeli lettori. Vi adoro e dovrei costruirvi una statua!
Volete un sequel?
By rowhiteblack

IL RAGAZZO CHE AVEVA VISTO TROPPODove le storie prendono vita. Scoprilo ora